Sandro Miller. Malkovich, Malkovich, Malkovich. Homage to Photographic Masters
Dal 05 Novembre 2021 al 06 Febbraio 2022
Milano
Luogo: Fondazione Stelline
Indirizzo: Corso Magenta 61
Orari: dal martedì alla domenica 10.00 – 20.00 (la biglietteria chiude mezz’ora prima)
Curatori: Anne Morin
Enti promotori:
- Patrocinio di Regione Lombardia e Comune di Milano
Costo del biglietto: Intero: € 10, Ridotto: € 8, Ridotto speciale: € 6, Ridotto scuole: € 5
Telefono per informazioni: +39.02.45462.411
E-Mail info: mostre@stelline.it
Sito ufficiale: http://malkovichmilano.it
Alla Fondazione Stelline di Milano, dal 5 novembre 2021 al 6 febbraio 2022, la mostra Malkovich, Malkovich, Malkovich. Homage to Photographic Masters presenta una delle serie più famose e celebrate dell’artista statunitense Sandro Miller (Elgin, Illinois, 1958).
L’esposizione, curata da Anne Morin, prodotta e organizzata da Skira, in collaborazione con diChroma Photography di Madrid e Fondazione Stelline, propone 61 immagini che rendono omaggio a trentaquattro maestri della fotografia, quali Albert Watson, Annie Leibovitz, Bill Brandt, Diane Arbus, Herb Ritts, Irving Penn, Pierre et Gilles, Richard Avedon e Robert Mapplethorpe, nelle quali, John Malkovich, amico e complice di Miller, interpreta il soggetto di celebri scatti, trasformandosi di volta in volta in Marilyn Monroe, Salvador Dalí, Mick Jagger, Muhammad Alì, Meryl Streep, John Lennon e Yoko Ono, Andy Warhol, Albert Einstein, Ernest Hemingway e in molti altri personaggi.
“Ognuno di noi - afferma Sandro Miller - ha un eroe o una persona che ammira. Li lodiamo, li veneriamo e li mettiamo su un piedistallo. Può essere una figura religiosa, un attore di Hollywood, una star dello sport come Tiger Woods o Michael Jordan. Per me i grandi maestri della fotografia sono come i campioni sportivi. Ammiro Irving Penn, Richard Avedon, Annie Leibovitz, e ogni singolo fotografo rappresentato nel mio Homage to the Masters. Ho ricreato le fotografie dei grandi maestri in segno di rispetto, amore e ammirazione”.
In ogni opera, Miller riproduce con sorprendente perizia tutti i dettagli delle fotografie prese a modello, dagli elementi che compongono il set, ai particolari tagli di luce, alle sfumature del bianco e nero e del colore, esaltando le doti camaleontiche e la capacità mimetica di Malkovich che in ogni posa muta non solo espressione, ma anche sesso e età divenendo uomo o donna, anziano o bambino, sensuale o enigmatico, cupo o gioioso.
La collaborazione fra Sandro Miller e John Malkovich risale agli anni novanta del secolo scorso quando i due si incontrarono a Chicago nella sede della Steppenwolf Theatre Company di cui Malkovich è stato uno dei fondatori. “È diventato la mia tela, la mia musa, John si sedeva ed ascoltava la mia idea, poi diceva ‘Ok facciamolo’”, racconta Miller.
Lo scatto che dà vita all’intero progetto, iniziato nel 2013, è quello in cui John Malkovich impersona lo scrittore Truman Capote ritratto da Irving Penn, uno dei maestri che più ha influenzato la carriera di Miller.
A seguire, l’attore protagonista di pellicole come “L’impero del sole”, “Le relazioni pericolose”, “Nel centro del mirino”, “Il tè nel deserto”, ha interpretato una galleria di ritratti così noti da essere divenuti quasi immagini devozionali e che tuttavia non ha timore di dissacrare attraverso il proprio talento. Eccolo allora nella parte di Che Guevara di Korda, in Warhol del celebre autoritratto, o in Mick Jagger nel ritratto di Bailey, sottolineando debolezze, vanità e contraddizioni dei grandi personaggi.
