Ettore Favini. Fragili rive

ETTORE FAVINI, ANTONIO ROVALDI, TO SAY NOTHING OF THE DOG, TESSUTO, LEGNO
Dal 11 Giugno 2022 al 02 Luglio 2022
Cremona
Luogo: Galleria Il Triangolo
Indirizzo: Vicolo della Stella 14
Orari: da giovedì a domenica dalle 16.30 alle 19.30
Enti promotori:
- Con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona
E-Mail info: info@iltriangoloartgallery.com
Sito ufficiale: http://www.iltriangoloartgallery.com
Da sabato 11 giugno a sabato 2 luglio la Galleria Il Triangolo di Cremona ospita Fragili rive, mostra di Ettore Favini realizzata con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona.
L’esposizione racconta di un territorio in evidente stato di profonda sofferenza e particolarmente caro all’artista: le “fragili rive” sono infatti quelle del Po e Favini, che affronta spesso tematiche legate all’ambiente e alla trasformazione dei contesti naturali e paesaggistici che ci circondano, ne ha fatto oggetto di ricerca.
Dal 2007 l’artista raccoglie “messaggi verdi” che, utilizzati come forma di marketing, sono spesso invece esempi di greenwashing, ossia di un ecologismo di facciata. A questo si collega il progetto La vera rivoluzione è non cambiare il mondo: immagini prese da archivi fotografici di paesaggi apparentemente incontaminati, fittamente ricoperte da slogan di greenwashing che ne disturbano la visione. Sono proprio quegli slogan, però, a determinare le sorti negative di quei paesaggi. Riuniti, decontestualizzati, accostati come una serie di pixel, i testi risultano ancora più ambigui, disturbano l’immagine proprio come è successo ai paesaggi rappresentati.
La mostra ospita esempi di queste immagini appannate da scritte, insieme ad altre opere dedicate al fiume, nate da un’attenta analisi geografica, cartografica, morfologica e commerciale: una scultura in metallo specchiante retroilluminato in cui è declinato il corso del Po, un’installazione con le rive del fiume modellate in cemento a fregio sul pavimento, una serie di cartelli segnaletici romboidali in tessuto bianchi e rossi – quelli che realmente si trovano sulle sponde del fiume - che conducono alla visita in galleria.
Fragili Rive diviene così un’opera dedicata alla storia di Cremona, sede naturale dell’esposizione non solo per il legame che con lei ha l’artista, che qui nasce e vive, ma anche e soprattutto per il ruolo centrale che il grande fiume da sempre ha nella città.
Ettore Favini (Cremona, 1974)
Vive nella dimensione dell’ascolto di storie e narrazioni minori per nutrire opere che raccontano la relazione tra le persone e il loro ambiente. Le sue opere, che tendono a essere specifiche al luogo dal quale originano, sono il risultato di un lungo processo di crescita che ne fa degli organismi vivi, mai conclusi: dispositivi di visione aperti in cui l’opera partecipa alla vita e il fruitore diventa parte attiva dell’opera.
È stato recentemente premiato dalla Pollock Krasner Foundation di New York e dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT - DGCC) nell’ambito del progetto Italian Council.
Ha vinto numerosi premi per residenze a livello internazionale e le sue opere sono state esposte in collezioni pubbliche nazionali e internazionali.
È docente di Arti visive presso la Naba di Milano e Roma e presso l'Accademia G. Carrara di Bergamo.
Inaugurazione sabato 11 giugno, ore 18
L’esposizione racconta di un territorio in evidente stato di profonda sofferenza e particolarmente caro all’artista: le “fragili rive” sono infatti quelle del Po e Favini, che affronta spesso tematiche legate all’ambiente e alla trasformazione dei contesti naturali e paesaggistici che ci circondano, ne ha fatto oggetto di ricerca.
Dal 2007 l’artista raccoglie “messaggi verdi” che, utilizzati come forma di marketing, sono spesso invece esempi di greenwashing, ossia di un ecologismo di facciata. A questo si collega il progetto La vera rivoluzione è non cambiare il mondo: immagini prese da archivi fotografici di paesaggi apparentemente incontaminati, fittamente ricoperte da slogan di greenwashing che ne disturbano la visione. Sono proprio quegli slogan, però, a determinare le sorti negative di quei paesaggi. Riuniti, decontestualizzati, accostati come una serie di pixel, i testi risultano ancora più ambigui, disturbano l’immagine proprio come è successo ai paesaggi rappresentati.
La mostra ospita esempi di queste immagini appannate da scritte, insieme ad altre opere dedicate al fiume, nate da un’attenta analisi geografica, cartografica, morfologica e commerciale: una scultura in metallo specchiante retroilluminato in cui è declinato il corso del Po, un’installazione con le rive del fiume modellate in cemento a fregio sul pavimento, una serie di cartelli segnaletici romboidali in tessuto bianchi e rossi – quelli che realmente si trovano sulle sponde del fiume - che conducono alla visita in galleria.
Fragili Rive diviene così un’opera dedicata alla storia di Cremona, sede naturale dell’esposizione non solo per il legame che con lei ha l’artista, che qui nasce e vive, ma anche e soprattutto per il ruolo centrale che il grande fiume da sempre ha nella città.
Ettore Favini (Cremona, 1974)
Vive nella dimensione dell’ascolto di storie e narrazioni minori per nutrire opere che raccontano la relazione tra le persone e il loro ambiente. Le sue opere, che tendono a essere specifiche al luogo dal quale originano, sono il risultato di un lungo processo di crescita che ne fa degli organismi vivi, mai conclusi: dispositivi di visione aperti in cui l’opera partecipa alla vita e il fruitore diventa parte attiva dell’opera.
È stato recentemente premiato dalla Pollock Krasner Foundation di New York e dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT - DGCC) nell’ambito del progetto Italian Council.
Ha vinto numerosi premi per residenze a livello internazionale e le sue opere sono state esposte in collezioni pubbliche nazionali e internazionali.
È docente di Arti visive presso la Naba di Milano e Roma e presso l'Accademia G. Carrara di Bergamo.
Inaugurazione sabato 11 giugno, ore 18
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