Tra i libri di uno storico. Salvatore Rotta e l’illuminismo europeo

Charles Gabriel Lemonnier (1743 - 1824)

 

Dal 23 Novembre 2016 al 10 Dicembre 2016

Genova

Luogo: Biblioteca Universitaria di Genova

Indirizzo: via Balbi 40

Orari: da lunedì a venerdì 9-18; sabato 9-13

Curatori: Calogero Farinella

Enti promotori:

  • MiBACT

Telefono per informazioni: +39 010 2546422

E-Mail info: bu-ge@beniculturali.it

Sito ufficiale: http://www.bibliotecauniversitaria.ge.it/it/



La mostra è curata dal dott. Calogero Farinella, Bibliotecario della Biblioteca Universitaria di Genova.
A seguito della donazione fatta alla Biblioteca Universitaria di Genova, la biblioteca personale di Salvatore Rotta è stata acquisita a partire dal 2005: essa si compone di oltre 7.600 titoli tra volumi monografici, periodici, miscellanee, estratti. Catalogata pressoché per intero, la sua raccolta libraria è stata inserita nel progetto, consultabile on line, “Biblioteche Filosofiche Private di Età Moderna e Contemporanea” curato dalla Scuola Normale Superiore di Pisa e dall’Università degli Studi di Cagliari:
http://picus.unica.it/index.php?page=Filosofo&id=277&lang=it
Ai volumi si aggiunge l’archivio, giunto solo di recente in Biblioteca Universitaria, composto da corrispondenza, appunti, carte di lavoro.
Pur vantando edizioni pregevoli e non comuni, alcune del ‘700, diverse del ‘900, la biblioteca di Salvatore Rotta si caratterizza come raccolta principalmente d’uso e di lavoro di uno storico dai vastissimi interessi e dalle larghissime letture e, da quel “lettore onnivoro” che era, concernenti solo in parte e direttamente gli ambiti di ricerca da lui portati avanti e dati alle stampe.
La mostra organizzata in occasione della presentazione di due densi e significativi studi settecenteschi rottiani intende evidenziare una parte dei suoi libri e del suo archivio legata a uno dei temi principali della sua ricerca di storico, l’illuminismo francese e italiano e il Settecento europeo.

Salvatore Rotta (1926-2001) ha insegnato per trent’anni storia moderna nelle Università di Pisa e di Genova. Studioso dell’illuminismo e del pensiero scientifico sei-settecentesco, è stato tra i promotori delle riviste «Il pensiero politico. Storia delle idee politiche e sociali» e «Studi settecenteschi». Ha pubblicato molti studi e saggi, solo in piccola parte raccolti in volume. Si ricordano: Francesco Bianchini in Inghilterra. Contributo alla storia del newtonianismo in Italia (Brescia, 1966); Paolo Mattia Doria (Letteratura italiana. Storia e testi, Milano-Napoli, Ricciardi, 1978); L’illuminismo a Genova: lettere di P.P. Celesia a F. Galiani (Firenze, 1971-1973); Il pensiero politico francese da Bayle a Montesquieu (Pisa, 1974). Ha fatto parte del comitato scientifico internazionale costituito dalla Voltaire Foundation di Oxford e dall'Istituto italiano per gli Studi Filosofici di Napoli incaricato della cura delle Oeuvres complètes di Montesquieu per la quale Salvatore Rotta, con Rolando Minuti, ha curato l’edizione critica e annotata del XIII volume (Spicilège).

L’inaugurazione della mostra è preceduta  dalla presentazione del libro:  Salvatore Rotta Montesquieu e Voltaire in Italia. Due studi , a cura di Franco Arato  con una prefazione di Rolando Minuti, Modena, Mucchi, 2016.
Partecipano alla presentazione con il curatore, Roberto Sinigaglia    -   Università degli Studi di Genova
Rolando Minuti   -  Università degli Studi di Firenze; Edoardo Tortarolo  -  Università degli Studi del Piemonte Orientale. 
Il volume ripropone due fondamentali saggi di Salvatore Rotta sulla diffusione in Italia del pensiero di due pilastri del ‘700 europeo, Montesquieu e Voltaire. Il primo viaggiò in Italia tra 1728 e 1729, conobbe bene la letteratura italiana ed ebbe rapporti con molti intellettuali della penisola. Voltaire in Italia non venne mai ma ne amò la lingua e la letteratura («veramente l’Italia è mia patria», ebbe a scrivere). Dotti quanto eleganti, i due studi guardano all’illuminismo francese attraverso il prisma italiano, mostrando legami e diffidenze, emulazioni e resistenze legate alle realtà culturali, politiche ed economiche degli stati italiani. La dottrina di Montesquieu invitava a ripensare la secolare storia del diritto e, insieme, a praticare incisive riforme: non a caso in Italia ebbe sempre lettori e interpreti d’eccezione, da Verri a Beccaria, Filangieri, Alfieri. Diversamente istruttiva la fortuna dell’opera di Voltaire, visto più come poeta e letterato, pur intriso di motivi ideologici (il cruciale Mahomet tradotto da Agostino Paradisi), che come filosofo e storiografo; a fine secolo furono i “giacobini” a salutare in Voltaire il grande liberatore dai conformismi.
Il libro invita a ripercorrere le modalità di ricezione e “contaminazione” culturale, vicende significative in un tempo come l’attuale in cui le voci della tolleranza filosofica rischiano di essere soverchiate dal fanatismo.

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