Carla van de Puttelaar. Northern Lights

Carla van de Puttelaar, Hortus Nocturnum, archival pigment print montata su dibond, 54x77 cm.
Dal 30 March 2022 al 20 May 2022
Milano
Luogo: Other Size Gallery c/o Workness
Indirizzo: Via Andrea Maffei 1
Orari: da lunedì a venerdì 10-18. Chiuso sabato e domenica
Curatori: Claudio Composti
Telefono per informazioni: +39 02.70006800
E-Mail info: othersizegallery@workness.it
In occasione della Milano Art Week 2022, Other Size Gallery presenta, per la prima volta a Milano, una personale della fotografa Carla van de Puttelaar (1967, Amsterdam) dal titolo “Northern Lights”.
Curata da Claudio Composti, l’esposizione propone dal 31 marzo al 20 maggio 2022 un’accurata selezione di undici fotografie, di medio e grande formato, che alterna sapientemente i soggetti prediletti dall’artista, dai ritratti femminili alle nature morte.
Le fotografie di Carla van de Puttelaar si ispirano alla raffinata ritrattistica nord-europea del XVII secolo proiettandola nella contemporaneità: l’autrice affronta, in modo al tempo stesso delicato e potente, il tema del corpo femminile valorizzandolo in tutte le sue idiosincrasie e unicità in un modo che lo rende sempre bellissimo e poetico.
A fare da contrappunto, le nature morte anch’esse tanto belle quanto peculiari: “Il corpo femminile è il suo soggetto principale – spiega il curatore nel suo testo critico – ma negli ultimi anni ha anche iniziato a ritrarre la bellezza dei fiori, in particolare quelli sul punto di appassire. Superficie floreale che come pelle, sottile e protettiva, caratterizza il fiore e subisce lo scorrere del tempo e rappresenta, da sempre, la simbologia della caducità della vita e della bellezza che, appunto, sfiorisce. Epico memento mori, tipico degli still-life fiamminghi.”
Uno sfondo nero e la luce di una finestra orientata a nord sono i semplici ingredienti che occorrono alla fotografa olandese per ritrarre i suoi soggetti e catturarli nel momento più seducente, immortalato per sempre a beneficio dei posteri. La luce naturale è infatti una delle sue risorse più importanti unitamente a un vivo interesse per la pittura dei Maestri Antichi del Barocco olandese che l’ha portata a ottenere un dottorato in ritrattistica del 1600. Nelle sue fotografie convergono dunque tutti i suoi riferimenti: l'effetto drammatico dato dall’alternarsi di luce e oscurità dei dipinti di Rembrandt, la precisione matematica e il dettaglio dell'opera di Vermeer, la raffinatezza delle nature morte di Rachel Ruysch.
L’insieme di questi elementi ha reso la fotografia di Carla van de Puttelaar riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo, tanto da convincere la National Portrait Gallery di Londra ad acquisirne cinque opere.
In mostra, si possono ammirare alcuni scatti delle sue serie più celebri: quelli della “Rembrandt Series”, commissionati dalla stessa Rembrandt House di Amsterdam che l’ha chiamata a confrontarsi con i ritratti del maestro fiammingo; le fotografie del progetto “Galatea” ispirate al mito greco dello scultore Pigmalione che, innamoratosi della sua scultura, pregò Afrodite di renderla umana – proprio come nel mito, i ritratti fotografici sembrano prendere vita; gli scatti della serie “Hortus Nocturnum” in cui i fiori sono trattati come fossero corpi umani.
Opening mercoledì 30 marzo ore 18-21
Curata da Claudio Composti, l’esposizione propone dal 31 marzo al 20 maggio 2022 un’accurata selezione di undici fotografie, di medio e grande formato, che alterna sapientemente i soggetti prediletti dall’artista, dai ritratti femminili alle nature morte.
Le fotografie di Carla van de Puttelaar si ispirano alla raffinata ritrattistica nord-europea del XVII secolo proiettandola nella contemporaneità: l’autrice affronta, in modo al tempo stesso delicato e potente, il tema del corpo femminile valorizzandolo in tutte le sue idiosincrasie e unicità in un modo che lo rende sempre bellissimo e poetico.
A fare da contrappunto, le nature morte anch’esse tanto belle quanto peculiari: “Il corpo femminile è il suo soggetto principale – spiega il curatore nel suo testo critico – ma negli ultimi anni ha anche iniziato a ritrarre la bellezza dei fiori, in particolare quelli sul punto di appassire. Superficie floreale che come pelle, sottile e protettiva, caratterizza il fiore e subisce lo scorrere del tempo e rappresenta, da sempre, la simbologia della caducità della vita e della bellezza che, appunto, sfiorisce. Epico memento mori, tipico degli still-life fiamminghi.”
Uno sfondo nero e la luce di una finestra orientata a nord sono i semplici ingredienti che occorrono alla fotografa olandese per ritrarre i suoi soggetti e catturarli nel momento più seducente, immortalato per sempre a beneficio dei posteri. La luce naturale è infatti una delle sue risorse più importanti unitamente a un vivo interesse per la pittura dei Maestri Antichi del Barocco olandese che l’ha portata a ottenere un dottorato in ritrattistica del 1600. Nelle sue fotografie convergono dunque tutti i suoi riferimenti: l'effetto drammatico dato dall’alternarsi di luce e oscurità dei dipinti di Rembrandt, la precisione matematica e il dettaglio dell'opera di Vermeer, la raffinatezza delle nature morte di Rachel Ruysch.
L’insieme di questi elementi ha reso la fotografia di Carla van de Puttelaar riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo, tanto da convincere la National Portrait Gallery di Londra ad acquisirne cinque opere.
In mostra, si possono ammirare alcuni scatti delle sue serie più celebri: quelli della “Rembrandt Series”, commissionati dalla stessa Rembrandt House di Amsterdam che l’ha chiamata a confrontarsi con i ritratti del maestro fiammingo; le fotografie del progetto “Galatea” ispirate al mito greco dello scultore Pigmalione che, innamoratosi della sua scultura, pregò Afrodite di renderla umana – proprio come nel mito, i ritratti fotografici sembrano prendere vita; gli scatti della serie “Hortus Nocturnum” in cui i fiori sono trattati come fossero corpi umani.
Opening mercoledì 30 marzo ore 18-21
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