DADT. Don’t ask, don’t tell

DADT. Don’t ask, don’t tell, Palazzo Ziino, Palermo

 

Dal 12 Ottobre 2013 al 05 Novembre 2013

Palermo

Luogo: Palazzo Ziino

Indirizzo: via Dante 53

Orari: da lunedì a sabato 9.30-18.30

Curatori: Francesco Pantaleone, Antonio Leone

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 091 7407631

E-Mail info: ufficio.stampa@aqu.comune.palermo.it

Sito ufficiale: http://www.comune.palermo.it


DADT chiude il ciclo di eventi d’arte contemporanea intorno al Pride Nazionale 2013, apertosi con la mostra di Zanele Muholi, lo scorso gennaio, per proseguire poi durante l’estate con gli straordinari scatti di Ferdinando Scianna installati presso i Cantieri Culturali alla Zisa ed utilizzati per la comunicazione del Pride, la mostra e la performance del duo di artisti internazionali Lovett/Codagnone e coronarsi adesso con la partecipazione al lavoro di artisti alcuni giovani e altri meno giovani, tutti di grande valore, affiancati da nomi di spessore internazionale: Adalberto Abbate, Stefano Arienti, Benny Chirco, Stefania Galegati Shines,Goldiechiari, Alice Guareschi, Adrian Hermanides, Loredana Longo, Lovett/Codagnone, Domenico Mangano, Andrew Mania, Liliana Moro, Dean Sameshima, Ferdinando Scianna, Félix González-Torres, Vedovamazzei. 
La mostra, a cura di Francesco Pantaleone e Antonio Leone, è una narrazione corale che tenta di raccontare in modo non didascalico la complessità del vissuto delle persone LGBT. Il percorso della mostra si sviluppa in quattro sezioni, ognuna legata ad un aspetto che caratterizza la dimensione quotidiana della vita delle persone omosessuali.È un capitale culturale e morale acquisito Fear / Identity / Right / Love: si tratta di aspetti che strutturano le identità delle persone LGBT, che ne marcano la stessa esistenza. Dalla propria accettazione al desiderio dell'accettazione da parte dell'Altro, dal coming out alle manifestazioni in piazza in cui si rivendica parità nei Diritti. Aspetti complessi di vite complesse. 
Il titolo della mostra, "Don't Ask, Don't Tell" fa riferimento alla linea politica degli Stati Uniti d'America, tra il 1993 e il 2010, in merito alla questione dell'orientamento sessuale dei membri dell'Esercito. “Don’t ask, don’t tell” sintetizzava la legge che permetteva agli omosessuali di arruolarsi nelle forze armate solo a patto che tenessero segreto il proprio orientamento sessuale (venendo espulsi se scoperti omosessuali). La norma è stata cancellata il 20 settembre 2011. Il titolo, qui usato come metafora, rimanda appunto a questa condizione legata alla dichiarata volontà di non riconoscimento e quindi di necessario silenzio, necessario occultamento della propria individualità ma anche, per riflesso, di necessaria rivendicazione, di orgoglio, di richiesta di un pieno riconoscimento. 

Fear / La Presenza Rimossa: la paura di esporsi legata alla mancanza di tutele, al senso di colpa derivante dalle costanti umiliazioni subite dalle persone LGBT. E' la dimensione del nascondimento, del timore, riflesso di una condizione vissuta con difficoltà e mortificazione. Identity / L'Esistenza e La Visibilità: è l'espressione della visibilità delle persone LGBT come atto politico che ribadisce con forza l'orgoglio della propria esistenza. E' il viso che si mostra senza filtri, senza censura. E' un volto che rivendica il diritto all'esistenza di corpi sessuati, differenti in quanto espressione di differenti sessualità. 

Right / Orgoglio vs Pregiudizio: le rivendicazioni per l'acquisizione di eguali diritti, nelle Leggi e nella vita. In questa sezione si racconta la dimensione politica legata alle quotidiane battaglie per un riconoscimento pieno della dignità di ogni singolo individuo e della sua libertà di definire e strutturare se stesso, di rivendicare la propria autonomia e soggettività. 
Love/ Le Possibilità dell'Amore: racconta le infinite variazioni dell'amare, le infinite sfumature in cui si esprime l'amore. E' il corpo di due amanti, il pensiero di un legame, è la possibilità di una relazione fra corpi senza giudizio. 

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