Marzia Avallone. In carne Sancti. Il Chiasmo degli Sguardi

Marzia Avallone. In carne Sancti. Il Chiasmo degli Sguardi

 

Dal 06 Aprile 2017 al 28 Aprile 2017

Bologna

Luogo: Adiacenze

Indirizzo: Vicolo Spirito Santo 1/B

Orari: dal martedì al sabato dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 20

Curatori: Mariolina Catani

E-Mail info: info@adiacenze.it

Sito ufficiale: http://www.adiacenze.it



Adiacenze vi invita giovedì 6 aprile dalle ore 20 all’inaugurazione della mostra “In Carne Sancti. Il Chiasmo degli Sguardi”, prima personale della giovane artista Marzia Avallone, a cura di Mariolina Catani.

Tutta la ricerca dell’artista è attraversata da una dialettica viscerale tra corpo e immagine. Il corpo è la superficie prediletta, in esso si configura lo scorrere del tempo che diventa filo conduttore che unisce passato e presente.

Il lavoro di Marzia Avallone analizza il dialogo esistente tra corpo organico e atto iconico attraverso un processo metamorfico delineato da tre linguaggi specifici, che rappresentano la sua linea di ricerca.

Un’azione performativa, unica e irripetibile palesa i continui riferimenti all’iconografia classica del martirio. L’artista interverrà sulla propria carne, agendo sui limiti del corpo e della mente attraverso un percorso iniziatico di cura e guarigione.
In un regarde intricato, Marzia Avallone indagherà il linguaggio della performance fotografica, costruita attorno ad un personale approccio di re-interpretazione di figure martirizzate. Elemento chiave per una decodificazione e ri-attuazione dello statuto tradizionale di rappresentazione è lo sguardo. Uno sguardo che torna alla vita attraverso l’arte e si allontana dall’idea di verticalità a cui lo ha relegato l’iconografia tradizionale: un impercettibile quanto sostanziale slittamento, per rientrare nell’occhio dell’altro. Uno sguardo non più sottomesso, segnato o morente bensì completamente partecipe e vivo.

La costruzione materiale di un Io-altro, modellato con le fattezze dell’artista, contribuisce a elevare la potenza delle immagini e la loro energia trascinante. Un ex voto, multiplo d’arte, che non risiede davanti o dietro la realtà, ma concorre a costruirla.
Il dialogo tra fruitore e opera, fruitore e artista, traccia le coordinate esistenziali del lavoro di Marzia Avallone che, attraverso la manipolazione della carne e dell’immagine del sé, genera la legittimazione della propria identità. 

L’artista si offre a noi, senza davvero sapere a chi si sta rivolgendo, sacrificando il suo corpo attraverso atti magnanimi e riti intimi.


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