Dürer e gli incisori tedeschi del Cinquecento / Guardando Dürer: i libri, i collages e Luca di Leida

Albrecht Dürer, Il cannone, 1518 Bulino, 220 x 325 mm. Collezione privata

 

Dal 30 Novembre 2019 al 16 Febbraio 2020

Gradara | Pesaro e Urbino

Luogo: Gradara, Palazzo Rubini Vesin / Pesaro, Biblioteca Oliveriana

Indirizzo: sedi varie

Curatori: Luca Baroni



Massimo esponente dell’arte tedesca del Rinascimento, Albrecht Dürer (1471-1528) è stato uno dei più geniali e innovativi incisori europei. Le sue xilografie, bulini e acqueforti hanno segnato un punto di svolta nella storia delle arti grafiche, ispirando generazioni di allievi, emuli, collaboratori, amici e rivali. 

Nella rinnovata cornice rinnovata del settecentesco Palazzo Rubini Vesin, al centro del borgo medioevale di Gradara, i Comuni di Gradara e Pesaro, Gradara Innova s.r.l. e l’Ente Oliveriano di Pesaro promuovono un’esposizione internazionale dedicata a Dürer e i suoi seguaci per raccontare, con oltre quattrocento opere e quaranta artisti rappresentati, l’arte del Rinascimento tedesco nella più grande mostra sull’argomento mai presentata in Italia, con incisioni provenienti da prestigiose collezioni private del territorio e dalle raccolte dell’Ente Oliveriano. 

Edificato nel 1707 dal canonico Giacomo Rubini, erudito studioso e mentore del celebre archeologo pesarese Annibale degli Abati Olivieri, Palazzo Rubini Vesin è, dopo la Rocca, il maggiore edificio all’interno delle mura del Borgo di Gradara. Già sede del Comune, ospita attualmente il Teatro Comunale, piccolo gioiello da 70 posti ricavato a fine ottocento nell’antica sala delle feste. Il restante piano nobile del palazzo, composto da otto saloni elegantemente ornati da cornici in stucco e soffitti a incasso, è stato recentemente ripristinato e convertito a spazio espositivo, recuperando gli originali quadri e arredi originali e riportandolo all’originale splendore settecentesco. 
Palazzo Almerici, una delle principali testimonianze architettoniche del Settecento pesarese, ospita dal 1892 il lascito di opere d’arte, libri, manoscritti e beni archeologici donato alla città di Pesaro da Annibale degli Abati Olivieri e dall’amico Giovan Battista Passeri nel 1787. Sede della Biblioteca Oliveriana, trova nella prestigiosa Sala dello Zodiaco, affrescata dal pittore urbinate Carlo Paolucci, e nelle due sale adiacenti, un’elegante cornice per mostre temporanee dedicate alla valorizzazione del patrimonio artistico e librario.
Legati dall’amicizia dei loro fondatori, Palazzo Rubini Vesin e l’Ente Olivieri ospiteranno due sezioni complementari della mostra: a Gradara le opere di Dürer e degli incisori tedeschi del Cinquecento, dai Piccoli Maestri a Aldegrever, Cranach e altri; a Pesaro, il grande emulo e rivale dell’artista di Norimberga, Luca di Leida, assieme a una sezione dedicata a un’insolita pratica settecentesca di ‘guardare’ le stampe: il collage.

La curatela della doppia mostra e della rassegna nella quale essa è inserita è affidata a Luca Baroni, storico dell’arte e giovane studente della Scuola Normale Superiore di Pisa. Dopo un precoce esordio a soli 22 anni come curatore della mostra Simone Cantarini. Opere su carta agli Uffizi, tenutasi al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi nell’estate del 2015, è stato nominato nel 2019 Direttore dello Spazio espositivo di Palazzo Rubini Vesin, del quale ha curato il recupero. Supportato da un team di giovani studiosi, torna ora a occuparsi di grafica con un programma di mostre che, enfatizzando la tradizione storica del Montefeltro, punta a fare di Palazzo Rubini un punto di riferimento internazionale per gli studi sull’incisione il primo spazio espositivo italiano dedicato espressamente alla grafica antica e contemporanea

Dürer e gli incisori tedeschi del Cinquecento costituisce il secondo appuntamento di una rassegna triennale di eventi di rilievo internazionale dedicati alla grafica. Tre appuntamenti l’anno – in autunno-inverno con i maestri antichi, in primavera con mostre didattiche e di approfondimento e in estate con gli artisti contemporanei, per raccontare la grande vocazione del Montefeltro all’arte grafica e incisoria. 
Dopo Dürer, la rassegna proseguirà con le esposizioni Tutto Raffaello. Mostra fotografica, didattica e d’immaginazione (marzo-giugno 2020) e la personale Il segno della terra. Dipinti e incisioni di Luigi Toccacieli (luglio-settembre 2020).

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