Una televisione in ogni casa. Un dibattito con Piero Dorfles e Franco Iseppi

Triennale di Milano, esterno

 

Dal 02 Febbraio 2016 al 02 Febbraio 2016

Milano

Luogo: Triennale di Milano

Indirizzo: viale Alemagna 6

Orari: h 18

Curatori: Andrea Kerbaker

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 02 724341

E-Mail info: info@triennale.org

Sito ufficiale: http://www.triennale.org/



Da dicembre a febbraio alla Triennale è protagonista l’Italia con tre grandi mostre di arte, moda e architettura.
Ennesima, che esplora gli ultimi cinquant’anni di arte contemporanea in Italia; Il nuovo vocabolario della moda italiana, che celebra l’Italia della moda contemporanea e Comunità Italia, che racconta la vicenda dell’architettura italiana del secondo Novecento.
Inoltre prosegue l’Ottava Edizione del Triennale Design Museum Cucine & Ultracorpi.

Alle mostre si affianca un programma di incontri, letture, dibattiti a cura di Andrea Kerbaker che raccontano frammenti dell’Italia dal dopoguerra ad oggi, attraverso musica, cinema, fotografia, letteratura, televisione.

Il settimo appuntamento martedì 2 febbraio

Una televisione in ogni casa
Un dibattito con Piero Dorfles e Franco Iseppi
ore 18
Ingresso libero

Che la tv sia stata un mezzo fondamentale per l’unione dell’Italia è cosa arcinota.
Il Bel Paese ha costruito la sua identità anche grazie alla televisione, ai programmi e ai personaggi che ne hanno fatto la storia, tanto che alcuni di questi oggi sono diventati proverbiali nel linguaggio delle persone: “A letto dopo Carosello”, “Ava come lava!” e “Il baffo che conquista” appartengono all’immaginario collettivo e, anche per chi non ha mai visto una puntata di Carosello, sono significativi di una certa Italia. La televisione con i suoi programmi era infatti segno del nuovo tempo: da un lato come collante culturale di un paese che, unito da poco, non aveva mai avuto occasione di trovare una vera identità collettiva e popolare, e così la reperiva attraverso l’enorme popolarità degli sceneggiati, dei quiz, dei telegiornali, delle cronache sportive. Senza sottovalutare il ruolo della pubblicità delle donne lontane dai fornelli che potevano avvalersi del dado per la cena dei mariti e della lavatrice per bucati impeccabili; dei bambini che per primi rimanevano affascinati dai protagonisti dei piccoli sketch e poi li raccontavano in famiglia, della moda per donna e quella per uomo. A questo fermento, faceva da controparte un’importante industria culturale, tra le più creative e ricche che l’Italia abbia conosciuto.  Anche dopo i primi anni, la RAI ha saputo offrire con continuità agli italiani un punto di riferimento per le serate in famiglia e in compagnia, cartine di tornasole della grande forza propulsiva e comunicativa della televisione.
A dispetto di tutte le previsioni, questa stessa capacità di propagazione e di creazione di miti e riti è ancora ben viva e oggetto di analisi e pareri discordi, soprattutto da parte degli altri mezzi di comunicazione che nel tempo hanno ceduto il passo al digitale. Ce ne parlano Piero Dorfles, scrittore, saggista e Professore per antonomasia della bella trasmissione domenicale Per un pugno di libri, e Franco Iseppi, che della RAI è stato direttore generale e ora presidente del Touring, in un incontro che si chiama Una televisione per ogni casa. Guidati da loro, il pubblico potrà riscoprire le radici del nostro passato prossimo per capire meglio il presente e quello che ci possiamo aspettarci dal futuro. 

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