Luca Lanzi. Eikon

Luca Lanzi. Eikon

 

Dal 14 Gennaio 2016 al 03 Aprile 2016

Bologna

Luogo: Collezioni Comunali d'Arte

Indirizzo: piazza Maggiore 6

Curatori: Sabrina Samorì

Enti promotori:

  • Istituzione Bologna Musei
  • Comune di Bologna
  • BolognaFiere

Costo del biglietto: intero € 5, ridotto € 3; gratuito per i possessori di biglietto Arte Fiera (valido solo nei giorni di svolgimento di ART CITY Bologna)

Telefono per informazioni: +39 051 2193631 / 051 2193526

E-Mail info: museiarteantica@comune.bologna.it

Sito ufficiale: http://www.bolognagendacultura.it



Si intitola Eikon il progetto espositivo ideato da Luca Lanzi che dal 15 gennaio al 3 aprile 2016 prende dimora negli spazi delle Collezioni Comunali d'Arte di Bologna.
La mostra rientra nell'ambito della quarta edizione di ART CITY Bologna (29 - 31 gennaio 2016), il programma di iniziative istituzionali promosso da Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera, che si propone di offrire nuove prospettive di visita al patrimonio storico-artistico della città attraverso opere di artisti contemporanei.
Invitato a dialogare con il contesto di un museo ambientato in una cornice architettonica ricca di connotazioni stilistiche e riferimenti storici, Lanzi concepisce un intervento concentrato in quattro delle venti sale in cui si articola l'ampio percorso espositivo: 8, 17, 19 e 20.
Un progetto, dunque, che non segue un percorso lineare ma si inserisce in alcuni ambienti selezionati con una chiara consapevolezza della relazione con le testimonianze artistiche del passato e la complessa stratificazione dei loro nuclei collezionistici di origine.
La mostra si intitola Eikon, antica parola greca che comprende nei vari significati etimologici la linea di ricerca concettuale e formale di Lanzi nella sua totalità: figura, immagine, manifestazione della sacralità.
La selezione di opere che compongono l'esposizione inquadra infatti i temi fondamentali del suo pensiero artistico incentrato sulla creazione di un immaginario misterico abitato da figure totemiche, modello simbolico di oggetti sensibili, che evocano un'origine legata al senso magico e rituale dell'esistenza.
La mostra costituisce una sintesi esaustiva del lavoro di Lanzi anche nel rappresentare tutti i mezzi espressivi utilizzati dall'artista: scultura, disegno, incisione.
Tecniche antiche che appartengono alla tradizione delle arti visive e plastiche, così come primari e umili sono i materiali scelti per animare i soggetti del suo universo iconografico: la terracotta e la carta.
Il percorso espositivo di Eikon prende avvio nella Sala Urbana (sala 17), una delle più celebri delle Collezioni Comunali d'Arte, con le sue pareti dipinte da una spettacolare galleria di 188 decorazioni stemmarie che rappresentano le insegne degli amministratori pontifici succedutisi nel governo di Bologna dal 1327 al 1744, configurando un vero museo araldico e insieme uno straordinario compendio di storia della città felsinea.
Al centro di questa sala si erge Totem, opera costituita da cinque elementi sovrapposti e collocata su due basamenti che ne sottolineano la grande forza attrattiva. A terra, disposte lungo un perimetro che ricalca le linee geometriche tracciate dalle decorazioni pavimentali sulla pianta rettangolare, piccole sfere nere delimitano intorno all'opera un'area di rispetto sacro. Dall'installazione, che occupa in solitudine le dimensioni imponenti dell'intero vano, viene a generarsi uno spazio contemplativo che instaura un rapporto intimo con lo sguardo dello spettatore.
Ad incipit della mostra, in un ambiente originariamente destinato alle funzioni di rappresentanza di un potere temporale remoto, l'artista allestisce una cerimonia liturgica con un'opera di intensa struttura iconica che, nel materiale della terracotta e nell'austera monumentalità dell'idolo raffigurato, richiama forme statuarie arcaiche.
