Olimpia Biasi. Erbari
Dal 28 Ottobre 2022 al 06 Novembre 2022
Milano
Luogo: Basilica di San Celso
Indirizzo: Corso Italia 37
Orari: dal lunedì alla domenica 15.00 – 19.00
Curatori: Jean Blanchaert
Telefono per informazioni: +39 3357064109
E-Mail info: info@galleriablanchaert.it
Da venerdì 28 ottobre a domenica 6 novembre 2022 presso la Basilica di San Celso con inaugurazione il 27 ottobre dalle 18.00 si svolgerà la mostra delle più recenti opere di Olimpia Biasi, artista trevigiana con alle spalle una vasta carriera espositiva.
L’esposizione è a cura di Jean Blanchaert con la collaborazione di Cosimo Mero, dell’associazione LAQ-lartquotidien eil coordinamento generale di Irina Eschenazi.
Liberamente ispirato a Hildegard von Bingen, Pia Pera e Stefano Mancuso, le sue ‘garze’ (collages polimaterici su garza) simulano frammenti di antichi erbari. In un prato incolto, dove natura e cultura si mescolano in una leggerezza fluttuante, brulicano disegni di erbe, insetti, lacerti vegetali, semi e stoffe.
Olimpia Biasi, (Treviso, 1947) ha completato i suoi studi artistici a Venezia con i maestri dello Spazialismo, Bacci e Gaspari. Da sempre curiosa di sperimentazione, ha attraversato linguaggi e tecniche diverse, rimanendo però fedele ad una poetica naturalistica espressionista e narrativa, al margine tra figurazione e metafisica astrazione. Dal 1972 espone in più di 70 mostre personali in Italia e all’estero (Sudamerica, Stati Uniti, Giappone, Cina, ex Yugoslavia, Francia, Svizzera, Ungheria…). È presente in collezioni pubbliche e private. Ha partecipato alla 54° Biennale di Venezia, Arsenale. E alla 55° Biennale (manifestazione collaterale). Tra le altre esposizioni: personale all’Orto Botanico di Padova, Personale al Museo Bailo di Treviso, personale al Museo di Bassano, personale al Palazzo Ducale di Genova, installazione al Museo Riso di Palermo. Attualmente lavora con materiali di riciclo, eseguendo installazioni che hanno come tema l’energia pulsante della natura e le sue implicazioni letterarie e poetiche.
L’esposizione è a cura di Jean Blanchaert con la collaborazione di Cosimo Mero, dell’associazione LAQ-lartquotidien eil coordinamento generale di Irina Eschenazi.
Liberamente ispirato a Hildegard von Bingen, Pia Pera e Stefano Mancuso, le sue ‘garze’ (collages polimaterici su garza) simulano frammenti di antichi erbari. In un prato incolto, dove natura e cultura si mescolano in una leggerezza fluttuante, brulicano disegni di erbe, insetti, lacerti vegetali, semi e stoffe.
Olimpia Biasi, (Treviso, 1947) ha completato i suoi studi artistici a Venezia con i maestri dello Spazialismo, Bacci e Gaspari. Da sempre curiosa di sperimentazione, ha attraversato linguaggi e tecniche diverse, rimanendo però fedele ad una poetica naturalistica espressionista e narrativa, al margine tra figurazione e metafisica astrazione. Dal 1972 espone in più di 70 mostre personali in Italia e all’estero (Sudamerica, Stati Uniti, Giappone, Cina, ex Yugoslavia, Francia, Svizzera, Ungheria…). È presente in collezioni pubbliche e private. Ha partecipato alla 54° Biennale di Venezia, Arsenale. E alla 55° Biennale (manifestazione collaterale). Tra le altre esposizioni: personale all’Orto Botanico di Padova, Personale al Museo Bailo di Treviso, personale al Museo di Bassano, personale al Palazzo Ducale di Genova, installazione al Museo Riso di Palermo. Attualmente lavora con materiali di riciclo, eseguendo installazioni che hanno come tema l’energia pulsante della natura e le sue implicazioni letterarie e poetiche.
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