Gli scatti sono preceduti da una minuziosa ricerca in cui Miller e Malkovich, assistiti da costumisti, truccatori e scenografi analizzano accuratamente ogni dettaglio degli originali, scandagliando i lavori dei grandi fotografi presi a modello.
«Non ho voluto fare una parodia – ricorda ancora Miller. Rendere omaggio ai fotografi e alle fotografie che hanno cambiato il mio punto di vista sulla fotografia è una cosa seria per me. Queste sono le immagini che mi hanno ispirato facendomi diventare il fotografo che sono oggi».
Per meglio apprezzare l’accurato lavoro affrontato da Miller e Malkovich sono presenti anche le riproduzioni delle fotografie che hanno fornito l’ispirazione ai diversi scatti.
Accompagna la mostra il volume Malkovich, Malkovich, Malkovich. Homage to Photographic Masters pubblicato da Skira.
Sandro Miller
Nato nel 1958 a Elgin, Illinois, si avvicina alla fotografia fin dall’adolescenza da autodidatta dopo aver visto i ritratti di Irving Penn. Fra i più importanti fotografi pubblicitari statunitensi ha firmato campagne per Adidas, Allstate Insurance, American Express, Anheuser-Busch, BMW, Champion, Coca-Cola, Dove, Gatorade, Honda, Milk, Microsoft, Miller/Coors, Motorola, Nike, Nikon, Pepsy, Pony, UPS e l’esercito degli Stati Uniti.
Nel 2001 il governo cubano lo invita a fotografare gli atleti della nazionale dando così vita alla prima collaborazione tra USA e Cuba dal 1960. Il suo lavoro editoriale compare su Communication Arts, Details, Esquire, ESPN Magazine, Eyemazing, Forbes, GQ, Graphis, Newsweek, New York Magazine, The New Yorker, Russian Esquire, Stern, Time, Vibe, Wired e sue mostre si tengono in tutto il mondo. Miller collabora con Nikon a numerosi progetti fra cui il servizio fotografico in Croazia con l’attore John Malkovich; la ripresa video del famoso funambolo Philippe Petit; e di recente, il cortometraggio intitolato Joy Ride, in cui un motociclista sfreccia lungo le strade di Chicago all’alba, impegnato in una missione misteriosa. Durante la sua carriera, il fotografo dona il suo alle organizzazioni di beneficenza e organizzazioni non-profit che lavorano a livello locale per migliorare la vita dei residenti, creando campagne accattivanti per sollecitare i contributi per le associazioni: AIDS Chicago, AIDS New Jersey, American Cancer Society, American Heart Association, Arts for Life, Big Brothers and Big Sisters of Milwaukee, Dance for Life, Evans Life Foundation, Food Depositary of Chicago, The Good City, Marwen Foundation, The Maestro Cares Foundation e Off The Street Club. Al Cannes Lions International Festival of Creativity in Francia, nel luglio del 2011, riceve il riconoscimento Saatchi & Saatchi come miglior regista esoridente, per il cortometraggio Butterflies, che ha come protagonista John Malkovich. Nel 2014, al Carniage Hall a New York ottiene il riconoscimento come miglior fotografo internazionale dell’anno per i suoi successi nella fotografia. L’anno successivo viene premiato come miglior fotografo internazionale dell’anno dalla Lucie Foundation’s per le fotografie del progetto Malkovich, Malkovich, Malkovich: Homage to the Photographic Master. Negli ultimi cinque anni, in concorsi con giurie del settore, è stato eletto tra i migliori 200 fotografi pubblicitari al mondo.
John Malkovich
Nato nel 1953, a Christopher in Illinois Malkovich è un attore, produttore e stilista americano. Nel 1976 Malkovich, insieme a Joan Allen, Gary Sinise e Glenne Headly è membro fondatore della Steppenwolf Theatre Company di Chicago. Si trasferisce a New York nel 1980 dove debutta in uno spettacolo tratto dall’opera di Sam Shepard True West, aggiudicandosi un Obie Award. Riceve la nomination agli Oscar per l’interpretazione in Le stagioni del cuore di Robert Benton (1984) e Nel centro del mirino di Wolfang Peterson (1993). Recita in più di settanta film, tra cui Urla del silenzio di Roland Joffé (1984), L’impero del sole di Steven Spielberg (1987), Con Air di Simon West (1997), Essere John Malkovich di Spike Jonze (1999), Il gioco di Ripley di Liliana Cavani (2002), Johnny English di Peter Howitt (2003), Changeling di Clint Eastwood (2008), A prova di spia dei fratelli Coen (2008), Warm Bodies di Jonathan Levine (2013), Educazione Siberiana di Gabriele Salvatores (2013), ed è il produttore di Ghost World (2001), Juno (2007), e Noi siamo infinito (2012). Nel 2002 Malkovich crea il suo brand, Mr. Mudd, di cui è stilista.
L’esposizione, curata da Anne Morin, prodotta e organizzata da Skira, in collaborazione con diChroma Photography di Madrid e Fondazione Stelline, propone 61 immagini che rendono omaggio a trentaquattro maestri della fotografia, quali Albert Watson, Annie Leibovitz, Bill Brandt, Diane Arbus, Herb Ritts, Irving Penn, Pierre et Gilles, Richard Avedon e Robert Mapplethorpe, nelle quali, John Malkovich, amico e complice di Miller, interpreta il soggetto di celebri scatti, trasformandosi di volta in volta in Marilyn Monroe, Salvador Dalí, Mick Jagger, Muhammad Alì, Meryl Streep, John Lennon e Yoko Ono, Andy Warhol, Albert Einstein, Ernest Hemingway e in molti altri personaggi.
“Ognuno di noi - afferma Sandro Miller - ha un eroe o una persona che ammira. Li lodiamo, li veneriamo e li mettiamo su un piedistallo. Può essere una figura religiosa, un attore di Hollywood, una star dello sport come Tiger Woods o Michael Jordan. Per me i grandi maestri della fotografia sono come i campioni sportivi. Ammiro Irving Penn, Richard Avedon, Annie Leibovitz, e ogni singolo fotografo rappresentato nel mio Homage to the Masters. Ho ricreato le fotografie dei grandi maestri in segno di rispetto, amore e ammirazione”.
In ogni opera, Miller riproduce con sorprendente perizia tutti i dettagli delle fotografie prese a modello, dagli elementi che compongono il set, ai particolari tagli di luce, alle sfumature del bianco e nero e del colore, esaltando le doti camaleontiche e la capacità mimetica di Malkovich che in ogni posa muta non solo espressione, ma anche sesso e età divenendo uomo o donna, anziano o bambino, sensuale o enigmatico, cupo o gioioso.
La collaborazione fra Sandro Miller e John Malkovich risale agli anni novanta del secolo scorso quando i due si incontrarono a Chicago nella sede della Steppenwolf Theatre Company di cui Malkovich è stato uno dei fondatori. “È diventato la mia tela, la mia musa, John si sedeva ed ascoltava la mia idea, poi diceva ‘Ok facciamolo’”, racconta Miller.
Lo scatto che dà vita all’intero progetto, iniziato nel 2013, è quello in cui John Malkovich impersona lo scrittore Truman Capote ritratto da Irving Penn, uno dei maestri che più ha influenzato la carriera di Miller.
A seguire, l’attore protagonista di pellicole come “L’impero del sole”, “Le relazioni pericolose”, “Nel centro del mirino”, “Il tè nel deserto”, ha interpretato una galleria di ritratti così noti da essere divenuti quasi immagini devozionali e che tuttavia non ha timore di dissacrare attraverso il proprio talento. Eccolo allora nella parte di Che Guevara di Korda, in Warhol del celebre autoritratto, o in Mick Jagger nel ritratto di Bailey, sottolineando debolezze, vanità e contraddizioni dei grandi personaggi.
Gli scatti sono preceduti da una minuziosa ricerca in cui Miller e Malkovich, assistiti da costumisti, truccatori e scenografi analizzano accuratamente ogni dettaglio degli originali, scandagliando i lavori dei grandi fotografi presi a modello.
«Non ho voluto fare una parodia – ricorda ancora Miller. Rendere omaggio ai fotografi e alle fotografie che hanno cambiato il mio punto di vista sulla fotografia è una cosa seria per me. Queste sono le immagini che mi hanno ispirato facendomi diventare il fotografo che sono oggi».
Per meglio apprezzare l’accurato lavoro affrontato da Miller e Malkovich sono presenti anche le riproduzioni delle fotografie che hanno fornito l’ispirazione ai diversi scatti.
Accompagna la mostra il volume Malkovich, Malkovich, Malkovich. Homage to Photographic Masters pubblicato da Skira.
Sandro Miller
Nato nel 1958 a Elgin, Illinois, si avvicina alla fotografia fin dall’adolescenza da autodidatta dopo aver visto i ritratti di Irving Penn. Fra i più importanti fotografi pubblicitari statunitensi ha firmato campagne per Adidas, Allstate Insurance, American Express, Anheuser-Busch, BMW, Champion, Coca-Cola, Dove, Gatorade, Honda, Milk, Microsoft, Miller/Coors, Motorola, Nike, Nikon, Pepsy, Pony, UPS e l’esercito degli Stati Uniti.
Nel 2001 il governo cubano lo invita a fotografare gli atleti della nazionale dando così vita alla prima collaborazione tra USA e Cuba dal 1960. Il suo lavoro editoriale compare su Communication Arts, Details, Esquire, ESPN Magazine, Eyemazing, Forbes, GQ, Graphis, Newsweek, New York Magazine, The New Yorker, Russian Esquire, Stern, Time, Vibe, Wired e sue mostre si tengono in tutto il mondo. Miller collabora con Nikon a numerosi progetti fra cui il servizio fotografico in Croazia con l’attore John Malkovich; la ripresa video del famoso funambolo Philippe Petit; e di recente, il cortometraggio intitolato Joy Ride, in cui un motociclista sfreccia lungo le strade di Chicago all’alba, impegnato in una missione misteriosa. Durante la sua carriera, il fotografo dona il suo alle organizzazioni di beneficenza e organizzazioni non-profit che lavorano a livello locale per migliorare la vita dei residenti, creando campagne accattivanti per sollecitare i contributi per le associazioni: AIDS Chicago, AIDS New Jersey, American Cancer Society, American Heart Association, Arts for Life, Big Brothers and Big Sisters of Milwaukee, Dance for Life, Evans Life Foundation, Food Depositary of Chicago, The Good City, Marwen Foundation, The Maestro Cares Foundation e Off The Street Club. Al Cannes Lions International Festival of Creativity in Francia, nel luglio del 2011, riceve il riconoscimento Saatchi & Saatchi come miglior regista esoridente, per il cortometraggio Butterflies, che ha come protagonista John Malkovich. Nel 2014, al Carniage Hall a New York ottiene il riconoscimento come miglior fotografo internazionale dell’anno per i suoi successi nella fotografia. L’anno successivo viene premiato come miglior fotografo internazionale dell’anno dalla Lucie Foundation’s per le fotografie del progetto Malkovich, Malkovich, Malkovich: Homage to the Photographic Master. Negli ultimi cinque anni, in concorsi con giurie del settore, è stato eletto tra i migliori 200 fotografi pubblicitari al mondo.
John Malkovich
Nato nel 1953, a Christopher in Illinois Malkovich è un attore, produttore e stilista americano. Nel 1976 Malkovich, insieme a Joan Allen, Gary Sinise e Glenne Headly è membro fondatore della Steppenwolf Theatre Company di Chicago. Si trasferisce a New York nel 1980 dove debutta in uno spettacolo tratto dall’opera di Sam Shepard True West, aggiudicandosi un Obie Award. Riceve la nomination agli Oscar per l’interpretazione in Le stagioni del cuore di Robert Benton (1984) e Nel centro del mirino di Wolfang Peterson (1993). Recita in più di settanta film, tra cui Urla del silenzio di Roland Joffé (1984), L’impero del sole di Steven Spielberg (1987), Con Air di Simon West (1997), Essere John Malkovich di Spike Jonze (1999), Il gioco di Ripley di Liliana Cavani (2002), Johnny English di Peter Howitt (2003), Changeling di Clint Eastwood (2008), A prova di spia dei fratelli Coen (2008), Warm Bodies di Jonathan Levine (2013), Educazione Siberiana di Gabriele Salvatores (2013), ed è il produttore di Ghost World (2001), Juno (2007), e Noi siamo infinito (2012). Nel 2002 Malkovich crea il suo brand, Mr. Mudd, di cui è stilista.
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