Elle Decor Fab Food. The new spaces and rituals

© 150UP | Elle Decor Fab Food

 

Dal 28 Luglio 2020 al 31 Ottobre 2020

Milano

Luogo: Sito web

Indirizzo: online

Enti promotori:

  • Patrocinio del Comune di Milano

Sito ufficiale: http://fabfood.elledecor.it



Elle Decor Italia presenta la sua prima digital exhibition e affronta il tema dell’evoluzione degli spazi e dei riti del cibo Elle Decor Fab Food. The new spaces and rituals, online su fabfood.elledecor.it dal 28 luglio al 31 ottobre.  

“Da alcuni anni Elle Decor Italia è presente in occasione della Milano Design Week con una mostra che porta lo sguardo verso il futuro. Abbiamo sempre scelto temi riguardanti l’evoluzione dell’abitare, che avessero a che fare con la relazione tra analogico e digitale. Indagare la relazione tra i riti legati al cibo e la loro espressione formale, dagli spazi pubblici a quelli domestici, in un mondo in cui il tema del food è in continua evoluzione, ci è sembrato imprescindibile. Soprattutto in questo particolare momento storico nel quale salute e sostenibilità sono fattori basilari. Questo ci ha portato a ragionare sul design dei luoghi della ristorazione ma anche sui temi ambientali legati alla produzione di cibo”, spiega Livia Peraldo Matton, direttore responsabile di Elle Decor Italia.

Il progetto, originariamente pensato per il Fuorisalone, a causa della pandemia ha assunto la forma di un’esposizione online e si lega alla ricerca condotta dal magazine nelle precedenti edizioni con le mostre ‘Soft Home’ (2016) e ‘At work’ (2019).
La digital exhibition Elle Decor Fab Food. The new spaces and rituals è realizzata con il contributo di Vudafieri-Saverino Partners (concept e exhibition design), 150UP (digital design), Marco Bay (landscape design) e Sonia Massari (food advisor).

All’interno di una cornice che evoca gli ambienti di Palazzo Bovara, edificio storico nel cuore di Milano, originariamente la sede espositiva delle installazioni promosse dal brand di Hearst Italia, Elle Decor Italia dà vita ad una esposizione online immersiva, in grado di restituire tanto la complessità quanto la varietà dei cambiamenti in atto nel mondo del food - dai nuovi luoghi, ai riti e ai prodotti del mondo del cibo - riflettendo una rivoluzione non solo spaziale, ma anche mentale, culturale e sociale.
 
Il passaggio da un’installazione analogica a una digitale ha costituito una sfida importante per il magazine, che in questa occasione inaugura una formula inedita e coinvolgente: il progetto di interior, trasformato in virtuale, offre una navigazione su più livelli di approfondimento, sia dei prodotti di design sia delle tematiche.

La successione dei sei ambienti parte con il Labirinto, uno spazio urbano green che ospita sedie e tavolini tra rigogliose piante, tutte edibili, selezionate dall’architetto paesaggista Marco Bay, Future Market, supermercato futuribile dove scoprire le nuove frontiere del cibo di domani e del food design, individuate in collaborazione con Sonia Massari, esperta internazionale in materia. Si prosegue nella sezione Tribes con le evoluzioni caratterizzano anche gli stili di vita delle communities globali, si giunge alla Home, sempre più vissuta in seguito alla diffusione dello smart working e dove gli ambienti, anche del cibo, sono sempre più fluidi. Fino ad arrivare all’esplorazione dei ristoranti del prossimo futuro: la versione conviviale Cook & Share, un’idea di tavola condivisa ma con la dovuta attenzione alle regole della prossimità, e la Slow Good, la nuova idea informale, che comprende anche una zona Eat Alone, arredata con libreria e tavolini per consumare un pasto in solitudine, ma in totale comfort. Infine, c’è il Ristorante Decor, con una spettacolare installazione in collaborazione con Richard Ginori. Per contribuire alla user experience che ibrida digitale e analogico, ciascun ristorante offre una proposta di menu, che è possibile ordinare e ricevere direttamente a domicilio, grazie alla partnership con il Gruppo Maio che ha da poco lanciato un nuovo progetto di e-commerce Maio My Cooking Box (servizio disponibile con consegna su Milano, Torino, Novara, Biella e Vercelli).

La mostra, accessibile da fabfood.elledecor.it, sarà on air dal 28 luglio fino al 31 ottobre, navigabile da qualsiasi device (in versione landscape per smartphone).
Da settembre Elle Decor Fab Food. The new spaces and rituals sarà accompagnato da un ciclo di talk a tema, in occasione della Milano Re-Design City (dal 28 settembre al 10 ottobre).

L’iniziativa ha visto il supporto di 22 brand di primo livello del mondo del design che hanno scelto Elle Decor Fab Food. The new spaces and rituals per lanciare le novità 2020, manifestando un positivo segnale di ripartenza delle aziende del mobile.
Elle Decor Fab Food. The new spaces and rituals è realizzata con il Patrocinio del Comune di Milano.

