Rinascita di un capolavoro. Il Cristo Eucaristico di Matteo Civitali restituito alla città

Particolare del Busto di Cristo di Matteo Civitali
Dal 5 June 2025 al 2 November 2025
Lucca
Luogo: Museo nazionale di Villa Guinigi
Indirizzo: Via della Quarquonia 4
Enti promotori:
- MiC - Direzione regionale Musei nazionali della Toscana
E-Mail info: pm-tos.museilucchesi@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.luccamuseinazionali.it
Terminato il restauro iniziato a febbraio 2025 la scultura del Cristo Eucaristico (1470 circa) di Matteo Civitali, realizzata in terracotta policroma, torna in esposizione da protagonista al Museo nazionale di Villa Guinigi nella mostra-dossier “Rinascita di un capolavoro. Il Cristo Eucaristico di Matteo Civitali restituito alla città” che si inaugura giovedì 5 giugno alle 17, dove il restauro dell’opera sarà raccontato in ogni dettaglio anche da un documentario che ha ripreso tutte le delicate fasi dell’intervento.
Alla presentazione interverranno i rappresentanti di tutte le istituzioni coinvolte in questa importante restituzione: Massimo Dadà, Dirigente ad interim dei Musei nazionali di Lucca del Ministero della Cultura; Angela Mia Pisano, Assessore alla Cultura ed Eventi culturali del Comune di Lucca; Angela Acordon, Soprintendente Archeologia Belle Arti Paesaggio delle Province di Lucca e Massa Carrara; Luisa Berretti, Direttrice del Museo nazionale di Villa Guinigi e del Museo nazionale di Palazzo Mansi; Ilaria Boncompagni, Funzionario Tutela Storico Artistica, Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio delle Province di Lucca e Massa Carrara; Elisabetta Abela, Presidente Rotary Club di Lucca; Monsignor Michelangelo Giannotti, Arcidiocesi di Lucca, Delegato Arcivescovile, Ufficio diocesano per l’Arte Sacra e Beni Culturali Ecclesiastici, Don Daniele Martinelli, Arcidiocesi di Lucca, Vicedirettore, Ufficio diocesano per l’Arte Sacra e Beni Culturali Ecclesiastici; Carolina Cannizzaro e Massimo Moretti, Restauratori di beni culturali.
L’opera ha avuto una storia molto travagliata: conservata per secoli all’interno della Chiesa di Santa Maria della Rosa, venne trafugata da soldati nazisti tra il 7 e 8 febbraio 1944 e divisa in due parti per trasportarla più agevolmente. Finita sul mercato antiquario è stata recuperata dai Carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale nel novembre 2017, dopo più di vent’anni di ricerche, e trasferita al Museo Nazionale di Villa Guinigi (già parte della Direzione regionale Musei della Toscana del Ministero della Cultura e oggi del nuovo Istituto autonomo Musei nazionali di Lucca), il museo deputato sin dall’Ottocento a raccogliere e ad esporre le più importanti testimonianze archeologiche e storico-artistiche cittadine ed extraurbane.
Nel 2025, in occasione della Celebrazione dei 90 anni di storia, il Rotary Club Lucca, fondato il 17 marzo 1935, in accordo con la Curia Arcivescovile di Lucca, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio delle province di Lucca e Massa Carrara e il Museo nazionale di Villa Guinigi, ha promosso il restauro della scultura, restituendo così un capolavoro del rinascimento lucchese alla sua città.
L’intervento di restauro – intrapreso da Carolina Cannizzaro e Massimo Moretti, con la direzione scientifica della Soprintendenza A.B.A.P. delle Province di Lucca e Massa Carrara - si è svolto nel laboratorio del Museo nazionale di Villa Guinigi per permettere alle maestranze incaricate di operare con maggiore sicurezza e comodità.
Il Cristo Eucaristico di Matteo Civitali reca le tracce indelebili di una storia conservativa molto travagliata. Fino agli anni '30 del '900, l'opera si era mantenuta integra anche se ridipinta pesantemente nei secoli precedenti. È a seguito del trafugamento avvenuto nel '44 per mano delle truppe naziste, che subisce un peggioramento delle sue condizioni conservative sia sul corpo ceramico sia sulle finiture pittoriche originali.
Infatti, dopo aver perso le sue tracce per circa 37 anni, ricompare sul mercato antiquario di Firenze nel 1981, gravemente compromessa da una brutale asportazione della policromia. Un taglio mediano la divide in due sezioni, si nota anche la perdita del dito indice sinistro e di parte del fiotto di sangue nonché fratture sull'aureola e sul collo. Dopo il ritrovamento da parte del Nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Storico-Artistico di Firenze, avvenuto nel 2017, l'opera si presentava molto sporca e appesantita da una vernice estremamente lucida e ingiallita.
L'intervento di restauro si è posto le seguenti finalità: restituire all'opera la sua integrità strutturale e restituire all'opera una leggibilità materica e cromatica della superficie plastica e delle residuali finiture pittoriche. L'intervento ha ricomposto i due pezzi del corpo ceramico, con lo smontaggio e il rimontaggio corretto dei frammenti mal incollati. Le parti andate perdute non sono state ricostruite.
