Mai più Violenza sulle Donne . Le Barbies Tumefatte di Lady Be

© Lady Be

 

Dal 25 Novembre 2016 al 09 Dicembre 2016

Milano

Luogo: Brera - Ex Studio di Piero Manzoni

Indirizzo: via Fiori Chiari 16

Orari: su appuntamento

Curatori: Francesco Saverio Russo

Enti promotori:

  • Francesco Saverio Russo
  • Studio Zecchillo

Telefono per informazioni: +39 347 9784833

E-Mail info: segreteria@ladybeart.com

Sito ufficiale: http://www.studiozecchillo.com/wordpress/?p=2525



Venerdì 25 Novembre 2016: Lady Be commemora la ricorrenza a Milano, quartiere Brera, inaugurando la sua mostra personale, con un titolo forte: “Mai più violenza sulle donne”.
 
“Saranno in Mostra le Barbies Tumefatte di Lady Be – anticipa il critico e curatore Dott. Francesco Saverio Russo – Barbie grasse, anoressiche, nane, bionde, more, scure, calve e transessuali;
tutte con i segni della violenza sui loro volti e sui loro corpi: lividi, graffi, occhi neri.
 
La Barbie, simbolo della bellezza perfetta e incontaminata, diviene portatrice di un messaggio molto importante: la violenza va denunciata; nessuno può farti del male, il tuo corpo è solo tuo.
Ogni donna può immedesimarsi nella Barbie perché è un simbolo associato alla donna da più di 50 anni, ci ricorda il gioco delle bambine ma anche il tanto aspirato ideale di bellezza femminile”.
A parlarne anche la Giornalista del Corriere della Sera Roberta Scorranese “Un livido che fa ombra su un volto perfetto si vede prima. Così come una lesione è più evidente se provocata su un ovale simmetrico, con la pelle giovane e tesa. Ferire una bambola è come aggredire quella mitezza serafica – quasi deificante – che ogni bellezza porta in sé come un marchio di fabbrica e che sembra circonfondere i fortunati di bell’aspetto al pari di una corazza, una lontananza inscalfibile. Ecco perché ci colpisce Beaten Barbie, opera dell’artista Lady Be(…)”.
 
La prima Barbie Tumefatta di Lady Be fu presentata a Verona al Palaexpo, il 9 Giugno 2016 in occasione della Triennale dell’Arte Contemporanea; lo stesso giorno nel veronese una donna fu uccisa dall’ex convivente. Molte testate giornalistiche e alcune trasmissioni televisive parlarono dell’opera e del femminicidio.
Questa tragica concomitanza dimostra come quotidianamente avvengano, ovunque e verso qualunque tipologia di donna, episodi di violenza.
Per questo nessuna donna deve sentirsi esclusa da questo forte messaggio.

Non succede solo alle donne ‘comuni’, alle madri di famiglie ‘normali’ e alle mogli di uomini qualsiasi: la violenza può colpire chiunque, indistintamente si annida tra le pareti di un ambiente domestico come tra quelle dello star system. Le testimonianze rese da alcuni volti noti ne è la prova.
In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, una rassegna toccante delle esperienze che hanno profondamente segnato l’esistenza di queste celebrities che da Madonna a Alanis Morrisette, passando per Rihanna e Nina Moric, dimostra quanto sia importante uscire dal silenzio e denunciare gli abusi perpetrati a danno del corpo e dell’anima delle donne.
 
- Madonna:
“Avevo 20 anni ed ero da sola a New York. Venni violentata sul tetto di un edificio in cui ero stata trascinata sotto la minaccia di un coltello alla schiena”.
- Alanis Morrisette:
“Sono stata vittima di uno stupro quando ero adolescente. E adesso sto scrivendo un libro che racconti la storia della mia vita, mi aiuterà a liberarmi dai sensi di colpa”.
- Rihanna:
“In quel momento, i suoi occhi erano senz’anima, non erano più gli stessi occhi della persona che diceva di amarmi. Mi chiedevo solo quando sarebbe finito tutto questo, cercavo solo di fermarlo”.
 
- Nina Morich:
“Da ragazza sono stata violentata da mio padre. Negli anni ho avuto problemi di autolesionismo e anoressia perché pensavo che quel che era successo fosse colpa mia. È anche per questo motivo che sono scappata dalla Croazia a soli 16 anni”.
 
Lady Be, attraverso le sue “Barbies” vuole lanciare il messaggio che anche con l’arte si può invitare a far riflettere le persone su questo tema.
Ed è proprio grazie alla sua particolare tecnica, che l’artista riesce a riprodurre questo particolare effetto e a ricostruire i volti dilaniati da ematomi e ferite, nonostante siano volti di “plastica”.
La Barbie rimane un giocattolo, una comune bambola, viene umanizzata solo dai segni della violenza.
Infatti, il “Mosaico Contemporaneo” di Lady Be è un mosaico costituito interamente da pezzetti di plastica, pezzi di Barbie, altri giocattoli e materiali di recupero di ogni genere, non ridipinti ma esclusivamente utilizzati nel loro colore originale.
Come disse Vittorio Sgarbi, a Verona davanti alla Barbie Tumefatta “La denuncia sarebbe stata molto più facile con un’immagine fotografica, ma l’arte è forma, non è contenuto: Il metodo dell’opera di Lady Be è intelligente. Le Barbie vengono scomposte, rotte e ricomposte costituendo poi una forma riconoscibile di ritratto in un’estetica già inaugurata da Schnabel”.
Se il noto critico pose l’accento sulla peculiarità della tecnica di Lady Be, la giornalista Alessandra Vaccari, opinionista nella puntata di “Diretta Verona” del 9 Giugno 2016 sottolineò quanto questa speciale tecnica sia importante proprio per il messaggio stesso che trasmette: “L’artista prende spunto dal “rifiuto” per far un’opera d’arte; spesso gli omicidi nascono proprio dal rifiuto della donna di continuare una relazione”
Molti considerano la donna una bambola da trattare come un giocattolo e da “buttar via” o maltrattare quando ci si è stufati di lei. Allo stesso modo, i materiali di “rifiuto” di Lady Be, trovano una nuova vita nell’opera d’arte.
La mostra si terrà presso l’ex studio del noto artista Piero Manzoni. Anche Pippa Bacca, nipote di Piero Manzoni, ha subito violenza, un evento molto tragico, prima costretta a subire violenza e dopo uccisa in Turchia, da un uomo che le aveva dato un passaggio.
 
La mostra d’arte sarà inaugurata giorno 25 Novembre e sarà visitabile su appuntamento fino al 9 Dicembre 2016.

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