Arnaldo Pomodoro. {sur}face

Arnaldo Pomodoro, Continuum 2, 2010 Bronzo, 80 × 150 cm. I Ph. Dario Tettamanzi

 

Dal 17 Ottobre 2020 al 10 Gennaio 2021

Soliera | Modena

Luogo: Castello Campori

Indirizzo: piazza Fratelli Sassi 2

Orari: sabato, la domenica e nei giorni festivi con orario 9.00-13.00 e 15.00-19.30

Enti promotori:

  • Comune di Soliera
  • Fondazione Campori

Costo del biglietto: ingresso gratuito. Nel rispetto della normativa vigente, saranno contingentati gli accessi; è pertanto consigliata la prenotazione

Telefono per informazioni: +39 059 568580

E-Mail info: info@fondazionecampori.it

Sito ufficiale: http://www.fondazionecampori.it



Il Castello Campori, simbolo storico-architettonico della Città di Soliera (Mo), conferma la propria vocazione al contemporaneo con Arnaldo Pomodoro. {sur}face, mostra personale di uno dei più grandi scultori viventi, le cui opere sono presenti in spazi aperti e collezioni pubbliche di tutto il mondo. Curata da Lorenzo Respi, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Arnaldo Pomodoro, l'esposizione racconterà, dal 17 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021, la personalità di un artista visionario che ha segnato profondamente la seconda metà del Novecento italiano. In occasione della mostra, nella piazza antistante il Castello, sarà installato l'Obelisco per Cleopatra, opera monumentale che per i successivi tre anni diventerà parte integrante del contesto urbano.

L'esposizione, promossa dal Comune di Soliera e dalla Fondazione Campori, con il contributo della Regione Emilia Romagna nell'ambito del bando straordinario per la rivitalizzazione dei centri storici, è prodotta da All Around Art in collaborazione con la Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano. L'inaugurazione si terrà sabato 17 ottobre alle ore 11.00 in Piazza Lusvardi, alla presenza dell'artista, del curatore, del sindaco del Comune di Soliera Roberto Solomita e del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

Il titolo della mostra - Arnaldo Pomodoro. {sur}face - nasce da un gioco di parole fra il termine "superficie" (surface) e il termine "volto" (face), che ne evidenzia il doppio livello di lettura. La finalità del progetto è infatti quella di raccontare un aspetto inedito dell'arte di Arnaldo Pomodoro, l'uomo prima dell'opera, attraverso un percorso che affonda le proprie radici nelle esperienze teatrali iniziate sin dagli anni Cinquanta, luogo di ricerca e di grande libertà creativa, passando per l'Obelisco e le sculture degli anni Duemila, sino al bozzetto in bronzo dell'opera ambientale Ingresso nel labirinto (1995-2011) che, come scrive l'artista, è «una riflessione su tutto il mio lavoro: il gesto di riappropriazione e di recupero di un'attività artistica che ha attraversato i decenni della mia vita e ne costituisce una sorta di sintesi». 

Attraverso due postazioni Gear VR i visitatori potranno entrare nel Labirinto, in un'esperienza multisensoriale in realtà virtuale di grande coinvolgimento e suggestione.

«I progetti scenici, le grandi opere e le installazioni ambientali - spiega il curatore Lorenzo Respi - sono le testimonianze tangibili che l'uomo-artista ha cercato instancabilmente la complessità della realtà nelle forme perfette, corrodendole con un potente segno informale, istintivo ma sempre razionale, in grado di svelare l'inganno dei sensi quando la vita è vissuta solo superficialmente. {sur}face è un viaggio in timelapse nell'interiorità di Arnaldo Pomodoro alla scoperta delle passioni che hanno stimolato la sua creatività e orientato il suo sguardo critico verso la vita e la storia. La maschera teatrale che indossa l'attore consegnando la ribalta al suo personaggio e il labirinto sotterraneo che disorienta avvolgendosi incessantemente su se stesso sono i confini di uno spazio mentale dentro cui Arnaldo Pomodoro fatica a delimitare il suo anelito di infinitezza, metafora di libertà e di serenità che ogni essere umano dovrebbe meritare. {sur}face è un'esperienza totale, spaziale e virtuale, analogica e digitale, per conoscere l'uomo». 

