Political Bodies. L’arTe è parTe di Te
 
										 
										
										
																		
																																												Silvia Gentili, Synthetic Skins
											
										
										
									Dal 9 February 2019 al 17 February 2019
Padova
Luogo: Galleria Cavour
Indirizzo: piazza Cavour 73/b
Orari: 10-13 / 15-19. Chiuso lunedì
Curatori: Silvia Gentili, Dionysis Livanis
Enti promotori:
- Comune di Padova - Assessorato alla Cultura del Comune
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 049 8204547
E-Mail info: calores@comune.padova.it
Sito ufficiale: http://padovacultura.it
Si inaugura sabato 9 febbraio alle ore 17, presso la Galleria Cavour, la mostra Political Bodies, L’arTe è parTe di Te, che rimarrà aperta fino al 17 febbraio.
La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e realizzata con ilCIDP (Centro Italiano Disturbi di Personalità), presenta 10 artisti emergenti che, attraverso fotografia, scultura, perfomance e video, hanno posto il corpo al centro della loro ricerca sia come entità fisica sia come metafora. Il corpo è celato, ferito, nascosto, isolato, vulnerabile e diviene spazio di indagine e investigazione per poter esplorare temi contemporanei riguardanti identità e rappresentazione, sessualità e genere, società e media.
Gli artisti partecipanti alla mostra provengono da diversi paesi e culture, ma sono uniti nell’utilizzo del corpo come soggetto e medium, creando così un linguaggio universale in grado di dar voce a mondi interiori e personali, ma anche di far scaturire domande e riflessioni su questioni sociali e politiche. Il corpo diventa denuncia sociale con Mariana Bisti, che con Future Proof, affronta l’ansia provocata dal sociale e dal mondo dell’arte, ma è anche riferimento alla questione politica greca, e con Silvia Gentili in Synthetic Skins, progetto che esplora l’attuale tema della violenza sulle donne mettendo in scena un rito in cui l’acqua da elemento purificante diviene mezzo per cancellare il corpo e l’identità femminile.
Dionysis Livanis espone due lavori che riflettono sull’identità. In Images for Men, l’artista indaga sul ruolo della mascolinità nella società contemporanea mettendo in discussione tipiche aspettative su come gli uomini dovrebbero apparire e comportarsi. Task #4 fa parte di una serie di performance che tratta di ansia e resistenza. L’artista si mette alla prova attraverso compiti assurdi ed ingiustificati, evidenziando così la linea sottile che divide umiliazione e dominio di sé, forza e debolezza.
In una realtà dove il corpo è idolatrato e pura immagine, Unfinished Medi Diego Brambilla indaga l’incompletezza del corpo e la pressione che la società esercita su di esso indipendentemente dal genere o dall’età. Mentre nelle pubblicazioni Pinups di Christopher Schulz, le figure maschili spartane divengono un mezzo per riflettere sulla relazione corpo maschile e genere nella società contemporanea.
In Covering the Carpet, gli autoritratti di Jocelyn Allen sono performance in cui il corpo è in con- torsione, in bilanciamento in pose differenti al fine di nascondere la propria intimità. Mentre gliautoscatti di Inside Out di Paoloma Tendero guardano alle influenze delle malattie genetiche, passate attraverso le linee familiari, che rendono il corpo vulnerabile in un destino non richiesto.
In Liminality di Emese Wu, ci ritroviamo di fronte a una massa di capelli, apparentemente informe, che spiazza e lascia a ciascuno la libertà di interpretare il rapporto vita-morte in modo dinamico e continuo seguendo le proprie capacità interiori.
Nel corso della mostra il corpo viene spogliato dei suoi connotati materiali e relegato nel mondo del digitale. La figura femminile diviene Madonna virtuale con A Consensual Hallucination di Yole Quintero. La comunicazione mediata dalla realtà virtuale è unita a elementi dell’identità culturale, delle politiche del corpo, della maternità, della religione e femminilità.
È, invece, attraverso la fusione del fisico e virtuale, del tradizionale e contemporaneo che il duo Blør con In The Flesh realizza un corpo frammentato e digitalizzato, estrapolato dai suoi parametri naturali.
La mostra sarà un’occasione per approfondire e dibattere i temi affrontati attraverso incontri tra figure del mondo della psicoanalisi, della filosofia e dell’arte nazionale e internazionale.
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