Ritratti della Milano Romantica

Francesco Hayez, L’Educazione di Achille, 1813, olio su tela, cm. 115x145. Collezione W. Apolloni, Roma

 

Dal 13 November 2025 al 13 December 2015

Milano

Luogo: Palazzo Borromeo D’Adda

Indirizzo: Via Manzoni 41

Orari: dal lunedì al sabato 11-13 / 14-18

Enti promotori:

  • W. Apolloni e Brun Fine Art

Costo del biglietto: ingresso gratuito


Valorizzare Milano come Capitale del Romanticismo italiano: è questo l’obiettivo della mostra Ritratti della Milano Romantica che dal 13 novembre al 13 dicembre 2025 sarà ospitata negli ambienti storici di Palazzo Borromeo D’Adda, nel cuore di Milano.
Palazzo Borromeo d’Adda ha sempre avuto la vocazione di luogo di incontro di artisti e letterati. Parini stesso dedicò al suo allievo Febo d’Adda eminente figura della vita politica lombarda dell’epoca, la bellissima ode Alla Musa. Stendhal durante il suo soggiorno milanese rimase meravigliato dalla bellezza del Palazzo tanto da parlarne nella sua autobiografia Vie de Henry Brulald, così descrivendolo: «Entrai in un magnifico cortile, scesi da cavallo molto meravigliato e, ammirando tutto, salii per una superba scalinata. Presto mi ritrovai in una sala stupenda che dava sulla via. Ero affascinato, era la prima volta che l’architettura mi faceva questo effetto». L’esposizione, che si terrà presso il salone dei ritratti al piano nobile del palazzo, celebra la città nell’epoca in cui, in letteratura, dominava Alessandro Manzoni, in musica Giuseppe Verdi, e in pittura Francesco Hayez, artista che più di ogni altro seppe incarnare lo spirito e la sensibilità romantica. Dalla collaborazione tra le gallerie W. Apolloni e Brun Fine Art nasce una mostra pensata come omaggio a Milano e al suo straordinario patrimonio culturale ottocentesco. L’unione delle due realtà dà vita a un progetto che invita il pubblico a riscoprire e riflettere sull’attualità di quella stagione artistica. In mostra saranno presentati otto dipinti di Francesco Hayez – tra le pochissime opere ancora in mani private – accanto a otto disegni di grande raffinatezza. Sono alcune delle opere più affascinanti dell’artista, indiscusso interprete del Romanticismo. Nella sua lunga vita è stato protagonista di cambiamenti epocali, testimoniando il passaggio dal Neoclassicismo al Romanticismo. La sua è stata una vita eccezionale sia dal punto di vista personale, sia sul versante di una strepitosa carriera che lo ha visto dialogare con i grandi artisti del suo tempo, cultori, letterati e musicisti. Celebrato da Giuseppe Mazzini come vate della nazione, ha condiviso con Manzoni e Verdi gli stessi ideali stringendo con loro un rapporto unico, di amicizia e di intesa culturale. “Pittore civile”, interprete dei destini della neonata nazione italiana, capace di estendere il respiro della sua pittura dalla storia all’attualità politica, è stato anche tra i più grandi ritrattisti di tutti i tempi, che ha saputo interpretare con la sua produzione lo spirito della propria epoca. I suoi moltissimi amori e un grande slancio vitale sono documentati dalla sua pittura che ha espresso una serie di valori universali, celebrando la bellezza femminile e la forza dell’amore. Tra i dipinti esposti spiccano il precoce “Giuseppe spiega i sogni” e “L’educazione di Achille” entrambi realizzati durante il soggiorno di formazione dell’artista a Roma, dove Hayez ha goduto della protezione e dell’amicizia di Canova, straordinario ambiente di incontro internazionale, che gli dischiuse gli ultimi orizzonti dell'esperienza neoclassica. “Gioas re a sette anni”, altra versione del dipinto oggi al Museo Revoltella di Triese, nel quale la rievocazione di un mondo lontano e affascinante, scenario di drammatici eventi di storia antica, è affidata alla resa dei costumi e delle ambientazioni. Un altro piccolo, ma prezioso, dipinto inedito di Hayez è quello della “Maddalena Penitente”, che costituisce un’aggiunta al catalogo dell’artista, relativamente ad un tema come quello della rappresentazione di questo soggetto che, derivato da Canova, è stato da lui prediletto negli anni venti e trenta. Quindi l’opera si inserisce, con accenti assolutamente originali, in una prestigiosa serie che vede il suo inizio nel 1825, quindi nel momento dell’affermazione a Milano come protagonista del movimento romantico. È straordinario il bozzetto per “La Sete dei Crociati sotto le mura di Gerusalemme” (1838), la sua opera più ambiziosa e impegnativa, che il pittore aveva programmato come il suo capolavoro, eseguita tra il 1833 e il 1850 e destinata al Palazzo Reale di Torino, dove si può ancora ammirare. Completa il percorso una statuetta in gesso di Alessandro Puttinati (Verona 1801 – Milano 1872), parte della celebre serie di piccoli ritratti “da scrivania” che l’artista dedicò, a partire dal 1831, ai protagonisti della vita culturale milanese. L’effigie di Hayez, alta poco meno di 37 centimetri, lo ritrae con pennello e tavolozza alla mano, eppure riesce a restituire una presenza imponente, quasi monumentale, una qualità che richiama il celebre monumento in bronzo di Francesco Barzaghi, eretto accanto al Palazzo di Brera. “Con Ritratti della Milano Romantica vogliamo restituire alla città la memoria di una stagione straordinaria, in cui arte, musica e letteratura dialogavano tra loro con un’intensità unica”, spiegano i promotori della mostra. “Milano non fu soltanto un centro creativo, ma un vero laboratorio di modernità e sentimento, che continua a ispirarci nella contemporaneità.” L’esposizione si propone quindi come un viaggio tra opere, volti e atmosfere che raccontano l’identità più autentica della Milano ottocentesca: città colta, appassionata, protagonista del Romanticismo europeo.

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