Lolita Timofeeva. Opus Alchymicum

Lolita Timofeeva, Labor alchymicus 1, 2007, tecnica mista su tela, 300 x 200 cm

 

Dal 27 Ottobre 2017 al 02 Dicembre 2017

Napoli

Luogo: Castel dell'Ovo

Indirizzo: via Eldorado 3

Enti promotori:

  • Kengarags
  • Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli
  • Fondazione La Verde La Malfa
  • Touring Club Italiano di Territorio di Bologna
  • Con il patrocinio del Consolato Onorario della Lettonia a Napoli



Colori accesi, atmosfere cupe, popolate da misteriosi personaggi partoriti dall'universo del sogno, dell'incubo, dell'allucinazione, trascinano lo spettatore in una dimensione surrealistica, attraverso una Napoli nascosta, dal volto insolito. 
Fucina di questo viaggio umano e spirituale dell'artista lettone Lolita Timofeeva, la suggestiva fortezza di Castel dell'Ovo.

L'artista di Riga, che esplora la realtà metafisica del mondo servendosi di una poetica legata alla sfera dei simboli e degli archetipi, affida ad una musa, presente nella maggior parte delle sue rappresentazioni, il compito di trascinare lo spettatore nell'universo diOpus Alchymicum, mostra che dal 27 ottobre al 2 dicembre, porta, per la prima volta Napoli, circa cento opere - tra disegni, installazioni, sculture e un film corto - della Timofeeva.

I lavori al centro di questo percorso artistico non sono altro che il frutto di un'idea maturata durante il primo viaggio dell'artista nella città partenopea. Sono il prodotto di quella folgorazione avvenuta all'interno della cappella Sansevero, mausoleo carico di simbologie, specchio del carisma di Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero, alchimista, letterato, nobile ideatore dell'apparato artistico settecentesco della cappella.
Affascinata dall’aspetto esoterico di questo straordinario patrimonio, Lolita Timofeeva sviluppa un nuovo spunto creativo, una conoscenza più profonda del suo essere tramite la ricerca di modelli e di ambienti misteriosi, aperti al silenzio dell’oltre.

L'esposizione allestita a Castel dell’Ovo rappresenta, pertanto, una tappa significativa del viaggio umano e spirituale dell'artista, dal quale emerge anche la dimensione più misteriosa e meno visibile di una Napoli sotterranea, esaminata attraverso uno sguardo rivolto ai limiti e alle ragioni dell'esistere.

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