Rodney Graham. More Pipe Cleaner Art!

© Rodney Graham, Lisson Gallery | Rodney Graham, Pipe Cleaner Artist, Amalfi, 1961, 2013

 

Dal 29 Gennaio 2016 al 04 Marzo 2016

Milano

Luogo: Lisson Gallery

Indirizzo: via Zenale 3

Orari: da lunedì a venerdì 10 - 13 / 15 - 18

Telefono per informazioni: +39 02 89050608 / 02 89050608

Sito ufficiale: http://www.lissongallery.com/



"L'opera di Graham gioca con le dissociazioni esistenti tra i riferimenti ai 'maestri' della cultura alta, apparentemente ovvi e familiari a ognuno di noi, e la creazione di interferenze e dispositivi che complicano la nostra visione o la lettura di questi, sino al punto da renderci sovraccarichi di informazioni". Carolyn Christov-Bakargiev
    Per il suo debutto alla Lisson Gallery Milan, l'artista canadese presenta un nuovo corpus di opere recenti che rifettono sul soggetto già affrontato nella lightbox del 2013 Pipe Cleaner Artist, Amalfi, 1961 (2013).   Rodney Graham ha così spiegato le origini di questo suo nuovo progetto: "Fonte d'ispirazione per l'opera Pipe Cleaner è un ritratto posato di Jean Cocteau realizzato da Man Ray nel 1930. Il poeta lavora a una costruzione di scovolini sul genere di quella realizzata per il film d'avanguardia Blood of a Poet. Altra fonte di ispirazione è stata una fotografia che ritrae Asger Jorn nel suo studio di Albisola nel 1961.  Queste due immagini (ritratto posato, definito da un chiaroscuro artificiale che conferisce drammaticità alla composizione e la veduta di un interno rustico e mediterraneo, inondato dalla luce del sole) che ritraggono due artisti molto diversi, mi hanno fornito materia per immaginare un ipotetico artista modernista attivo in Italia all'inizio degli anni Sessanta. Si tratta del terzo lavoro che dedico a un immaginario atelier d'artista: il primo è stato The Gifted Amateur (anch'esso collocato in maniera fittizzia agli inizi degli anni Sessanta) che si riferisce a un artista-amatore che, mosso dall'opera di Morris Louis, è appassionato di action painting. La seconda, situata alla fine del Diciottesimo secolo, ha come soggetto un modello in uniforme militare, ritratto nello studio parigino di un pittore di scene di guerra. Nelle mie nuove opere ho voluto evocare l'immagine di uno studio utopico, in un periodo nel quale il modernismo sembrava ancora avere moltissime possibilità da offrire". Rodney Graham.  
Rodney Graham tiene le fila della storia, culturale e intellettuale, attraverso la fotografia, i film, la musica, la performance e la pittura. Graham è uno degli artisti più originali e influenti della sua generazione, dotato di una pratica artistica complessa e articolata che agisce per mezzo di un sistema di citazioni, rimandi, adattamenti e inclusioni, tratti da opere precedenti o altri autori. L’artista si avvale di una narrativa ciclica, un’esplosione di giochi di parole e riferimenti letterari e filosofici, da Lewis Carrol passando per Sigmund Freud sino a Kurt Cobain, con un senso dello humor che tradisce la sua provenienza dalla scena post-punk di Vancouver della fine degli anni Settanta.   Rodney Graham è nato a Abbotsford, nella Columbia Britannica, Canada nel 1949. Si laurea alla University of British Columbia nel 1971, vive e lavora a Vancouver. Le esibizioni personali comprendono ‘Rodney Graham – Canadian Humourist’, Vancouver art Gallery (2012), ‘Rollenbilder – Rollenspiele’, Museum der Moderne, Salzburg (2011), Museu D’Art Contemporani de Barcellona (2010), Museum of Contemporary Art Los Angeles (2004), Whitechapel Art Gallery, Londra (2002), Hamburger Bahnhof, Berlino (2001) e Kunsthalle di Vienna (1999). Ha partecipato a mostre collettive come la 13., 14. e la 17. Biennale di Sydney (2002, 2006, 2010), alla Whitney Biennial, New York (2006) e alla Biennale d’Arte contemporanea di Lyon, Francia (2003). Rodney Graham ha rappresentato il Canada alla 47. Biennale di Venezia (1997). Tra i riconoscimenti ricevuti si annoverano il Gershon Iskowitz Prize, Toronto (2004), il Kurt ‘Schwitters-Preis, Niedersächsiche Sparkassenstiftung’, Germany (2006) e l’’Audain Prize for lifetime achievement in visual arts’, Columbia Britannica (2011).    

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