Il percorso della mostra si articola in due parti, per un totale di sette sale espositive. La prima parte è dedicata alla messinscena per La passione di Cleopatra di Ahmad Shawqi sui ruderi di Gibellina (1989) e presenta i costumi di scena originali, i disegni preparatori e i bozzetti scenografici, oltre alle fotografie e ai video dello spettacolo. La seconda parte della mostra racconta la genesi di Ingresso nel labirinto, un'opera ambientale di circa 170 mq iniziata nel 1995 e costruita quasi interamente in fiberglass patinato con foglia di rame nei sotterranei dell'edificio ex Riva-Calzoni di Milano (già sede della Fondazione Arnaldo Pomodoro), attraverso i rilievi Untitled (fiberglass, 2005) e Continuum (bronzo, 2010) ed Ingresso nel labirinto, studio (bronzo, 2011-2020), realizzato appositamente per questa mostra ed esposto per la prima volta al pubblico al Castello Campori di Soliera.

Nell'ultima sala i visitatori potranno fare esperienza di Labyr-Into, una delle prime applicazioni immersive in Italia nell'ambito dell'arte contemporanea e la prima in assoluto dedicata ad un'opera di Arnaldo Pomodoro, basata sulla tecnologia Gear'VR' e 'Oculus'RifT. Il progetto, realizzato da Oliver Pavicevic e Steve Piccolo, costituisce una libera interpretazione di Ingresso nel labirinto, nella sua versione 3D, un'opera nell'opera, oltre che dentro l'opera. 

L'Obelisco per Cleopatra, concesso in comodato d'uso gratuito al Comune di Soliera per tre anni, è un'opera di quattordici metri, progettata nel 1989 in riferimento alla messinscena della Cleopatra e realizzata nel 2008 in acciaio corten e bronzo. Le quattro facce verticali presentano una serie di segni emblematici e simbolici che rimandano ai geroglifici egizi e al segno informale. La diversità cromatica tra il fusto in corten arrugginito e gli inserti in bronzo patinato conferiscono solennità all'opera che connota profondamente lo spazio pubblico in cui è installata. 

«La presenza magnetica dell'Obelisco per Cleopatra, che per tre anni abiterà la piazza di Soliera - spiega il sindaco Roberto Solomita - dà la misura immediata di quanto sia cruciale l'apertura ai linguaggi dell'arte contemporanea per consolidare l'identità culturale della nostra città. Grazie al percorso, intimo e straordinario, all'interno dell'opera di Arnaldo Pomodoro, il Castello Campori conferma la propria vocazione al contemporaneo, come luogo in grado di accogliere il visitatore e di accendere curiosità profonde».

Il progetto prevede, infine, l'allestimento di una sala interamente dedicata ai più piccoli, pensata ad "altezza di bambino" e dotata di supporti didattici audio e video, e visite guidate e laboratori didattici curati dal Dipartimento Educativo della Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano e realizzati in collaborazione con la Ludoteca "Il Mulino" di Soliera. Nel corso della mostra saranno quindi organizzate visite guidate per gruppi di adulti, visite guidate per le famiglie (con piccoli laboratori) e visite guidate interattive rivolte alle scuole di ogni ordine e grado. Previa registrazione online, sarà inoltre possibile accedere ad attività interattive alla scoperta dell'opera ambientale Ingresso nel Labirinto, sviluppate all'interno del sito web della Fondazione Arnaldo Pomodoro e rivolte a tutti.

La mostra è realizzata con il supporto di Le Gallerie Shopping Center (main sponsor) e Granarolo.

Catalogo All Around Art con testi di Arnaldo Pomodoro e Lorenzo Respi e ricco apparato iconografico.

Nella sala consiliare del Comune di Soliera, in concomitanza con la mostra, sarà infine esposta l'opera di Emilio IsgròOpen Up Arnaldo (2007), concessa in comodato d'uso gratuito triennale dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro.

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