Piero Manzoni 1933-1963
![Piero Manzoni, Merda d'artista, 1961 Piero Manzoni, Merda d'artista, 1961](http://www.arte.it/foto/600x450/ff/20427-Piero_Manzoni_Merda_d_artista.jpg)
Dal 25 Marzo 2013 al 02 Giugno 2014
Milano
Luogo: Palazzo Reale
Indirizzo: piazza del Duomo 12
Orari: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30
Curatori: Flaminio Gualdoni, Rosalia Pasqualino di Marineo
Enti promotori:
- Comune di Milano – Cultura
- Palazzo Reale
- Skira editore
Costo del biglietto: intero € 11, ridotto € 9.50, gruppi € 9.50, scuole € 5.50, 1 adulto + 1 bambino € 15 (età inferiore a 14 anni)
Telefono per informazioni: +39 02 92800375
E-Mail info: Comunicazione.UfficioStampa@comune.milano.it
Sito ufficiale: http://www.mostramanzonimilano.it
Promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e Skira editore, la mostra è curata da Flaminio Gualdoni e Rosalia Pasqualino di Marineo in collaborazione con la Fondazione Piero Manzoni ed è realizzata nell’ambito del progetto “Primavera di Milano”.
Milano è stata la sua città, dove ha operato da protagonista della stagione di maggior fervore del secondo dopoguerra, ponendosi a fianco di un maestro come Lucio Fontana e agendo da referente primario della neoavanguardia europea, tra la Francia di Yves Klein e la Germania del gruppo Zero, l’Olanda del gruppo Nul e la dimensione cosmopolita di Nouvelle Tendance. Mezzo secolo è trascorso dalla sua scomparsa precoce, e il riconoscimento internazionale di Manzoni è un fatto compiuto.
Per questo Milano ha deciso di dedicargli un mostra, la più importante mai realizzata in città dalla sua morte, che ne documenti il percorso in tutta la sua ampiezza e ricchezza problematica attraverso la presentazione di circa 120 opere che rendono conto della sua intera parabola artistica.
Genialmente radicale, Manzoni viene raccontato dagli esordi in area postinformale alla concezione degli Achromes, dalle Linee alle Impronte, dal Fiato alla Merda d’artista, dal coinvolgimento del corpo fisico vivente nell’opera alla dimensione totalizzante dell’esperienza estetica di progetti come il Placentarium.
Un apparato di materiali documentari originali: manifesti, fotografie, cataloghi, lettere integra il percorso espositivo, restituendo il clima fervido della Milano a cavallo tra anni ’50 e ’60, quando la città è già una delle autentiche capitali culturali europee.
“Questa mostra è uno dei capisaldi della ‘Primavera di Milano’, il palinsesto di eventi culturali che abbiamo voluto dedicare a tutti gli artisti che hanno fatto grande la nostra città e la sua storia, con mostre, concerti, spettacoli e approfondimenti, che si snodano in giro per Milano lungo la primavera del 2014” – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno.
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![](/public/img/mostre_su.png)
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