Come in molte opere scultoree di Lanzi, la superficie di Totem è inoltre segnata dalla ripetizione di motivi geometrici e da aperture che invitano lo spettatore a scrutarne l'interno, varchi di un involucro materico da attraversare per entrare in contatto con il vuoto spaziale che l'artista invita ad immaginare riempito da energia spirituale.  La mostra prosegue nella sezione del museo dedicata a Pelagio Palagi, collezionista e artista di grande rilievo attivo nel campo della pittura, della progettazione di interni, dell'ornato e delle arti applicate tra Neoclassicismo e Romanticismo.
Nella sala 20 sono allestite due delle sculture feticcio che abitano lo spazio come misteriose presenze iconiche.
L'opera inedita Ludens rappresenta un idolo dall'innata propensione alla creatività giocosa, la cui postura ieratica con le braccia aperte orizzontalmente richiama il tema figurativo del dipinto di soggetto mitologico La verità scaccia la Frode e fa smascherare la Calunnia da un Genio, appartenente a un ciclo perduto di affreschi realizzati da Palagi per il Palazzo Torlonia a Roma. Sauro è una figura-soglia che si pone al limitare di una sfera magica: una scultura zoomorfa che sorveglia e protegge il prisma su cui è collocato, contenitore
La contigua sala 19 è interamente dedicata al tema ludico, con tre disegni del ciclo Doll che trovano un contrappunto in alcuni dei ritratti familiari incompiuti dipinti da Palagi. Oltre alla statica rigidità dell'idolo mitologico, in queste creature malinconiche dall'aspetto abbandonato emerge con maggiore evidenza la componente emotiva del lavoro di Lanzi.
Il richiamo affettivo a teneri oggetti infantili, nella loro inquietante innocenza, interrogano lo sguardo dello spettatore rievocando la memoria di una gioiosa pienezza vissuta in un tempo non troppo distante.
La mostra si conclude nella sala 8 dove sono esposte alcune delle più importanti opere ottocentesche della collezione. In dialogo con i quadri di paesaggi e con la decorazione affrescata del soffitto che apre illusorie vedute su un giardino di rigogliose verzure, l'artista riflette sul rapporto tra uomo e natura con l'installazione Giardino d'inverno formata da tre elementi di aspetto fitomorfico: Giardino di stele, Periplo e Genia. Le opere, realizzate in cartapesta e collegate visivamente dall'unica base su cui sono disposte, raffigurano monoliti di una natura pietrificata che simboleggiano le figure della Sacra Famiglia. Una natura che assume lo statuto di idolo, oggetto di sguardo, su cui si proietta l'eterna umana necessità di un culto devozionale verso un potere superiore.
L'esposizione è accompagnata da una brochure bilingue italiano / inglese.
In occasione dell'inaugurazione, giovedì 14 gennaio la mostra è visitabile dalle ore 18.00 alle 20.00 con ingresso libero.
Eikon, a cura di Sabrina Samorì, è una mostra promossa da Istituzione Bologna Musei in occasione di ART CITY Bologna 2016.
L'Istituzione Bologna Musei è sostenuta da: Regione Emilia - Romagna, Città Metropolitana di Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. 
Luca Lanzi è nato nel 1977 a Bologna, dove vive e lavora.
Studia scultura all’Accademia delle Belle Arti di Bologna.
Opera un anno nei laboratori dell’Accademia di Berlino.
Lavora con gallerie di riferimento in Italia, Germania, Olanda.
Della sua ricerca hanno scritto Flaminio Gualdoni, Ian McEwan, Elisabetta Sassoli de' Bianchi,
Silvia Ferrari, Stefano Castelli, Alessandra Redaelli, Viviana Siviero, Stefano Taddei, Silvia Petronici, Francesca Nicoli.
www.lucalanzi.it 
  Inaugurazione giovedì 14 gennaio h 18 - 20

Orari Art City
venerdì 29 gennaio h 9.00 - 20.00
sabato 30 gennaio h 10.00 - 24.00
domenica 31 gennaio h 10.00 - 20.00 

Orari ordinari
martedì - venerdì h 9.00 - 18.30
sabato, domenica e festivi h 10.00 - 18.30   

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