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Timelessness

Timelessness
Dal 25 Settembre 2015 al 28 Novembre 2015
Firenze
Luogo: Galleria Aria Art Gallery
Indirizzo: Borgo SS. Apostoli 40/r
Orari: da lunedi a sabato 10.30-13.30 / 15.30-19.30
Enti promotori:
- Comune di Firenze
Telefono per informazioni: +39 055 216150
E-Mail info: info@ariaartgallery.com
Sito ufficiale: http://www.ariaartgallery.com
La Galleria Aria Art Gallery di Firenze, in Borgo SS. Apostoli 40/r, è lieta di presentare la mostra “TIMELESSNESS”, che sarà inaugurata venerdì 25 Settembre alle ore 18:30.
L’esposizione nasce con la convinzione dell’importanza di creare momenti di riflessione e di confronto tra la storia e la nostra contemporaneità.
In occasione della biennale di antiquariato, che si terrà a Firenze presso palazzo Corsini, Aria Art Gallery, in collaborazione con la galleria d’antiquariato Giorgio Baratti, presenta nel suo spazio fiorentino un’esposizione che mette in luce l’inscindibilità tra passato e presente, affiancando dipinti cinquecenteschi e seicenteschi ad opere contemporanee.
Timelessness vuole essere un evento che aggiunge elementi di sorpresa e nuove chiavi di lettura ai capolavori antichi, che nel confronto con le opere contemporanee potranno arricchirsi di nuovi significati.
Massimo Pulini suggerisce una metafora:
“Quando il pane si faceva in quasi tutte le case e lo si infornava, di regola, una volta alla settimana, un pezzo dell’impasto si metteva da parte, veniva coperto da un panno umido e riposto nella madia. Quel morso di materia viva continuava a fermentare al buio e andava a formare il lievito necessario all’impasto della settimana successiva. Così, non solo idealmente ma nei fatti, ogni nuova pagnotta conteneva il DNA di tutto il pane che l’aveva preceduta. Una parentela molecolare legava dunque il presente al passato e quell’elemento, germinale e archetipico, costituiva il fattore accrescitivo fondamentale alla migliore riuscita dell’ultimo pane, quello fresco e quotidiano. Basterebbe la consapevolezza di questo per affermare che nessuna opera d’arte fiorisca senza un bulbo, senza una radice che la tenga in relazione con una genealogia di tante altre opere. Talvolta questa eredità genetica risulta evidente, fino al punto da divenire somiglianza, in altri casi servono prelievi istologici per comprendere le appartenenze, ma ogni artista ha dietro a sé un esercito di generazioni fertili e, in qualche misura, si deve conquistare una discendenza mai scontata a priori. Eppure l’arte continua a vivere accompagnata da una inestinguibile nostalgia, che ci è sempre apparsa come mancanza, come vuoto, e che invece dobbiamo intendere quale senso di apparte- nenza. Apparteniamo a un tempo (oltre che a un luogo) che, nel suo compiersi, si impasta con tutto il tempo passato. Forse è proprio il fuoco energetico del presente a infornare e sfornare il nuovo pane, ad arrestare quel processo millenario di fermentazione della materia, fissandone l’impasto in una sostanza trasformata e segnando un punto ideale nel tempo e nello spazio.”
La mostra ospita opere di:
Girolamo Forabosco Giovan Domenico Ferrucci Girolamo Troppa
Filippo Gagliardi
Luca Giordano
Bernardino Luini
Pfeiler Maximilein Nicola Samorì
Toiletpaper di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari Carole Feuerman
Massimo Pulini
Massimiliano Pelletti
Andrea Guastavino
Sossio
L’esposizione nasce con la convinzione dell’importanza di creare momenti di riflessione e di confronto tra la storia e la nostra contemporaneità.
In occasione della biennale di antiquariato, che si terrà a Firenze presso palazzo Corsini, Aria Art Gallery, in collaborazione con la galleria d’antiquariato Giorgio Baratti, presenta nel suo spazio fiorentino un’esposizione che mette in luce l’inscindibilità tra passato e presente, affiancando dipinti cinquecenteschi e seicenteschi ad opere contemporanee.
Timelessness vuole essere un evento che aggiunge elementi di sorpresa e nuove chiavi di lettura ai capolavori antichi, che nel confronto con le opere contemporanee potranno arricchirsi di nuovi significati.
Massimo Pulini suggerisce una metafora:
“Quando il pane si faceva in quasi tutte le case e lo si infornava, di regola, una volta alla settimana, un pezzo dell’impasto si metteva da parte, veniva coperto da un panno umido e riposto nella madia. Quel morso di materia viva continuava a fermentare al buio e andava a formare il lievito necessario all’impasto della settimana successiva. Così, non solo idealmente ma nei fatti, ogni nuova pagnotta conteneva il DNA di tutto il pane che l’aveva preceduta. Una parentela molecolare legava dunque il presente al passato e quell’elemento, germinale e archetipico, costituiva il fattore accrescitivo fondamentale alla migliore riuscita dell’ultimo pane, quello fresco e quotidiano. Basterebbe la consapevolezza di questo per affermare che nessuna opera d’arte fiorisca senza un bulbo, senza una radice che la tenga in relazione con una genealogia di tante altre opere. Talvolta questa eredità genetica risulta evidente, fino al punto da divenire somiglianza, in altri casi servono prelievi istologici per comprendere le appartenenze, ma ogni artista ha dietro a sé un esercito di generazioni fertili e, in qualche misura, si deve conquistare una discendenza mai scontata a priori. Eppure l’arte continua a vivere accompagnata da una inestinguibile nostalgia, che ci è sempre apparsa come mancanza, come vuoto, e che invece dobbiamo intendere quale senso di apparte- nenza. Apparteniamo a un tempo (oltre che a un luogo) che, nel suo compiersi, si impasta con tutto il tempo passato. Forse è proprio il fuoco energetico del presente a infornare e sfornare il nuovo pane, ad arrestare quel processo millenario di fermentazione della materia, fissandone l’impasto in una sostanza trasformata e segnando un punto ideale nel tempo e nello spazio.”
La mostra ospita opere di:
Girolamo Forabosco Giovan Domenico Ferrucci Girolamo Troppa
Filippo Gagliardi
Luca Giordano
Bernardino Luini
Pfeiler Maximilein Nicola Samorì
Toiletpaper di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari Carole Feuerman
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