Van Dyck e i suoi amici Fiamminghi a Genova 1600-1640

Antoon Van Dyck, Ritratto di Ansaldo Pallavicino, 1625 circa. Galleria Nazionale di Palazzo Spinola

 

Dal 09 Febbraio 2018 al 10 Giugno 2018

Genova

Luogo: Palazzo della Meridiana

Indirizzo: Salita San Francesco 4

Orari: dal martedì al venerdì dalle 12 alle19; sabato, domenica e festivi dalle 11 alle 19. Lunedì chiuso

Curatori: Anna Orlando

Telefono per informazioni: +39 0102541996

E-Mail info: mostre@palazzodellamerdiana.it

Sito ufficiale: http://www.palazzodellameridiana.it/



Una nuova mostra per l’Associazione Amici di Palazzo della Meridiana, curata da Anna Orlando, che vuole raccontare una straordinaria e unica stagione pittorica per l’Europa. 

Quaranta opere sono state selezionate da musei e collezioni private per offrire al pubblico un raffinato distillato di questo eccezionale momento della storia dell’arte europea.

Saranno ospitate a Palazzo della Meridiana, nel cuore del polo museale genovese di Strada Nuova, che conserva il fascino di una dimora Cinquecentesca.

I Temi 

Il percorso espositivo affronterà i vari temi legati al momento in cui il giovane Anton van Dyck, l’allievo prediletto di Rubens, che già aveva spopolato nella Superba con importanti commissioni pubbliche e private, arriva a Genova da Anversa nel 1621, poco più che ventenne. Vi resta fino al 1627 con continui spostamenti nel resto della Penisola.

Cosa vede? Chi incontra? Chi sono i suoi committenti? Quali suoi connazionali conosce e frequenta? A chi di loro chiede ospitalità nell’atelier? Con quali di loro collabora per far fronte a tutte le numerose opere, soprattutto ritratti, che gli richiedono immediatamente aristocrazia e borghesia locale? Quali sono i soggetti preferiti dei genovesi che chiedono ai fiamminghi di realizzarli per loro? A queste domande risponderanno le opere messe a confronto con alcuni dei suoi capolavori.

Otto i preziosi dipinti di Van Dyck, per un saggio della sua meravigliosa arte ritrattistica, ma anche per capire come affrontava i soggetti mitologici e quelli sacri lasciando un segno indelebile nel solco della pittura genovese.

Questi i nomi degli altri pittori nordici presenti in mostra per un panorama completo delle presenze straniere in città in questi anni, dove gli atelier genovesi e quelli fiamminghi si intrecciano in parentele, collaborazioni e stretti rapporto tra maestri e allievi. Due ritratti di giovani dame, di cui uno firmato e datato, di Guilliam van Deynen, il primo fiammingo documentato a Genova nel Seicento; Cornelis de Wael, suo fratello Lucas e suo nipote Pieter Boel, quest’ultimo con due opere delle quali una firmata; il paesaggista Jan Wildens con due opere di collaborazione con De Wael; Jan Roos con uno straordinario inedito a quattro mani con Van Dyck, suo cognato Giacomo Legi e il suo allievo genovese Stefano Camogli di cui si presenta un’inedita opera firmata; Vincenzo Malò, allievo di Rubens ad Anversa e maestro di Anton Maria Vassallo a Genova.
E poi altri pittori locali particolarmente attenti a studiare e recepire i suggerimenti e le suggestioni derivate dall’opera dei fiamminghi: Giovanni Battista Paggi in un’opera di collaborazione con il suo allievo Sinibaldo Scorza e Bernardo Strozzi con una straordinaria natura morta e Domenico Piola in un’opera in cui esegue la figura entro un cornice floreale eseguita dal cognato Stefano Camogli.


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