Rosa Didonna. The unit of life

Rosa Didonna. The unit of life, Museo di Castel Nuovo Maschio Angioino, Napoli

 

Dal 29 Giugno 2013 al 14 Luglio 2013

Napoli

Luogo: Museo di Castel Nuovo Maschio Angioino

Indirizzo: piazza Municipio

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 081 7955877/ 081 4201241

E-Mail info: info@globalartweb.org

Sito ufficiale: http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1


Castel Nuovo, noto come Maschio Angioino, è uno storico castello medievale e rinascimentale, nonché uno dei simboli della città di Napoli. Il castello domina la scenografica piazza Municipio ed è sede della Società napoletana di storia patria e del Comitato di Napoli dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, ospitato nei locali della SNSP.Nel complesso è situato anche il Museo civico della città di Napoli, cui pertengono la Cappella palatina e i percorsi museali del primo e secondo piano. La Fondazione Valenzi vi ha la sua sede di rappresentanza, inaugurata il 15 novembre 2009 dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed altre autorità, nell'ambito della celebrazione dei cento anni dalla nascita di Maurizio Valenzi. Il castello, infine, è sede del museo civico di Napoli.
Sabato 29 Giugno 2013 la Cerimonia di nomima di 35 nuovi Cavalieri si terrà a Napoli dalle ore 10, 30, presso il Maschio Angioino con delegazioni USA ,Romania ed Autorità civili,militari e religiose il Prof. Giorgio Cegna Gran Cancelliere della CCC Assisi /Malta metterà a fuoco, la prima iniziativa dedicata al ricordo di Domenico Striano. In questa occasione
L’artista Rosa Didonna omaggia i cavalieri con una sua mostra diffondendo il proprio messaggio personale da anni diffuso in varie parti del mondo. L’Arte deve essere divulgata universalmente e non deve essere di nicchia dove i vari museo apriranno le porte a tutti coloro che vogliono esprimere la propria arte così Rosa Didonna nella sua mostra vorrebbe esprime il proprio messaggio che coincide con la tematica dell’unità di vita. La sua Arte si avvale di un linguaggio universale che supera le distanze, demolisce le differenze conferendo a tutti dignità ed integra le varie culture del mondo. 
La sua vita diviene teatro e palcoscenico in cui la soggettività diventa oggettività identificandosi completamente nell’assoluto dello svecchiamento dell’arte. l’obiettivo che Ros Didonna si prefigge ogni qualvolta che crea e che presenta la sua “Arte la mia seconda pelle” è quello di emozionare e coinvolgere il fruitore. Infatti l’aspetto saliente della sua arte consiste proprio nell'interazione tra l’artista ed il fruitore. La suspance che nasce nella suaarte risveglia il fanciullino che c'è in ogni un uomo, che vuole crescere e che si lascia affascinare da una spettacolarità cruenta e coinvolgente. Al contrario il bambino vero e proprio, spinto da questo slancio di crescita veloce, che richiama anche la sua innata fantasia, tenta di emergere, travolto da una situazione che lo incuriosisce. Il quadro completo è rigeneratore perché lei stessa, attingendo dalle fiamme purificatrici (crogiuolo di sangue e d' arte), vive una rinascita e cambia la muta, che le viene strappata dal volto.L'essenza di questi happening sempre diversi corrisponde ad uno spirito crescente, che cambia ogni volta, che si adatta al posto in cui la mostra è realizzata e al quale si possono aggiungere e sottrarre più elementi.I movimenti contemporanei e sinuosi rappresentano il bene e il male in continuo conflitto e saranno le preghiere della sacerdotessa Rosa a far sì che alla fine si uniscano e si completino a vicenda.Il dolore di cui si fa portatrice Rosa rappresenta in realtà il sacrifico che caratterizza l'intera società sofferente del mondo dell'arte odierno. I suoi colori vivaci richiamano le diverse nazionalità e culture presenti nel mondo, L’universalità del messaggio artistico d Rosa Didonna viene diffuso attraverso lo svecchiamento dell’arte che viene manifestato mediante il mutamento fisico della pelle. Il fruitore stesso entra a far parte dell’opera e diviene artefice dello sgretolamento della vecchia pelle dell’artista per poi rigenerarla mediante l’uso dell’olio purificatore. Ultimato questo rito di rinascita l’artista diventa una scultura vivente arrivando a congiungersi con la sua arte esposta al museo in cui la vita terrena, evidenziata dalla vivacità dei colori, trapassa in vita eterna mediante l’utilizzo del bianco e dorato. Rosa Didonna si potrebbe definire un'artista in costante ricerca. Nelle sue opere vi è una vera e propria contaminazione storica. La sua arte propone tematiche impegnate nell'ambito di ricerche psicologiche e sociologiche d'attualità, evidenziando le enigmatiche ambivalenze dell'esistenza contemporanea con fine intuito introspettivo. Artista creativa, dipinge con tecniche innovative, formando su supporti retinati, con colori spesso vivaci, geometriche textures, simili a particolari ingranditi di immagini mediatiche formate da minuscoli pixel, dando nel contempo piena espressività ai contenuti. 

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