Paola Di Bello. Marge ed altri paesaggi

© Paola Di Bello

 

Dal 28 Luglio 2017 al 26 Agosto 2017

Livorno

Luogo: 

Museo Civico Giovanni Fattori ex Granai di Villa Mimbelli 


Indirizzo: via San Jacopo In Acquaviva 65

Enti promotori:

  • Comune di Livorno In collaborazione con Associazione culturale Blob ART e Fondazione Livorno

Telefono per informazioni: +39 0586 808001

E-Mail info: museofattori@comune.livorno.it



La mostra, realizzata dal Comune di Livorno in collaborazione dell’Associazione culturale Blob ART e la Fondazione Livorno, celebra la ricerca artistica di Paola Di Bello, vincitrice del Combat Prize 2016 premio speciale “Fattori Contemporaneo” con l’opera intitolata Marge de la Photographie. 

La ricerca artistica di Paola Di Bello ben rappresenta le traiettorie che la fotografia europea ha intrapreso negli ultimi trent’anni, indirizzando i propri interessi nei confronti di modalità operative variegate, frutto dell’ibridazione tra la vocazione concettuale ereditata dalle generazioni precedenti e l’indagine sociale che vede l’uomo e il paesaggio al centro dei propri interessi.
Negli anni Novanta si fa strada negli interessi di Paola Di Bello l’indagine dell’uomo contemporaneo come produttore di segni capaci di delineare i propri caratteri dominanti. Lo specifico punto di vista della fotografia e delle immagini video, quindi la differenza percettiva tra questi due linguaggi, è al centro di Video-Stadio (1997), Espèce dEspace (2001), Il grande Piccolo (2004) e Le dodici fatiche di Marwa(2005), quattro opere video presenti in mostra che indagano l’ambiguità del reale. Con questi lavori Di Bello introduce nella sua produzione l’utilizzo dell’immagine in movimento, che si rivelerà necessaria a mostrare la magia contenuta nei soggetti apparentemente più banali.

Un’ampia serie fotografica allestita al Museo fattori è Concrete Island (1996- 2001), mobili e complementi d’arredo abbandonati ai bordi delle strade, fotografati dall’autrice in modo tale da riassumere la posizione d’origine, capovolgendo piuttosto il paesaggio realizzata dal Comune di Livorno in collaborazione dell’Associazione culturale Blob ART e la Fondazione Livorno.
un’azione destabilizzante che Di Bello adotta anche in altre opere. L’artista utilizza la fotografia per vedere la realtà in modo differente rispetto a quanto i nostri occhi sono in grado di fare senza l’ausilio della macchina.

L’indagine sul paesaggio, tema caro alla fotografia italiana, non tarda ad arrivare nell’opera di Paola Di Bello. In Fuoricampo (1997) è l’osservazione dei luoghi a farla da padrone, sempre guardati dall’autrice mediante una sorta di automatismo che si auto-impone. Anziché sentirsi libera di fotografare la porzione di spazio a lei più congeniale, Di Bello sceglie di guardare il paesaggio periferico della sua città natale, Napoli, tramite l’inquadratura offertagli dalle porte dei campetti da calcio più o meno improvvisati che si trovano nell’hinterland della città. 

È invece degli anni Duemila l’opera vincitrice del Combat Prize 2016, dove un’attenta indagine dei luoghi va a braccetto a interessanti conclusioni linguistiche rispetto alla fotografia e al suo particolare regime percettivo. Nella serie fotografica Marge de la Photographie (2002-2016), il paesaggio continua a funzionare come tale, anche quando viene utilizzato soltanto il margine superiore e quello inferiore dell’immagine. L’occhio continua a vede un paesaggio anche laddove è presente solamente un collage di due superfici accostate più o meno casualmente. 

La mostra è accompagnata da un catalogo monografico: Paola Di Bello. Marge e altri paesaggi, a cura di Luca Panaro. 

Milanese di adozione, Paola Di Bello è nata a Napoli nel 1961. Fotografa e video maker, si è formata nello studio del padre Bruno e, dopo anni di lavoro come sua assistente, ha iniziato a viaggiare in Europa. Al ritorno propone i suoi lavori fotografici alla Galleria Careof di Milano, dove nel 1990 espone la sua prima personale, mentre l’anno successivo vince una borsa di studio in Florida. Dal 2006 è titolare della cattedra di Fotografia dell’Accademia di Brera, dove dirige il Biennio specialistico di Fotografia. Impegnata a esplorare le problematiche socio-economiche della città contemporanea, Paola Di Bello racconta il potenziale di cambiamento della realtà attraverso una ricerca che include la dimensione globale e la vita locale, entrando in situazioni di vita quotidiana, spesso caratterizzate da un profondo disagio umano, e determinando uno spostamento del punto di vista.
Ha ideato campagne fotografiche sul tema delle periferie urbane, delle favelas sudamericane, degli homeless e delle comunità Rom, viaggiando tra New York e Baghdad, Tokyo e Napoli, la Romania e Mirafiori. Ha esposto in numerosi musei e gallerie in Italia e all’estero, tra cui la 50a Biennale di Venezia, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, la galleria The Agency di Londra, il Museu Berardo di Lisbona, la Gamec di Bergamo, la Fotografins Hus di Stoccolma, l’Hunter College di New York, il MAXXI di Roma, il MART di Rovereto e la Biennale di Corea. Nel 2009 ha pubblicato Bildung, una quarantina di doppi ritratti di ragazze e ragazzi ripresi all’inizio e alla fine della scuola, e nel 2016 pubblica Works 84-16, la sua prima monografia con taglio retrospettivo a cura di Luca Panaro. Nel 2016 ha realizzato un progetto site-specific per Museo del Novecento di Milano, a cura di Gabi Scardi, e la Galleria Bianconi di Milano le ha dedicato nel 2017 una personale curata da Raffella Perna. Suoi lavori sono presenti nelle migliori collezioni d’arte.

Orario apertura: Venerdì 16-19; Sabato e Domenica 10-13 / 16-19


SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI