Cini Boeri. Progettando la gioia?

Cini Boeri. Progettando la gioia?, SpazioFMG per l'Architettura, Milano

 

Dal 11 Dicembre 2014 al 06 Febbraio 2014

Milano

Luogo: SpazioFMG per l'Architettura

Indirizzo: via Bergognone 27

Orari: martedì e mercoledì 11-14 o su appuntamento

Curatori: Luca Molinari, Alessandro Benetti

Enti promotori:

  • Comune di Milano

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 02 89423702

E-Mail info: pr@spaziofmg.com

Sito ufficiale: http://www.spaziofmg.com


Dall’11 dicembre 2014 al 6 febbraio 2015, SpazioFMG presenta la mostra dedicata ai progetti di architettura e design di Cini Boeri. Il celebre architetto milanese è, insieme a Gae Aulenti, tra le poche donne progettiste ad aver trovato uno spazio importante nel panorama italiano e internazionale.
Dopo aver mosso i primi passi sotto la guida di Giò Ponti e Marco Zanuso, nel 1963 fonda CINI BOERI ARCHITETTI, realtà professionale di alto livello che tutt’oggi prosegue un’intensa attività di progetto e ricerca.
Cini Boeri “Progettando la gioia” è la prima mostra monografica, a cura di Luca Molinari, dedicata a questa grande personalità dell’architettura e del design italiano.
Progettare rispettando la dimensione e i bisogni delle persone.
Questa è la visione di Cini Boeri che trova nell’ambito domestico l’oggetto delle sue opere di ricerca più importanti: dal libro “Dimensioni umane dell’abitazione” (Franco Angeli, Milano 1980) al “Progetto Domestico” esposto per la prima volta alla Triennale del 1986. Opere in mostra allo Spazio FMG insieme a una selezione di progetti dedicati all’abitare: dalla Casa nel Bosco costruita nel 1969 vicino al lago Maggiore, alla Casa La Sbandata realizzata nel 2004 a La Maddalena fino all’Appartamento su tre livelli nel centro di Milano (2006).
Il percorso espositivo è completato da una videointervista e da alcune delle creazioni che hanno reso Cini Boeri una delle maggiori interpreti del design industriale italiano: da BOBORELAX, poltrona per tre diverse funzioni progettata per Arflex nel 1967 a GHOST, seduta in vetro prodotta da Fiam nel 1987.
“Le case progettate da Cini Boeri traducono una visione colta e generosa dello spazio domestico. Esso è interpretato quale luogo primario di espressione della personalità dell’individuo, che dialoga con le esigenze degli altri abitanti della casa. Parallelamente, i suoi oggetti d’arredo sono concepiti non per essere posseduti ma per essere utilizzati, secondo un approccio ‘democratico’ al design che affonda le sue radici nelle ricerche dei maestri del Dopoguerra” commenta Luca Molinari, curatore della mostra.
Cini Boeri. “Progettando la gioia” ripercorre le tappe più importanti della carriera di Cini Boeri e getta uno sguardo ‘indiscreto’ sui lavori in corso e sui progetti futuri, al tempo stesso visionari e concretissimi, dello studio CINI BOERI ARCHITETTI.

I PROGETTI IN MOSTRA

CASA NEL BOSCO, Osmate, 1969
Casa costruita in un bosco tra Osmate e Taino, presso il lago Maggiore.
La pianta della casa è articolata in modo da evitare l’abbattimento dei grandi alberi.
Le zone di abitazione (giorno, notte genitori, figli ed ospiti) si differenziano attraverso queste articolazioni, dando luogo ad insenature più o meno profonde che ospitano gli alberi.
La trasparenza con l’esterno è costante: affidata alle finestre e porte-finestre, vere spaccature che si alternano ai pieni della muratura in posizioni e dimensioni tali da interessare ogni volta prospettive diverse. Le quote interne del pavimento servono anch’esse a differenziare le zone di abitazione evitando le pareti.
A quota 0 si entra dal bosco con un pavimento di porfiroide.  Alle quote sopraelevate corrisponde un pavimento in assi di abete.  La casa è costituita da un muro perimetrale in cemento a vista, pochissime pareti all’interno: le separazioni dei locali sono ottenute con grandi scorrevoli e, come già detto, con differenziazioni di quote.
I serramenti sono in Douglas.
Si è sentita l’esigenza di mantenere ogni materiale naturale.  Le pareti ed i pavimenti dei bagni sono risolti con vernici epossidiche su intonaco. L’arredo è essenziale: i letti sono materassi appoggiati su piani rialzati, i vestiari sono semplici appenderie in nicchia, i vari gradoni servono da appoggio a libri ed oggetti necessari.
L’unico colore inserito nelle finiture è il verde, che gioca con tre toni diversi nei bagni e nei piumoni dei letti.
Tutto il resto è colore naturale delle materie. L’illuminazione è affidata a un percorso di piccole lampadine inserite nella muratura. Il soggiorno comprende anche un servizio cottura. Nel seminterrato è un grande locale per i servizi generali casa (riscaldamento, lavanderia, ecc.).

CASA LA SBANDATA, La Maddalena, 2004
La storia di questo progetto è piena di ostacoli.
Non fu facile rispondere alla richiesta di un cliente con un progetto che rispettasse tutti i limiti imposti.
Il terreno si affacciava sul mare a godere della vista di tutto il grande golfo. Si poteva ricostruire solo entro i profili dell’edificio esistente. Per questo si guadagnò spazio col prospetto, inclinando la casa verso il mare.
L’inclinazione in avanti, pensata per abbassare il volume, è in realtà utile per ombreggiare il fronte sud, così come il tetto a falda, imposto dalle norme.
Fu facile ai maddalenini chiamare la casa “la sbandata”.  Il taglio dei serramenti fu studiato secondo le migliori viste che il luogo permetteva.
La casa si sviluppa su due piani, al piano terra c’è il soggiorno che si affaccia con una grande vetrata sul giardino. Nella parte nord trovano posto una camera con bagno e la cucina. Il rivestimento del pavimento a questo livello è stato scelto in ardesia, mentre al piano superiore è stato mantenuto lo stesso colore utilizzando però un rivestimento in legno più adatto alla zona notte. Infatti al piano si trovano due camere con bagno, guardaroba e uno studio, che attraverso una grande finestra a nastro, si affaccia sul golfo.
La scala esterna, che caratterizza il prospetto nord, permette l’accesso da tutti i piani al piccolo terrazzo ricavato in copertura.

APPARTAMENTO SU TRE LIVELLI, Milano, 2006
In un palazzo del centro storico di Milano, un appartamento di 330 mq distribuito su tre piani, due dei quali preesistenti, mentre il terzo sopraelevato è stato oggetto di progetto.
Il piano inferiore comprende una stanza fitness e i locali di servizio. L’ingresso padronale, invece, è ricavato al primo piano, dove si apre il terrazzo. L’elemento che collega i tre livelli è una leggera scala in metallo appoggiata alla parete di confine.
Lungo il suo percorso una libreria si svolge su tutti i tre livelli, dal piano terra al terzo. Bianca come le pareti, la libreria è attraversata da un sottile tubo al neon azzurro, che ne disegna un lampo.
La modulazione della luce permette di creare differenti toni di colore e di variarne l’atmosfera. Tra i dettagli della libreria, da notare l’arrivo al culmine dell’altezza dell’ultimo piano, i cui ripiani sono accessibili solo mediante una piattaforma di metallo in orsogrill, che corre su binari inglobati nello spessore del tavolo fisso.
La planimetria fortemente rettangolare dell’appartamento è risolta con una sequenza di stanze: soggiorno, sala da pranzo, cucina e lavanderia. Questo frazionamento longitudinale è realizzato con porte scorrevoli in vetro, che permettono di percepire la presenza degli ambienti in successione. L’elegante tavolo da pranzo è caratterizzato da una grande lastra di cristallo che lascia trasparire una base mistilinea in acciaio.
Al piano più alto sono presenti uno studio e due camere da letto, una matrimoniale e una per un figlio. Lo studio è pensato per due postazioni di lavoro e un tavolo che, scorrendo su una guida ricavata nello spessore del piano fisso a parete, può essere spostato al centro della stanza così da offrire una maggiore flessibilità di utilizzo. La camera del figlio presenta un letto sopra una serie di cassetti, e un piano attrezzato lungo la parete della finestra. Tutti gli armadi a muro e le cabine armadio delle camere da letto sono realizzati su misura. Infine, da sottolineare l’elegante uso dei materiali nei bagni, il cui rovere sbiancato, presente in tutti i pavimenti dell’appartamento, è alternato alla pietra di beola grigia, evidenziando il passaggio dalla zona del box doccia e quella dei sanitari.

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