Fragile - handle with care. III Edizione
Dal 06 Luglio 2018 al 20 Luglio 2018
Genova
Luogo: Museoteatro della Commenda di Prè
Indirizzo: piazza della Commenda
Orari: Da Giovedì a Domenica e Festivi 10-19. Lunedì chiuso
Curatori: Benedetta Spagnuolo
Costo del biglietto: Intero € 5, Ridotto € 3
Telefono per informazioni: +39 010 5573681
E-Mail info: biglietteriacommenda@muma.genova.it
Venerdì 6 Luglio alle ore 18 inaugura la III Edizione della Collettiva d’arte contemporanea “FRAGILE - handle with care” a cura di Benedetta Spagnuolo al Museoteatro della Commenda di Prè di Genova.
La prestigiosa location medioevale accoglie 36 artisti da tutta Italia che si confrontano sul tema della fragilità, con opere di fotografia, pittura, installazione, grafica e video. Insieme al Curatore partecipa: Nicoletta Viziano Presidente Mu.MA.
Per il Vernissage: video di Jessica Iapino, Chiara Scarfò, Davies Zambotti.
Artisti in mostra: Pinuccia Alì, Tiziano Bonanni, Patrizia Bonardi, Giusy Burdi, Lorella Cerquetti, Anna Compagnone, Roberta Conti, Alessandro Cosentino, Nicoletta Cossa, Sergio D’Antonio, Arcangela Di Fede, Ilaria Finetti, Luca Giacobbe, Gilda & Bodha, Daniela Giuliani, Chiara Guidotto, Massimiliano Manenti, Cristina Mantisi, Angela Martinelli, Stefania Milazzo, Valerio Murri, Federico Pisciotta, Valentina Porcelli, Viviana Rasulo, Mariella Relini, Dorian Rex, Susi Ricauda Aimonino, Federica Rossi, Emilia Ruggiero, Umberto Salmeri, Daniela Sandroni, Rosetta Tronconi, Lara Viani.
Mostra organizzata da Artisti Italiani - arti visive e promozione, in collaborazione con Mu.MA, Associazione Promotori Musei del Mare e della Navigazione e Cooperativa Solidarietà e lavoro. Ingresso libero fino ad esaurimento posti all’inaugurazione, visitabile fino al 20 Luglio 2018.
L’organizzazione “Artisti Italiani - arti visive e promozione” ama da sempre il confronto con spazi suggestivi e interessanti; pur essendo amanti del “white cube”, del contenitore asettico che evidenzi l’opera con neutralità, quando realizziamo eventi collettivi con tematiche particolari preferiamo lasciarci suggestionare dalla forza innata e dal carattere delle location che crediamo possano essere un valore aggiunto per l’intero progetto. In questo caso abbiamo scelto la Commenda di Prè, non solo per il contrasto che si crea tra le stanze medioevali di questo complesso e le opere contemporanee, ma anche per gli stimolanti cortocircuiti tra le energie emanate da questi ambienti, con la loro storia e tracce ben delineate, e le opere di artisti che non possono non assorbire e “nutrirsi”, convivendo con un indubbio arricchimento emotivo ed etico.
Radicale è oggi l’estensione dei concetti di fragilità: abitualmente si trova sui dizionari come indice di scarsa consistenza, di gracilità e di debolezza, di precarietà e di instabilità, identificando la fragilità in quella che è la sua linea d’ombra. Ma il concetto di fragilità si estende per noi oltre i dizionari e arriva a toccare interrogativi legati alla sensibilità, delicatezza, vulnerabilità e incertezza umana, dilemmi e attese dell’esistenza.
E’ da qui che parte questo percorso, non solo espositivo, ma interiore, dove gli artisti mostrano agli sguardi più sensibili le proprie “Fragilità”, un invito a muoversi tra gli animi più variegati, dove proprio l’artista pone il visitatore a farsi giudice dinnanzi a qualcosa che di per sé non si caratterizza né come problema né come risorsa, ma, più semplicemente, come uno stato o un limite della materia e degli esseri viventi.
Passeremo dalla fragilità dell’imballaggio di un’opera alla fragilità intima di un pensiero, da un dialogo dove la persona fragile dovrà essere “maneggiata con cura”. Fragile è la narrazione dell’Io, le paure, il coraggio; fragile è la rappresentazione di ciò che sarà “interpretato”.
Ci domanderemo in che modo mostriamo le nostre fragilità di fronte ad opere che esprimono lo stesso concetto, ci chiederemo se la fragilità oggi non è solo sintomo di debolezza interiore ma anche potenza nel mostrarsi limpidi agli occhi di tutti senza troppi perché.
Una tematica che sconfina nell’ assolutezza.
Fragile è il doppio gioco che oscilla tra verità e finzione.
Eugenio Borgna a tal proposito scrive:
“Come definire la fragilità nella sua radice fenomenologica? Fragile è una cosa (una situazione) che facilmente si rompe, e fragile è un equilibrio psichico (un equilibrio emozionale) che facilmente si frantuma, ma fragile è anche una cosa che non può essere se non fragile: questo essendo il suo destino. La linea della fragilità è una linea oscillante e zigzagante che lambisce e unisce aree tematiche diverse: talora, almeno apparentemente, le une lontane dalle altre.
Sono fragili, e si rompono facilmente, non solo quelle che sono le nostre emozioni e le nostre ragioni di vita, le nostre speranze e le nostre inquietudini, le nostre tristezze e i nostri slanci del cuore;
ma sono fragili, e si dissolvono facilmente, anche le nostre parole: le parole con cui vorremmo aiutare chi sta male e le parole che desidereremmo dagli altri quando siamo noi a stare male. Sono fragili, sono vulnerabili, esperienze di vita alle quali talora nemmeno pensiamo, come sono le esperienze della timidezza e della gioia, del sorriso e delle lacrime, del silenzio e della speranza, della vita mistica.”
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