Ramificazioni. Pina Inferrera e Marco Bettio
Dal 26 Ottobre 2017 al 17 Novembre 2017
Milano
Luogo: Gilda Contemporary Art
Indirizzo: via San Maurilio 14
Orari: dal martedì al venerdì dalle 10.30 alle 19. Sabato dalle 10.30 alle 13 e il pomeriggio su appuntamento
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 339.4760708
E-Mail info: info@gilda.gallery
Sito ufficiale: http://www.gilda.gallery/
Oltre alla sua attività espositiva, Gilda Contemporary Art di Milano si fa promotrice di una importante campagna di sensibilizzazione sui temi ecologici e di difesa della natura, in collaborazione con Phoresta onlus, associazione senza fini di lucro, formata da un gruppo di professionisti in varie discipline, che condividono l’interesse a raggiungere i parametri previsti dal Protocollo di Kyoto, ovvero la riduzione della concentrazione atmosferica di CO2, tra le cause maggiori del riscaldamento globale.
In questa linea, s’inserisce la mostra, in programma dal 27 ottobre al 17 novembre 2017, dal titolo RAMIFICAZIONI, che presenta le opere di Pina Inferrera e Marco Bettio che riflettono sull’importanza del rispetto degli ecosistemi.
Il percorso si apre con i lavori di Pina Inferrera che propone una ventina di opere, tra fotografie, lightbox, micro installazioni fotografiche, in grado di raccontare l’evoluzione della ricerca e la continuità delle tematiche affrontate negli anni. L’artista siciliana, ma bergamasca d’adozione, si occupa da sempre di ambiente ed ecosistema, utilizzando materiali di riciclo industriale, sino ad arrivare agli ultimi lavori fotografici di intensa liricità, dedicati agli alberi e al foliage.
Attraverso lo studio dei riflessi arborei in specchi d’acqua e la ricerca di particolari effetti di luce, Pina Inferrera riesce a sintetizzare in uno scatto l’atmosfera spirituale e intimistica di quel particolare attimo in cui, talvolta accidentalmente, altre volte a seguito di spasmodica ricerca, ci si sente spiritualmente parte integrante dell’universo tutto.
Di Marco Bettio si possono ammirare venti opere pittoriche, come la serie di piccoli ritratti di alberi. Come ha avuto modo di affermare lo stesso Bettio, “Mi attirava l'intrigo caotico dei rami, nell'albero. Questo casino infinito e più grande di me, di noi, del vivere, insomma. E questo disegnare (il dipingerlo non ha più di una quindicina di anni) mi ha sempre accompagnato, a volte come bisogno di sognare, o, molto più spesso, di essere consolato. Oggi dipingere un albero rappresenta anche il mio bisogno di restare accanto alla pittura in silenzio”.
Gilda Contemporary Art aderisce a un progetto volto a mitigare le emissioni di CO2, causate dal consumo di energia elettrica e dal riscaldamento del proprio spazio espositivo, mediante il meccanismo della compensazione.
Per fare questo Gilda Contemporary Art ha stretto un accordo con Phoresta Onlus che si occupa di riforestazione, supportando, attraverso un finanziamento in denaro, la creazione di un bosco di 17 ettari, aperto al pubblico gratuitamente, posto a soli 15 minuti dal centro di Bologna, con 1.040 piante che contribuiranno, oltre ad assorbire anidride carbonica, anche a generare maggiore ossigeno e a migliorare la biodiversità dell’area.
Al fine di informare il pubblico di questa iniziativa, durante la serata inaugurale di giovedì 26 ottobre 2017, alle ore 19.00, si tiene una conferenza che presenta la mission di Phoresta Onlus e l’aggiornamento dei progetti in corso di sviluppo.
Phoresta Onlus è un’associazione senza fini di lucro ufficialmente registrata nel settembre 2012. I soci fondatori sono un gruppo di professionisti in varie discipline (economia e contabilità, agronomia e forestazione, economia agraria e gestione d’impresa, ingegneria elettronica e remote sensing, marketing e comunicazione, giornalismo, disegno grafico, organizzazione di eventi, relazioni pubbliche e logistica), che condividono l’interesse a raggiungere i parametri previsti dal Protocollo di Kyoto, ovvero la riduzione della concentrazione atmosferica di CO2 - fra le maggiori cause del riscaldamento globale. Una delle più grandi sfide nella storia dell’uomo.
Pina Inferrera Nata a Messina, vive e lavora a Mozzo (Bg). Laureata a pieni voti all’Accademia di Brera, ha esposto in Italia ed all’estero in molte città, fra le quali: Francoforte, Istanbul, Locarno, Londra, Lugano, New York, Parigi, Tournai, Vilnius, Pechino. Le sue opere sono pubblicate su cataloghi, libri d’arte, riviste, quotidiani, siti. È stata direttore artistico dell’associazione culturale IdeaVita per cui ha curato mostre in Italia ed all’estero, ha promosso eventi d’arte in collaborazione con critici, gallerie e artisti giovani e affermati. Ha realizzato eventi d’arte per Assocomaplast. Collabora con Juliet Art Magazine. L’indagine di Pina Inferrera è rivolta all’esplorazione della realtà circostante, spazia dall’osservazione della natura, l’ambiente e l’uomo, all’analisi di reperti. Parallelamente ha esplorato altre possibilità espressive come video e installazioni, utilizzando reperti industriali ha realizzato opere site-specific dalle dimensioni imponenti, capaci di ridisegnare lo spazio. Ha focalizzato il suo interesse sull’arte fotografica con l’intento di indagare l’uomo e il suo habitat, le sue immagini si muovono fra reale e surreale, in una natura incontaminata in cui l’uso particolare della luce suggerisce uno spazio spirituale. Hanno scritto del suo lavoro: A. Appiani, R. Bellini, J. Blanchaert, R. Borghi, M. Campitelli, C. Canali, L. Caramel, M. Cilena Sanguini, G. Ciusa, V. Conti, D. Curti, F. D’Amico, E. De Paoli, S. Di Giacomo, P. Emanuele, V. Falcioni, M. Galbiati, F. Gallo, G. Gellini, M.F. Giubilei, L. Giudici, C. Guerra, M. Hajek, A. Madesani, M. Mander, G. Marziani, C. Massini, R. Moratto, R. Mutti, S. Orlandi, R. Ridolfi, M. Romeo, M. Rosci, A. Scanzi, G. Scardi, A. Schwarz, G. Seveso, M. Tagliafierro, T. Trini.
Marco Bettio Nato nel 1974 a Padova dove vive e si forma. Dopo il liceo artistico frequenta la sezione di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, senza giungere al diploma. In questi anni partecipa e organizza le prime esposizioni in spazi pubblici e privati. Nel 1996 si trasferisce a Pistoia dove espone e inizia a collaborare con studi di architettura e interior design. Dal 2002 al 2014 vive e lavora a Milano, collaborando con diverse gallerie e spazi indipendenti (annotazioni d’arte, galleria e-studio, galleria Antonio Battaglia, galleria Eclettica, Open Art gallery). Dal 2014 vive tra Torino ed Aosta dove, nel 2015, ha esposto nelle sale del museo archeologico regionale. Ha esposto presso alcuni luoghi istituzionali come la Fonderia delle Arti di Roma (2013) e Palazzo Zenobio a Venezia, nel 2012.
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