Antonio Fiore Ufagrà. Passato, Presente Futurismo
Dal 05 Maggio 2017 al 05 Giugno 2017
Roma
Luogo: Case romane del Celio
Indirizzo: Clivio di Scauro snc
Curatori: Giorgio di Genova, Romina Guidelli
Enti promotori:
- MIBACT - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
- Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma
- Patrocinata dal Ministero dell’Interno – Fondo Edifici di Culto
Costo del biglietto: 8 €
Telefono per prevendita: +39 06 7045 4544
Telefono per informazioni: +39 06 36001878
E-Mail info: press@galleriavittoria.com
Sito ufficiale: http://www.galleriavittoria.com
All’interno del complesso archeologico “Case romane del Celio” la Galleria Vittoria di via Margutta presenta la mostra dal titolo “Passato, presente e Futurismo” di Antonio Fiore Ufagrà, a cura di Giorgio Di Genova e Romina Guidelli.
La mostra sarà inaugurata il 5 maggio 2017 alle ore18.00, comprende 13 opere del percorso di Ufagrà, il quale si è imposto nel panorama artistico da 40 anni, dando al visitatore un ampio scenario di come nel tempo si è evoluta la sua pittura.
La mostra rimarrà aperta fino al 5 giugno 2017, tutti i giorni ore 10.00-13.00 / 15.00- 18.00, eccetto il martedì e mercoledì.
Con le opere di Antonio Fiore Ufagrà le Case romane del Celio diventano uno spazio che si proietta nel futuro, o meglio potremmo dire con un’espressione originale verso uno “spazio del futuro”, in cui la forza del passato, attraversando le opere del presente, alimenterà la proiezione del visitatore verso il fascino coinvolgente, imprevedibile e suggestivo dell’ottica generata dal Movimento futurista, che s’è diffusa nel panorama artistico (e non solo) mondiale.
Sotto l’alta sorveglianza del MIBACT: Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, la mostra è patrocinata dal Ministero dell’Interno – Fondo Edifici di Culto.
L’editore Gangemi di Roma pubblica per l’occasione un catalogo, in cui, la curatrice Romina Guidelli scrive: “Accostarsi alla pittura del maestro Antonio Fiore è come percorrere un viaggio nel tempo e nello spazio. Bisogna indossare la tuta colorata e vissuta del cosmonauta Ufagrà per scoprire i sorprendenti e affollati universi di Antonio Fiore, incontrare prima le profondità dell’uomo, poi gli slanci dell’artista. Da questa condizione di conoscenza ravvicinata, con gli occhi ‘dentro’ ai suoi lavori e le orecchie tese all’ascolto di un’appassionata storia d’arte, è possibile scoprire quella realtà chiamata Ufagrà. Una dimensione esclusiva, sospesa nel tempo e nello spazio, dove non esiste nostalgia, ma sovviene memoria d’Avanguardia (…). Le evoluzioni della sua pittura dalla metà dagli anni Novanta a oggi, i suoi ricordi, i pensieri, le moderne ‘pale’ dedicate ai maestri e i suoi scenari cosmici, sono l’esempio dello spirito di un movimento artistico con forti radici e rigogliosi rami, di cui Fiore è parte e continuazione. Antonio Fiore è un artista militante, erede di un’Avanguardia che ha saputo unire rivoluzione estetica a un costante programma d’azione attraverso una combinazione di mutazioni stilistiche e illuminazioni intellettuali, volte alla manifestazione di un’incondizionata fiducia verso ogni Futuro possibile (…). In ogni opera di Ufagrà abita una dedica. Allora, che questa mostra per moderni angeli e sicuri peccatori; per buoni osservatori e vittime di poca memoria; per profeti, poeti e millantatori; per visionari e folli; per tutto il cielo possibile e perché domani sarà sempre il nostro giorno migliore, sia un buon viaggio”.
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