Il manufatto rivive. Dall'arte al design

 

Dal 10 Luglio 2015 al 10 Luglio 2015

Milano

Luogo: Pinacoteca di Brera

Indirizzo: via Brera 28

Enti promotori:

  • MiBACT
  • Expo Milano 2015
  • inBrera

Telefono per informazioni: +39 02 89655350

E-Mail info: info@fondazionecologni.it


In occasione di Expo Milano 2015, per iniziativa dell'Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario (ICRCPAL) in collaborazione con la Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte, avrà luogo presso la Sala della Passione della Pinacoteca di Brera il prossimo 10 luglio 2015, dalle ore 10.30 alle 13.30, un importante Convegno aperto ai visitatori di Expo e alla cittadinanza, che si propone di fare un punto su metodologia e cultura della conservazione, fiore all'occhiello del saper fare italiano.
Il Convegno si inserisce all'interno di #ConservareperRicordare, ciclo di nove incontri sull'eccellenza italiana organizzato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) nell'ambito di Expo 2015 che si svolgerà dal 6 giugno al 30 ottobre 2015 presso la Pinacoteca di Brera.
Il tema del Convegno è indagato in un'accezione molto ampia, con particolare e significativo riferimento a una cultura della conservazione che si pone come alternativa alla “non cultura” dell'usa e getta, contro la perdita di memoria, lo spreco di energia e il consumo inconsapevole.
Si confronteranno sulle complesse tematiche connesse alcuni prestigiosi protagonisti del mondo del restauro e della conservazione, ma anche dell'arte, della cultura, del design e delle arti applicate.
Il dibattito sarà condotto e moderato da Pier Luigi Vercesi, Direttore di Sette.
Verrà strutturato in tre sezioni principali: Il restauro: metodologia e cultura, fra storia e contemporaneità; La regola del talento: formazione e investimento sul futuro; Progettare per conservare.
Introdurranno i lavori: Maria Cristina Misiti, Direttore Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario (ICRCPAL); Franco Cologni, Presidente Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte.
Parteciperanno: Annamaria Giovagnoli, Vice Direttore Scuola di Alta Formazione Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro; Letizia Montalbano, Direttore Scuola di Alta Formazione Opificio delle Pietre Dure; Isabella Villafranca Soissons, Direttore Laboratori di Restauro Open Care; Cesare De Michelis, Presidente Marsilio Editori; Alberto Cavalli, Direttore Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte; Gian Piero Brovedani, Direttore Scuola Mosaicisti del Friuli; Rosa Maria Villani, Coordinatore Scuola dell’Arte della Medaglia; Ettore Mocchetti, Architetto, Editorial Advisor AD Architectural Digest; Beppe Finessi, Storico delle arti applicate e del design; Virginia Villa, Direttore Museo del Violino di Cremona; Paola Candiani, Responsabile Restauro e Conservazione dei Beni del FAI-Fondo Ambiente Italiano.
IL RESTAURO: METODOLOGIA E CULTURA
Il restauro non è soltanto un'azione di conservazione, ma una messa in circolo di culture diverse che riportano in vita significati, emozioni e valori sempre contemporanei.
Per questo l'opera del restauratore è profondamente scientifica, nei suoi presupposti e nelle sue indagini così come nella scelta degli strumenti e delle operazioni; autenticamente artigianale, nella cura e nella precisione richieste per ogni azione; e sicuramente artistica, nel momento in cui l'opera oggetto di restauro esprime la visione e il talento di chi l'ha creata.
Il restauro è dunque metodologia e cultura.
Entrambi questi aspetti trovano presso gli Istituti Centrali di Restauro italiani del MiBACT centri di assoluta eccellenza: qui si formano generazioni di restauratori in grado di operare ai massimi livelli mondiali. Qui si pone in dialogo la conservazione con la rinascita, la tutela con la celebrazione dell'opera. E qui si trasmette quel saper fare che rappresenta uno storico primato italiano, che il mondo riconosce e ammira.
L’ETICA DELLA BELLEZZA
La cultura del restauro e della conservazione si pone oggi in forte contrasto con due tendenze negative della contemporaneità: la perdita della memoria e la perdita di valore. La perdita della memoria implica una progressiva svalutazione del passato, visto come un retaggio insignificante o comunque estraneo alla propria vita: un patrimonio dunque immobile, danneggiabile, deperibile.
La perdita di valore si traduce in una drastica riduzione del ciclo di vita degli oggetti: oggetti senza anima e senza storia, prodotti, sacrificando il “bello” sull'altare del “nuovo”. La cultura del restauro si profila dunque anche come una visione alternativa a quella dello spreco, diventando una interlocutrice qualificata per tutte le nuove produzioni di opere d'arte, la cui sostenibilità ambientale, culturale e storica si deve basare anche sul proprio mantenimento futuro: dalla progettazione di un museo alla realizzazione di un'opera d'arte, la “sopravvivenza” nel futuro diventa un fattore da valutare preventivamente, alla luce della metodologia, dell'esperienza e della visione del restauratore.
Anche il mondo del design e delle arti applicate sembra porsi oggi in dialogo con questa visione, riproponendo con forza la centralità della “seconda vita” degli oggetti ottenuta tramite interventi di restauro e riparazione: in un'ottica di risparmio energetico e di sostenibilità, si ritorna a pensare che ciò che ha valore deve essere riparato, riportato in funzione.
ENERGIA PER LA CONSERVAZIONE
Nel contesto di Expo 2015, dedicato alla nutrizione del pianeta ma anche a un uso consapevole e ragionevole dell'energia per assicurare la vita sulla Terra, l'Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario (ICRCPAL) promuove un dibattito allargato per offrire una visione culturale, scientifica e artistica della necessità di assicurare alle opere dell'arte o dell'ingegno una “sopravvivenza adeguata”, indagando ogni aspetto della conservazione e di una progettazione consapevole. Vengono dunque qui tematizzati alcuni punti di importanza cruciale per il sistema della produzione culturale contemporanea: le nuove tecnologie a servizio di una visione artigianale e artistica di altissimo livello, che rispettino l'ambiente e i contesti storici e urbani; la diffusione di una cultura del rispetto e della consapevolezza dei patrimoni artistici; una progettazione etica degli oggetti della quotidianità, che sia sensibile e attenta alle problematiche legate al risparmio, all’ambiente, alla sostenibilità, dunque alla conservazione, di noi stessi e del nostro ambiente di vita. 

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