Il Futuro del Passato
Dal 29 Gennaio 2016 al 01 Febbraio 2016
Bologna
Luogo: Fiera di Bologna
Indirizzo: piazza Costituzione
Orari: 10-19; 1 febbraio 10-17
Curatori: Artistocratic
Telefono per informazioni: +39 051 222837
E-Mail info: info@artistocratic.com
Sito ufficiale: http://www.artistocratic.com
La galleria Artistocratic, in occasione della 40° edizione di Arte Fiera Bologna - dal 29 gennaio all’1 febbraio 2016 - presenta le opere di Michele Alassio, Davide Bramante, Maurizio Galimberti e Ronald Martinez, all’interno della Main Section, dedicata alle gallerie d’arte contemporanea.
Quest’anno Artistocratic affida il set design dello stand a Gupica (gupica.com), sigla artistica di Gunilla Zamboni, interior designer e pittrice murale.
“Il Futuro del Passato” è un percorso espositivo in cui gli artisti ripensano e rielaborano il passato, perché come ha affermato Erwin Panofsky «il futuro è fatto di frammenti del passato, e questi frammenti sono gli strumenti di lavoro per inventare il futuro». La storia diventa il punto di partenza delle loro opere, una ricerca interiore che prende vita attraverso la contaminazione con l’arte e i suoi diversi linguaggi. Con la pittura, la scultura e l’architettura, e in un’ultima analisi la fotografia, l’uomo soddisfa il suo insopprimibile bisogno di esprimersi e lasciare le sue tracce per sfuggire al tempo e cercare (disperatamente) una forma di immortalità terrena.
Le opere non dialogano solo tra di loro, ma anche con l’ambientazione realizzata da Gupica. Un set che ricorda i parati e i dipinti murali che hanno caratterizzato i rivestimenti d'interni del passato.
In questo percorso di ricerca su noi stessi attraverso la rilettura delle testimonianze lasciate nel corso dei secoli, Ronald Martinez rappresenta la natura morta e il corpo come simboli della grande bellezza classica, come antidoti contro il passare del tempo, perché «la bellezza è l'unica cosa contro cui la forza del tempo sia vana. Le filosofie si disgregano come la sabbia, le credenze si succedono l'una sull'altra, ma ciò che è bello è una gioia per tutte le stagioni, ed un possesso per tutta l'eternità» (Oscar Wilde). Nelle serie Nus Divins: Hommage à la Peinture Italienne e Omnia Vanitas, i dipinti della pittura del XVII secolo e del periodo Neoclassico rivivono negli scatti dell’artista. Martinez dipinge con l’obiettivo fotografico nudità e nature morte che emergono da uno sfondo nero profondo, come illuminate dalla luce di una candela.
Nelle opere di Davide Bramante l’uomo quasi non appare, se non attraverso i segni del suo passaggio e delle trasformazioni dei luoghi che abita. Bramante rappresenta la stratificazione dei cambiamenti architettonici delle città stravolgendone l'iconografia con l’utilizzo della tecnica delle esposizioni multiple. I suoi scatti derivano da ciò che ha vissuto, dalla terra (la Sicilia) in cui è nato, la quale ha subito dominazioni diverse che hanno nei secoli lasciato tracce sovrapposte. In Roma, Londra, Tokyo (in anteprima la serie My own rave, Tokyo 2015) le immagini sconfinano una nell’altra: l’imponenza dei monumenti dell’antica Roma si combina con la geometria dell’Eur, le luci e i movimenti delle metropoli si sovrappongono fino a far percepire i rumori, le sensazioni, la frenesia.
Maurizio Galimberti estrae la realtà e la re-inventa creando un mosaico di Polaroid, dove ogni istantanea serve a comporre una parte di città. Galimberti ritrae l’architettura di New York e Parigi, si sofferma sugli elementi grafici, lineari dei grattacieli e dei monumenti iconici, segue la verticalità delle linee e porta lo sguardo verso il blu del cielo riuscendo a essere sempre originale e a dare una nuova identità ai luoghi. Poi le Polaroid singole che formano un piccolo e intimo catalogo di momenti, oggetti, dettagli e ricordi della Ville Lumière e dei paesaggi dell’Italia.
Michele Alassio vive illuogo come la metafora di un sentimento, un’emozione, un ricordo. In Dreams & Nightmares, scenari naturali e altri di reminiscenza classica diventano simboli di un sogno o un incubo, intimo o storico, personale o collettivo. In J.L.B., Alassio dà vita ai pensieri, agli scritti di Jorge Luis Borges e fa entrare lo spettatore in un viaggio onirico tra luoghi spettacolari, grazie all’intervento della natura o dell’uomo che vuole riconciliarsi con la storia come la grande scultura di Mitoraj a Ravello in The Dream of the Greek o la monumentale villa neoclassica con rimandi alla mitologia greca nell’infinito labirinto di Villa Pisani.
Preview su invito:
Giovedì 28 gennaio dalle 11 alle 21.
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