Per quanto riguarda invece le finiture pittoriche superstiti, si è provveduto alla totale rimozione della pesante vernice lucida ed all'alleggerimento delle ridipinture. Il ritocco ha interessato una parziale integrazione delle lacune di disturbo presenti all'interno delle aree superstiti di pellicola pittorica e cercando di riordinare le diffuse abrasioni presenti con un ritocco pittorico eseguito "a puntinato". La protezione finale è stata modulata in concentrazioni diverse di vernice mat a seconda che si trattasse della terracotta o della policromia.
Il Cristo Eucaristico di Matteo Civitaliè oggi esposto suuna struttura in acciaio inox che costituisce un adeguato supporto e sostegno retrostante, precedentemente predisposta per la scultura in occasione della mostra del 2023 alle Scuderie del Quirinale ”Arte Liberata 1937 – 1947. Capolavori salvati dalla guerra”.
Alla presentazione interverranno i rappresentanti di tutte le istituzioni coinvolte in questa importante restituzione: Massimo Dadà, Dirigente ad interim dei Musei nazionali di Lucca del Ministero della Cultura; Angela Mia Pisano, Assessore alla Cultura ed Eventi culturali del Comune di Lucca; Angela Acordon, Soprintendente Archeologia Belle Arti Paesaggio delle Province di Lucca e Massa Carrara; Luisa Berretti, Direttrice del Museo nazionale di Villa Guinigi e del Museo nazionale di Palazzo Mansi; Ilaria Boncompagni, Funzionario Tutela Storico Artistica, Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio delle Province di Lucca e Massa Carrara; Elisabetta Abela, Presidente Rotary Club di Lucca; Monsignor Michelangelo Giannotti, Arcidiocesi di Lucca, Delegato Arcivescovile, Ufficio diocesano per l’Arte Sacra e Beni Culturali Ecclesiastici, Don Daniele Martinelli, Arcidiocesi di Lucca, Vicedirettore, Ufficio diocesano per l’Arte Sacra e Beni Culturali Ecclesiastici; Carolina Cannizzaro e Massimo Moretti, Restauratori di beni culturali.
L’opera ha avuto una storia molto travagliata: conservata per secoli all’interno della Chiesa di Santa Maria della Rosa, venne trafugata da soldati nazisti tra il 7 e 8 febbraio 1944 e divisa in due parti per trasportarla più agevolmente. Finita sul mercato antiquario è stata recuperata dai Carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale nel novembre 2017, dopo più di vent’anni di ricerche, e trasferita al Museo Nazionale di Villa Guinigi (già parte della Direzione regionale Musei della Toscana del Ministero della Cultura e oggi del nuovo Istituto autonomo Musei nazionali di Lucca), il museo deputato sin dall’Ottocento a raccogliere e ad esporre le più importanti testimonianze archeologiche e storico-artistiche cittadine ed extraurbane.
Nel 2025, in occasione della Celebrazione dei 90 anni di storia, il Rotary Club Lucca, fondato il 17 marzo 1935, in accordo con la Curia Arcivescovile di Lucca, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio delle province di Lucca e Massa Carrara e il Museo nazionale di Villa Guinigi, ha promosso il restauro della scultura, restituendo così un capolavoro del rinascimento lucchese alla sua città.
L’intervento di restauro – intrapreso da Carolina Cannizzaro e Massimo Moretti, con la direzione scientifica della Soprintendenza A.B.A.P. delle Province di Lucca e Massa Carrara - si è svolto nel laboratorio del Museo nazionale di Villa Guinigi per permettere alle maestranze incaricate di operare con maggiore sicurezza e comodità.
Il Cristo Eucaristico di Matteo Civitali reca le tracce indelebili di una storia conservativa molto travagliata. Fino agli anni '30 del '900, l'opera si era mantenuta integra anche se ridipinta pesantemente nei secoli precedenti. È a seguito del trafugamento avvenuto nel '44 per mano delle truppe naziste, che subisce un peggioramento delle sue condizioni conservative sia sul corpo ceramico sia sulle finiture pittoriche originali.
Infatti, dopo aver perso le sue tracce per circa 37 anni, ricompare sul mercato antiquario di Firenze nel 1981, gravemente compromessa da una brutale asportazione della policromia. Un taglio mediano la divide in due sezioni, si nota anche la perdita del dito indice sinistro e di parte del fiotto di sangue nonché fratture sull'aureola e sul collo. Dopo il ritrovamento da parte del Nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Storico-Artistico di Firenze, avvenuto nel 2017, l'opera si presentava molto sporca e appesantita da una vernice estremamente lucida e ingiallita.
L'intervento di restauro si è posto le seguenti finalità: restituire all'opera la sua integrità strutturale e restituire all'opera una leggibilità materica e cromatica della superficie plastica e delle residuali finiture pittoriche. L'intervento ha ricomposto i due pezzi del corpo ceramico, con lo smontaggio e il rimontaggio corretto dei frammenti mal incollati. Le parti andate perdute non sono state ricostruite.
Per quanto riguarda invece le finiture pittoriche superstiti, si è provveduto alla totale rimozione della pesante vernice lucida ed all'alleggerimento delle ridipinture. Il ritocco ha interessato una parziale integrazione delle lacune di disturbo presenti all'interno delle aree superstiti di pellicola pittorica e cercando di riordinare le diffuse abrasioni presenti con un ritocco pittorico eseguito "a puntinato". La protezione finale è stata modulata in concentrazioni diverse di vernice mat a seconda che si trattasse della terracotta o della policromia.
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