Il Rumore del Lutto. Vita. VII Edizione

Il Rumore del Lutto. Vita. VII Edizione, Ex Oratorio di San Quirino, Parma

 

Dal 31 Ottobre 2013 al 03 Novembre 2013

Parma

Luogo: Ex Oratorio di San Quirino

Indirizzo: borgo Gian Domenico Romagnosi 1

Curatori: Maria Angela Gelati, Marco Pipitone

Enti promotori:

  • Assessorato alla Cultura del Comune di Parma

Telefono per informazioni: +39 0521 285779/ 347 5889129

E-Mail info: info@ilrumoredellutto.com

Sito ufficiale: http://www.ilrumoredellutto.com


Non è mai questione di vita o di morte. È sempre questione di vita. Può sembrare un paradosso, ma è una verità ineluttabile: la morte è vita perché ne fa parte integrante. È la meta cui tendiamo, anche quando vorremmo sfuggirla. È l’orizzonte che dà un senso al viaggio e ne determina il valore. La VII edizione de “Il Rumore del Lutto”, che si svolge a Parma dal 31 ottobre al 3 novembre 2013, prova proprio a svelare l’evento ultimo nel suo contenuto vitale. Sarà dedicata, infatti, alla “Vita”. 
La rassegna, nata nel 2007 da un’idea di Maria Angela Gelati, storica contemporaneista e studiosa di tanatologia, e Marco Pipitone, dj, giornalista musicale e fotografo, è stata la prima iniziativa culturale, in Italia, a indagare un tema ancora così rimosso come quello della morte e ha fatto scuola. Il suo format, originale e di successo, ha ispirato nel tempo manifestazioni analoghe in altre città italiane. 
Patrocinata e co-organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma con il contributo di Ade Servizi S.r.l. Onoranze Funebri (main sponsor), Galleria Un_type, Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Parma, Gruppo Lorandi, Ariola Vigne e Vini, Davoli Music Center, Curly Sue’s e Sogni e Dintorni, anche quest’anno la manifestazione offrirà una modalità alternativa per vivere i giorni della commemorazione dei defunti. Diciassette eventi in quattro giornate, prevalentemente a ingresso gratuito, per educare alla morte e, dunque, alla vita: musica, poesia, arte, filosofia, teatro, psicologia, gastronomia e architettura s’intrecceranno in un unico percorso. Dall’installazione dell’artista William Xerra al monologo teatrale con Chiara Stoppa, dal concerto dei Corde Oblique a quello dei Verdiana Raw, dalla tavola rotonda sui luoghi del commiato alla conversazione con Massimo Zamboni, dal buffet vittoriano al seminario sul vivere il morire, patrocinato dall’Ausl di Parma. 
«Come società del Comune di Parma – sostiene Enrico Calestani, amministratore unico di Ade Servizi S.r.l. Onoranze Funebri – crediamo sia importante far crescere la collettività affrontando una delle verità dell’esperienza umana; in questa prospettiva, continuiamo a sostenere il Rumore del Lutto perché pone l’accento sulla riflessione educativa alla morte come parte della vita, per una crescita personale, culturale e sociale». Il tema della morte è davvero così importante, nella nostra esistenza, che le risposte che ci diamo modellano la nostra visione di ogni cosa. Per questo, una nuova comprensione della natura della morte (e della vita) può donare inaspettate risorse alle persone, facendo sgorgare fonti di saggezza, serenità e compassione mai percepite prima. 
La perdita di persone amate colpisce ogni individuo, perché nascita e morte sono inscindibili nel nostro passaggio sulla Terra. E la morte non è un evento anomalo, come la nostra società, sempre più disabituata ad accettarla, vorrebbe farci credere. È naturale, esattamente come la nascita. Un’onda si forma, si alza e si abbassa nella vastità del mare, e così le nostre esistenze. «L’accettazione della perdita, del lutto e del dolore costituisce il primo passo per superare il limite della morte, pervenendo alla profonda comprensione della verità essenziale della vita, che va oltre la situazione individuale», affermano gli ideatori e curatori della rassegna. «E avvia una serie di processi elaborativi che permettono di trasformare la sofferenza in un passaggio obbligato per riconquistare la vita. Perché la vita possiede il dono di toccarci; collega vite passate, presenti e future. La vita non è questione di durata, ma di profondità». E se è vissuta così, con spessore e come realizzazione di valori, può farci abbracciare la morte come parte necessaria del viaggio. 

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