Paladino. Il segno letterario: incisioni e litografie 1984 - 2014

Mimmo Paladino, Geometrico, 2008, incisione

 

Dal 11 Giugno 2016 al 30 Luglio 2016

Lecco

Luogo: Galleria Bellinzona

Indirizzo: via A. Visconti 12

Orari: da martedì a sabato 14.30-19; sabato e domenica 9-12.30 e su appuntamento

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 0341 365488

E-Mail info: info@galleriabellinzona.com

Sito ufficiale: http://www.galleriabellinzona.com/



Dall’11 giugno al 30 luglio 2016 la Galleria Bellinzona a Lecco, nella sua nuova sede di via A. Visconti 12, ospita la mostra Paladino - Il segno letterario: incisioni e litografie 1984 - 2014

L’esposizione è dedicata all’attività grafica del maestro di Paduli come ricercato interprete di testi classici e capolavori letterari. In particolare, vengono presentate le trenta acqueforti realizzate da Mimmo Paladino per la collana edita dall’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, dedicata ai grandi classici della letteratura italiana di Dante, Petrarca, Boccaccio, Machiavelli, Ariosto, Tasso, Galilei, Goldoni, Foscolo, Leopardi, Manzoni, Carducci, Verga, D’Annunzio, Pirandello.
Si tratta di un panorama di autori e di pagine che esalta la varietà e la modulazione regionale del sentire italiano e del farsi dell’Italia: la Toscana delle “tre corone” e di Machiavelli, base di lingua e di riflessione morale e politica essenziale per la modernità europea; la Venezia di Goldoni, la Lombardia di Manzoni, la Sicilia di Verga e Pirandello, altrettante “stazioni” del viaggio italiano attraverso i Lumi, il romanticismo, il realismo, e poi la pluralità di poetiche del Novecento
Per le prime cento copie di ciascun volume, Mimmo Paladino ha creato due acqueforti, raffiguranti una il ritratto dell'autore classico e l’altra un'immagine significativa dell’opera.
Si va dai profili dai caratteri aguzzi per Ludovico il Moro, Gian Galeazzo Visconti e gli altri ritratti contenuti nelle pagine de Il Principe di Machiavelli, alle macchie di colori assoluti, per le novelle di Boccaccio, dove il segno della matita di contorno non trova quasi mai appiglio, lasciando spazio a una narrazione delle disavventure di Calandrino o delle trovate geniali di Chichibio. 
E se l’universo dantesco appare come il luogo da cui trarre maggiore invenzione, attraverso un complicato gioco di sovrapposizioni di materiali, carte e polveri colorate, la fantasia di Paladino si dipana attraverso le epoche regalando i muti paesaggi lunari dell’Orlando furioso e il Dialogo disincantato della Terra e della Luna di Leopardi. Echi dal siciliano Teatro dei Pupi risuonano nelle scimitarre saracene della Gerusalemme liberata di Tasso, mentre un teatro di maschere e crinoline si alternano nel Settecento illuminato di Goldoni e una solitudine chiassosa occupa il palco de Il giuoco delle parti o la tenue malinconia del L’uomo dal fiore in bocca pirandelliano.
 
A corollario, la rassegna propone una serie di opere grafiche che illustravano i Flores Seraphici (1992 -1993), Philobiblon(1996), Iliade e Odissea (2001), Rabanus Maurus (2004), Pinocchio (2005), Don Chisciotte (2005) e una piccola antologica di lavori che testimoniano l’evoluzione stilistica di Mimmo Paladino, dal 1982 al 2011.
 

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