Giacomo Moletto, Chief Operating Officer Hearst Europe e Country Manager Italia
“Trasformare una difficoltà in un'opportunità è una sfida che non si vince solo con l'ottimismo. Se Hearst ha saputo reagire con efficienza e determinazione al periodo di lockdown e oggi guarda al futuro con progetti come Elle Decor Fab Food è grazie all'approccio innovativo che caratterizza il nostro gruppo. Un dinamismo ben incarnato dalla B.U. Hearst Global Design gestita da Roberta Battocchio, attenta ad intercettare le tendenze più all'avanguardia del mercato e ad interpretare i bisogni del settore, fornendo così a clienti e industry uno strumento importante per sostenere concretamente la ripartenza.
Grazie a questo patrimonio di esperienza abbiamo potuto capitalizzare un'idea come quella di Fab Food per trasformarla in un originale progetto culturale multipiattaforma in grado di essere condiviso in tutto il mondo. Un'idea fedele allo spirito di brand globale Elle Decor capace di essere una community mondiale, ma anche al ruolo che all'interno di questo network gioca la creatività italiana.
In ogni nostro progetto c'è innovazione e c'è un cuore che oggi si chiama "vivere meglio" è il nostro claim, la nostra mission, nel quale si colloca anche Elle Decor Fab Food perchè il cibo non è solo una delle componenti fondamentale del nostro benessere, ma è anche il tema di una profonda riflessione culturale sulle risorse e su come gestire il rapporto con il nostro pianeta. “

Cristina Tajani, Assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive, Moda e Design del Comune di Milano
“Iniziative come questa di Elle Decor FabFood, The news spaces and ritual, anche se attualmente vissute solo nella loro dimensione on line sono utili a far ritrovare a Milano il suo ruolo di riferimento nel mondo dell’arredo, in attesa che possa nuovamente tornare a scoprire live l’esperienza della cultura del progetto.
Ammirevole è la volontà di Elle Decor e di tutto il gruppo Hearst, in questo momento di emergenza Covid, di cimentarsi con i nuovi linguaggi espressivi della rete, capaci di rendere accessibili a tutti gli amanti del design i cambiamenti che stanno segnando le nostre nuove ritualità, ripensando e riprogettando gli spazi privati e pubblici dedicati al nostro vivere quotidiano così come le abitudini legate al mondo del food”.
 
Claudio Saverino e Tiziano Vudafieri, Vudafieri-Saverino Partners
“Trattare di food significa affrontare un caleidoscopio dalle mille sfaccettature: ad ogni passo si apre un nuovo tema, ad ogni passaggio una opportunità narrativa. Volevamo costruire un racconto leggero, ma allo stesso tempo a tutto tondo. Un itinerario culturale, etico, sociologico e infine di design, intendendo quest’ultimo come strategia progettuale per il futuro. Sono questi i grandi temi che soggiacciono, come un filo rosso, a tutto il percorso espositivo. Percorso che, a causa del Covid-19, è stato traslato dal mondo reale a quello virtuale-digitale. E ha ovviamente anche messo in discussione uno dei principi cardine del cibo come rito di socializzazione e relazione. La nuova versione digitale di ‘Fab Food’, naturalmente, tiene conto di questa crisi planetaria”.
 
Davide Colla, founder & designer di 150UP
“Pensato come un percorso lineare, ma visitabile in libertà, Elle Decor Fab Food. The new spaces and rituals è una navigazione immersiva a 360° in sei stanze ispirate a Palazzo Bovara. Qui sono ambientati circa 250 pezzi, tra arredi e oggetti, tutti visualizzabili in 3D.  Come guida virtuale, una serie di testi introdurrà ai temi dei singoli ambienti, con diversi livelli di approfondimento editoriale, inoltre cliccando su ogni singolo pezzo, si apre un approfondimento dedicato al prodotto, con video, informazioni dettagliate, zoom sui dettagli, oltre a link al sito o all’e-commerce del brand.”
 
Marco Bay, architetto paesaggista
“Non ho avuto dubbi ad immergermi nel mondo botanico a cui irrimediabilmente attinge la cucina, mondo straordinario di continue sperimentazioni. Il visitatore potrà percorrere virtualmente una selezione di piante preferite, non solo per la qualità organolettiche, ma anche per la loro bellezza intrinseca. Alberi di Schinus molle (Falso pepe) che si alterneranno agli Arbutus unedo (Corbezzolo). Il sottobosco degli aromi potrà continuare all'infinito tra effluvi di mirti, rosmarini, salvie, erbe perse e cipolline, limoncine, elicrisi...”

Sonia Massari, ricercatrice e docente di design per il cibo e la sostenibilità

“Il design applicato all’alimentazione è molto di più che estetica e funzionalità: significa definire modelli e strategie di ricerca innovativi per il settore, progettare impatti territoriali e nelle filiere, ma anche modificare comportamenti e migliorare la qualità della vita delle persone e delle comunità, infine comprendere la complessità della sostenibilità alimentare per poter ideare e creare nuove soluzioni. Design vuol dire progettare. Sta a noi progettare sistemi cibo più sostenibili che siano anche sani, per l’uomo e per il Pianeta. Abbiamo tutte le conoscenze e le competenze per poter andare in questa direzione. Quello che dobbiamo fare è lavorare sempre più in maniera sistemica e transdisciplinare. Analizzare i problemi in maniera empatica, per trovare delle opportunità e progettare soluzioni creative con impatti positivi su tutta la filiera, dalla produzione al consumo, fino al post-consumo.”
 

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