ROBOT. The human project
![<em>Robothespian</em>, 2017 | Courtesy of Engineered Arts ltd <em>Robothespian</em>, 2017 | Courtesy of Engineered Arts ltd](http://www.arte.it/foto/600x450/2b/98543-Robothespian_2017_Engineered_Arts_ltd.jpg)
Robothespian, 2017 | Courtesy of Engineered Arts ltd
Dal 01 Maggio 2021 al 01 Agosto 2021
Milano
Luogo: Mudec - Museo delle Culture
Indirizzo: Via Tortona 56
Orari: Lun 14.30 - 19.30 | Mar-Dom 9.30 - 19.30. Ultimo ingresso un'ora prima. Prenotazione obbligatoria sabato e domenica
Costo del biglietto: intero € 16, ridotto € 14, ridotto speciale € 10 / € 5
Telefono per informazioni: +39 02 54917
E-Mail info: info@mudec.it
Sito ufficiale: http://www.mudec.it
Dai primi congegni meccanici dell’antica Grecia alle nuove frontiere dell’Intelligenza Artificiale, l’uomo è sempre stato attratto dall’idea di creare un proprio simile artificiale. Il percorso espositivo racconta la relazione tra l'essere umano e il suo doppio, svelando al pubblico i risultati finora raggiunti, gli straordinari sviluppi tecnologici e le frontiere della robotica e della bionica contemporanea. Il progetto espositivo, realizzato in collaborazione con i principali istituti di ricerca come l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’IIT di Genova, intende offrire una chiave di lettura per il futuro, con un approccio immersivo dal respiro tecnico-scientifico, antropologico e artistico che svela come l’interazione tra uomo e macchina sia sempre più reale.
Dopo aver presentato gli antenati dei robot, antichi capolavori della tecnica, l’esposizione dà spazio alla robotica moderna applicata alle neuroscienze, ossia la bionica, per poi soffermarsi sui “Cobot” presenti in mostra, robot che sanno riconoscere e trasmettere emozioni, connotati da una grande utilità e accettabilità sociale.
L’impressionante avanzamento tecnologico in questi campi, le prospettive aperte e tutte le possibili implicazioni portano con sé anche interrogativi etici, sociali e culturali di primaria importanza, su cui è fondamentale una riflessione.
Dopo aver presentato gli antenati dei robot, antichi capolavori della tecnica, l’esposizione dà spazio alla robotica moderna applicata alle neuroscienze, ossia la bionica, per poi soffermarsi sui “Cobot” presenti in mostra, robot che sanno riconoscere e trasmettere emozioni, connotati da una grande utilità e accettabilità sociale.
L’impressionante avanzamento tecnologico in questi campi, le prospettive aperte e tutte le possibili implicazioni portano con sé anche interrogativi etici, sociali e culturali di primaria importanza, su cui è fondamentale una riflessione.
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