A certain identity

© Ph. Marius Krivičius | Andrej Polukord, Kaiserpilz (Royal Mushroom from the series Woodobjects), 2016

 

Dal 05 Aprile 2018 al 28 Aprile 2018

Firenze

Luogo: Le Murate. Progetti Arte Contemporanea

Indirizzo: piazza delle Murate

Orari: dal martedì al sabato 14-20

Curatori: Matteo Innocenti

Enti promotori:

  • TUM associazione culturale (Italia)
  • Fondazione per lo sviluppo della cultura dell'istruzione della persona (Bielorussia)
  • Vilnius Pataphysic Institute (Lituania)
  • Con il contributo di Ministero della Cultura Lituano e Lithuanian Council for Culture

Costo del biglietto: ingresso gratuito

E-Mail info: info@acertaindentity.com;

Sito ufficiale: http://www.acertainidentity.com/



La parola “certain”, in italiano “certa”, ha un doppio significato possibile: come aggettivo è sinonimo di certezza - l'identità in cui ci si può senza dubbio riconoscere - invece come aggettivo indefinito, senza qualità né quantità, indica un'identità tra tante altre possibili. A certain identity è il progetto a cura di Matteo Innocenti che dal 5 al 28 aprile viene presentato Le Murate. Progetti Arte Contemporanea (vernissage 5 aprile ore 17:30) nell'ambito del ciclo Global Identities: postcolonial and cross-cultural narratives ideato e diretto da Valentina Gensini, direttrice artistica delle Murate, che prevede – nell'arco dei primi sei mesi del 2018 - una serie di quattro eventi espositivi caratterizzati da una riflessione sul concetto di identità globale e sulle narrazioni in ambito postcoloniale e in dimensioni culturali ibride.
A certain identity, che vede protagonisti i lavori dei quattro giovani lituani Arnas Anskaitis (1988, Kaunas), Ignas Krunglevičius (1979, Kaunas), Andrej Polukord (1990, Vilnius), Ieva Rojūtė (1989, Mažeikiai) - curata da Matteo Innocenti in collaborazione con Audrius Pocius e Alesia Savitskaya - è la prima mostra di un progetto che mette in relazione artisti di differente nazionalità intorno alle questioni dell'identità. Organizzata dall'associazione culturale Tum, dal Vilnius Pataphysic Institute e dalla Fondazione Belarus, è resa possibile grazie al supporto del Ministero della Cultura Lituano e del Lithuanian Council for Culture e ha come partner istituzionali il Comune di Firenze, l'Ambasciata della Repubblica Lituana in Italia e il Consolato onorario Lituano di Firenze.
Il progetto: da una nazione all'altra sul filo dell'identità
A Certain Identity è un progetto di arte contemporanea che mette in relazione artisti di differente nazionalità intorno alle questioni dell'identità. Il progetto, di cui Firenze rappresenta il primo step, prevede una serie di mostre itineranti tra vari paesi, tenendo come unico limite quello geografico dell'Europa e dell'area vicina. Quattro artisti di una particolare nazionalità - scelti dal curatore in collaborazione con le istituzioni museali o Accademie di Belle Arti delle rispettive nazioni - sono invitati a “rappresentare” secondo la particolare inclinazione della propria ricerca, e secondo la cultura di provenienza, il fattore identità. Un invito a sentire la responsabilità del proprio fare artistico: le opere esposte diventano a tutti gli effetti indicative non solo dell'identità dell'artista, anche dell'identità nazionale cui egli appartiene. Ciò avviene in una nazione ospitante; successivamente altri quattro artisti partono dalla nazione ospitante per un'altra meta, e così via in un processo che andrà avanti nel tempo.
A Certain identity a Le Murate. Progetti Arte Contemporanea
Nel caso della mostra alle Murate, i quattro artisti selezionati da Matteo Innocenti in collaborazione con il CAC di Vilnius, il principale Centro di arte contemporanea nazionale, esporranno i lavori frutto di una riflessione che affonda le radici nella storia e nella collocazione geografica della Lituania all'interno del contesto europeo (la Lituania è stata la prima nazione del blocco sovietico a dichiararsi indipendente, con il trattato di Brest-Litovsk del 1918, e a costituirsi in repubblica alla fine del primo conflitto mondiale).
Arnas Anskaitis
 attraverso un'attività di ricerca recupera elementi passati della storia e della cultura - per esempio un film d'epoca, i versi della poetessa lituana Salomėja Nėris, particolari vocaboli della lingua nazionale - interpretandoli e attualizzandoli in diverso contesto formale, costituito da differenti media, in un serrato processo di confronto tra significati e significanti.
Ignas Krunglevičius
 con installazioni che combinano suoni, immagini e oggetti indaga sui meccanismi di formazione e di esercizio del potere. Ricorrendo a materiali vari - per esempio verbali di polizia o interviste psichiatriche - crea situazioni immersive e critiche a riguardo dei sistemi, in atto nella società, per il controllo degli individui.
Andrej Polukord
 si incentra sul rapporto tra sé e la foresta locale, intesa questa come una dimensione insieme naturale e magica, dove fare ogni volta nuove scoperte; l'artista approfondisce tale relazione di reciproca conoscenza e identificazione tramite minime azioni in cui concorrono mimesi, equilibrismo, ironia.
Ieva Rojūtė
 lavora soprattutto con la scrittura; slogan, appunti, principi di riflessione, formule usate e abusate - composte in forma installativa sulle pareti degli spazi oppure all'interno di pagine di un notebook - formano una riflessione progressiva, ora in modo poetico ora “decostruttivo”, sui concetti che caratterizzano le varie culture.
“L'idea del progetto è nata in modo naturale – spiega il curatore Matteo Innocenti -. Parlando con persone di varia nazionalità emergeva come nel presente, pur in un contesto definito “globale”, ritornino o abbiano origine idee e sentimenti affermativi di un'identità che, per sentirsi forte, deve definirsi ad esclusione delle altre. Questo genera un evidente controsenso: quale sarebbe infine l'identità genuina da proteggere e dove si troverebbe? Chi è legittimato a stabilirlo? Forse ciò che ci serve non sono concetti assoluti ma buone domande. L'arte è un modo potente e meraviglioso per porle. Da qui si arriva a “A certain identity”: l'Italia come primo paese ospitante in relazione con un altro paese, in fermento e al limite dei convenzionali confini del continente europeo, la Lituania, e quattro giovani artisti di talento”.
“Global Identities intende affrontare le contraddizioni della dimensione globale, la difficile conciliazione tra una ricerca identitaria locale sempre più consapevole e l'omologazione culturale transnazionale – dice Valentina Gensini, direttore artistico de Le Murate. Progetti Arte Contemporanea -. A certain Identity apre uno squarcio di grande attualità su un paese, La Lituania, inesorabilmente e storicamente diviso tra due blocchi, due visioni culturali, economiche e socio-politiche. Il vocabolario fortemente attuale utilizzato dai quattro artisti, che esplorano media molto diversi -installazione sonora, grafia, disegno, video, installazione ambientale e fotografia- colloca il loro lavoro in una prospettiva colta che si appropria del grande vocabolario artistico del Novecento assimilando cifre e riferimenti artistici provenienti sia dall'America sia dalla Russia, in una coraggiosa sintesi che guarda al futuro.”  
Partner Istituzionali: Comune di Firenze, Ambasciata Repubblica Lituana in Italia, Consolato onorario Lituano Firenze   

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