Inedite sculture in legno dal Duecento all'età della Maniera

Inedite sculture in legno dal Duecento all'età della Maniera
Dal 16 November 2012 al 15 December 2012
Milano
Luogo: Longari Arte
Indirizzo: via Bigli 12
Orari: da martedì a venerdì 10-13/ 16-19; sabato su appuntamento
Curatori: Mario, Ruggero e Marco Longari
Telefono per informazioni: +39 02 89697848
E-Mail info: marco@longariartemilano.com
Sito ufficiale: http://www.longariartemilano.com
Sarà visibile una rara selezione di antiche sculture di carattere sacro realizzate fra il XIII e il XVI secolo, che andrà ad ampliare la collezione di arte medievale e rinascimentale della Galleria raccolta in quasi sessant’anni di attività.
I curatori Mario, Ruggero e Marco Longari, grazie alla eccellente tradizione pluriennale nella scultura lignea e a ricerche accurate in tutta Europa, hanno riunito opere pregiate e inedite provenienti da Francia, Italia, Spagna e Austria che coprono un ampio arco temporale.
Tra le opere presentate:
Crocifisso in legno policromo e dorato attribuito al Maestro del Crocifisso del Duomo di Monreale grazie alle numerose analogie stilistiche fra le due opere, come l’evidente magrezza della figura e il segno marcato utilizzato nei lineamenti del viso e nel perizoma a falde sovrapposte che copre il corpo di Cristo. Si tratta di un’importante ritrovamento critico per la produzione plastica in legno siciliana, giacché il caso di Monreale risultava come un esemplare stilisticamente isolato nel panorama figurativo locale. La comparazione col Crocifisso presentato in mostra conferma infatti il ruolo di uno scultore di cultura eterogenea, formatosi credibilmente in ambito iberico tra la fine del Duecento e l’inizio del secolo seguente, ma senz’altro a conoscenza delle più aggiornate istanze figurative del Gotico europeo, tra cui alcune soluzioni di derivazione mosana;
Madonna col Bambino (Sedes Sapientiae) dello scultore lucchese attivo nell’ultimo quarto del XIII secolo, conosciuto come Maestro della Madonna del Metrito conservata nella chiesa di San Frediano a Lunata. L’opera, realizzata da un unico massello di legno di pioppo, recupera i simboli dell’archetipo tipologico diffuso a partire dall’Alto Medioevo delle statue-reliquario a tutto tondo della Maestà, tra cui il pomo sorretto dalla mano destra, ormai smarrito, e la presenza di un serto regale, attestata dal registro semicilindrico in corrispondenza della calotta predisposta per indossare un diadema in lamina preziosa, anch’esso disperso. Lo stile gotico si ritrova nelle figure allungate e nella resa minuziosa dei dettagli, tra cui la pecularità delle increspature laterali della veste della Madonna e la rappresentazione realistica delle capigliature;
Compianto in legno policromo della metà del XVI secolo di manifattura lombarda; un Crocifisso in legno di produzione toscana scolpito tra il terzo e quarto decennio del XIV secolo caratterizzato dalla marcata espressività gotica; un Crocifisso realizzato da scultore della Francia del nord verso la metà del XIV secolo, in cui la provenienza transalpina è evidenziata dal garbo espressivo tipico dello stile che si è sviluppato a partire dalla metà del XIII secolo nell’Île de France.
I curatori Mario, Ruggero e Marco Longari, grazie alla eccellente tradizione pluriennale nella scultura lignea e a ricerche accurate in tutta Europa, hanno riunito opere pregiate e inedite provenienti da Francia, Italia, Spagna e Austria che coprono un ampio arco temporale.
Tra le opere presentate:
Crocifisso in legno policromo e dorato attribuito al Maestro del Crocifisso del Duomo di Monreale grazie alle numerose analogie stilistiche fra le due opere, come l’evidente magrezza della figura e il segno marcato utilizzato nei lineamenti del viso e nel perizoma a falde sovrapposte che copre il corpo di Cristo. Si tratta di un’importante ritrovamento critico per la produzione plastica in legno siciliana, giacché il caso di Monreale risultava come un esemplare stilisticamente isolato nel panorama figurativo locale. La comparazione col Crocifisso presentato in mostra conferma infatti il ruolo di uno scultore di cultura eterogenea, formatosi credibilmente in ambito iberico tra la fine del Duecento e l’inizio del secolo seguente, ma senz’altro a conoscenza delle più aggiornate istanze figurative del Gotico europeo, tra cui alcune soluzioni di derivazione mosana;
Madonna col Bambino (Sedes Sapientiae) dello scultore lucchese attivo nell’ultimo quarto del XIII secolo, conosciuto come Maestro della Madonna del Metrito conservata nella chiesa di San Frediano a Lunata. L’opera, realizzata da un unico massello di legno di pioppo, recupera i simboli dell’archetipo tipologico diffuso a partire dall’Alto Medioevo delle statue-reliquario a tutto tondo della Maestà, tra cui il pomo sorretto dalla mano destra, ormai smarrito, e la presenza di un serto regale, attestata dal registro semicilindrico in corrispondenza della calotta predisposta per indossare un diadema in lamina preziosa, anch’esso disperso. Lo stile gotico si ritrova nelle figure allungate e nella resa minuziosa dei dettagli, tra cui la pecularità delle increspature laterali della veste della Madonna e la rappresentazione realistica delle capigliature;
Compianto in legno policromo della metà del XVI secolo di manifattura lombarda; un Crocifisso in legno di produzione toscana scolpito tra il terzo e quarto decennio del XIV secolo caratterizzato dalla marcata espressività gotica; un Crocifisso realizzato da scultore della Francia del nord verso la metà del XIV secolo, in cui la provenienza transalpina è evidenziata dal garbo espressivo tipico dello stile che si è sviluppato a partire dalla metà del XIII secolo nell’Île de France.
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