Tomasz Kizny. Gulag
© Tomasz Kizny | Tomasz Kizny, Gulag
Dal 4 October 2017 al 14 October 2017
Forlì | Forlì-Cesena
Luogo: Chiesa di San Mercuriale
Indirizzo: piazza XX settembre
Orari: 9-12 / 14-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0543 36698
E-Mail info: info@alfredlewin.org
Sito ufficiale: http://www.900fest.com
Sono 80 le foto tratte da “Gulag” di Tomasz Kizny (Bruno Mondadori, 2003) che saranno in mostra a Forlì nella Sala del Chiostro della Chiesa di San Mercuriale (Piazza XX settembre) dal 4 al 14 ottobre. La raccolta curata da Kizny è un documento eccezionale sulla storia dell’ex Unione Sovietica e sul suo sistema concentrazionario.
Un’opera, quella da cui derivano le immagini in mostra, frutto di diciassette anni di ricerche, che raccoglie 550 fotografie (la maggior parte delle quali inedite), dati e analisi basate su documenti di prima mano.
La mostra forlivese, che inaugura il 4 ottobre alle 10 (a ingresso gratuito), è stata organizzata dalla Fondazione Lewin nell’ambito del 900Fest che quest’anno alla sua IV edizione affronta il tema “Libertà e uguaglianza. La Rivoluzione russa e il Novecento” (dal 4 al 7 ottobre 2017).
Tomasz Kizny, fotografo e giornalista polacco, dopo l’entrata in vigore della legge marziale nel 1981, è stato uno dei fondatori di “Dementi”, associazione clandestina di fotografia indipendente. Dal 1986 ha raccolto le testimonianze dei vecchi prigionieri di guerra polacchi tornati in patria dopo la morte di Stalin. Dopo la caduta del regime sovietico ha viaggiato su tutto il territorio dell’ex Unione Sovietica alla ricerca di ricordi e tracce di quello che costituiva un mondo a parte, quella terra sperduta nel mezzo dell’immensità sovietica: il Gulag.
Dopo il 1929, quando Stalin divenne leader indiscusso all’interno del partito comunista bolscevico, si sviluppò in Unione Sovietica un complesso sistema concentrazionario creato al fine di reclutare, attraverso campagne di terrore, manodopera forzata da impiegare nelle regioni più remote dell’Unione Sovietica ricche di materie prime. Tra gli inizi degli anni Trenta e il 1953, anno della morte di Stalin, furono creati sul territorio sovietico circa 500 lager ciascuno dei quali poteva accogliere da poche decine sino a centinaia di migliaia di persone. Il numero complessivo di internati fra il 1929 e il 1953 è di circa 18 milioni. Nei Gulag i detenuti lavoravano in condizioni disumane, a temperature che scendevano anche fino a 50 gradi sottozero, erano malvestiti, denutriti e oggetto di violenze.
“Decine di milioni di zeks e prigionieri, fossero essi criminali o prigionieri politici, morirono di fame e di freddo, furono sfruttati, picchiati e uccisi. Alcuni tra i più giovani, i più forti e i più resistenti, riuscirono a sopravvivere. Ma la speranza di vita non andava al di là di un inverno” (Norman Davies).
Inaugurazione mercoledì 4 ottobre ore 10
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