Pietro Lista. Memoria

© Ph. Jacopo Naddeo. 1998 | Pietro Lista, Le scarpe di mio padre

 

Dal 28 Ottobre 2017 al 30 Novembre 2017

Saviano | Napoli

Luogo: SAACI/Gallery

Indirizzo: via Padre Girolamo Russo 9

Enti promotori:

  • Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee di Napoli



La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee ha varato nel 2013 un programma di patrocinio, denominato Matronato, volto al riconoscimento e alla promozione di progetti (senza scopo di lucro e aventi sede in una delle seguenti regioni italiane: Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna) che, per il loro valore e qualità culturale, stimolino la coesione sociale, la ricerca scientifica e umanistica, il dialogo fra diverse discipline, il supporto alla produzione e alla mediazione artistica quali fonte e stimolo di progresso collettivo.

Il Matronato è stato concesso alla mostra di Pietro Lista Memoria, che sarà inaugurata presso lo spazio no
profit SAACI/Gallery sabato 28 ottobre 2017 alle ore 19.00.  La mostra presenta quindici opere inedite connesse all'esperienza e alle ricerche dell’Arte Povera, di cui Lista fu interprete prendendo parte, quale unico artista dell’area campana, alla rassegna Arte povera più azioni povere promossa da Marcello e Lia Rumma presso gli Arsenali di Amalfi nel 1968 e che affermò la prassi del movimento poverista allora in formazione e contribuì a modificare l’immaginario artistico dell’Italia degli anni Sessanta in una prospettiva internazionale.

Le opere in mostra di Lista derivano da una sorta di scavo nella memoria personale dell’artista, che si articola secondo diramazioni anche casuali dettate dalla pulsione dei ricordi, dal loro accumulo come dalla loro evanescenza, esplorando le reazioni che il presente proietta, attraverso uno sguardo/pensiero dilatato e retrospettivo, sul suo sfilacciato passato, nel tentativo di raccoglierne i residui. Una vecchia scatola contenente delle scarpe, un telaio a gabbia dal quale pendono due bastoni di legno, una piccola teca con tre chiavi, un’altra contenente il calco in gesso del volto dell’artista, una cornice con una foto sbiadita di un antenato, un busto nero acefalo e privo di arti: manufatti che rimandano a momenti intimi dell’esistenza dell’artista, quando le cose erano agite e vissute nella loro “familiarità”. Di tutto ciò restano appunto tracce, involucri a volte incongruamente associati, forse perché svuotati del loro senso pratico, resi fantasmi e lemuri, che pure testimoniano una sensibilità e un gesto, benché estremi, ultimi, da parte di Lista. La mostra, che proseguirà fino al 30 novembre 2017, è accompagnata da un testo critico di Rosa Cuccurullo e un testo poetico di Rino Mele.

Pietro Lista (Castiglione del Lago-Perugia, 1941) avvia la sua ricerca artistica alla fine degli anni Cinquanta, dopo la frequentazione dei corsi all'Accademia di Belle Arti di Napoli, con la realizzazione di dipinti che si riferiscono alla lezione dell’Informale e dell’Espressionismo Astratto americano, dal quale Lista recupera la tecnica del dripping. Nel corso degli anni Sessanta l'artista si dedica non solo alla pittura ma anche alla realizzazione di happening e film sperimentali, adottando materiali e linguaggi diversi. Nel 1968 è l’unico artista di area campana a prendere parte alla mostra Arte povera più azioni povere ad Amalfi, dove scopre alla presenza del pubblico una luce insabbiata. Nello stesso anno costituisce il Gruppo Teatrale Artaud e pubblica il manifesto Il Verbo sorge dal sonno come un fiore, mentre due anni più tardi, nel 1970, inaugura la Galleria Taide a Salerno e l’omonima casa editrice. Nel 1993 Lista fonda il Museo d’Arte Contemporanea Materiali Minimi a Paestum, che rinsalda il suo legame con il territorio campano. 

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