ART CITY Bologna 2018

ART CITY Bologna 2018

 

Dal 02 Febbraio 2018 al 04 Febbraio 2018

Roma

Luogo: Sedi varie

Indirizzo: sedi varie

Enti promotori:

  • Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere

Sito ufficiale: http://agenda.comune.bologna.it/



Dal 2 al 4 febbraio 2018 torna ART CITY Bologna, il programma is tuzionale di mostre, even e inizia ve speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera, con il coordinamento dell'Area Arte Moderna e Contemporanea dell'Istituzione Bologna Musei.

Per la sua sesta edizione, ART CITY Bologna ride nisce il proprio format curatoriale con la nuova direzione ar s ca a data a Lorenzo Balbi, proponendo un programma ar colato in un proge o speciale e dieci even - tra mostre, installazioni e performance - che esplorano le migliori manifestazioni del contemporaneo con un occhio alle contaminazioni tra linguaggi. Tu gli eventi selezionati sono accomuna da alcuni elementi chiave: proge monografici di un solo artista (italiano o internazionale), proposti da un curatore, e idea specificatamente per un determinato luogo, normalmente non accessibile al pubblico. Un programma, dunque, pensato dalla città per la città.

Per la prima volta ART CITY Bologna produce un progetto speciale che vede protagonista l’artista russo Vadim Zakharov con la performance esilarante e sovversiva Tunguska Event, History Marches on a Table, ideata in occasione del centenario della Rivoluzione russa. Presentato recentemente alla Whitechapel Gallery di Londra, lo spettacolo è visibile in prima assoluta per l’Italia con tre repliche, da venerdì 2 a domenica 4 febbraio, negli spazi dell’ex GAM. Invita a sedersi intorno a un insolito palcoscenico - un tavolo re angolare lungo diversi metri, sopra il quale agisce un cast di attori e ballerini - gli spettatori assistono alla rievocazione di alcuni eventi capitali avvenuti nella prima metà del Novecento, in un viaggio umoristico attraverso il tempo e la storia.

Nell'ottica di avvicinare sempre di più il polo fieristico al contesto cittadino, ART CITY Bologna coinvolge un altro spazio iconico che si affaccia su Piazza Costituzione, nelle immediate vicinanze di Arte Fiera: il Padiglione de l’Esprit Nouveau, oggetto di un recente restauro conservativo sostenuto da Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna, che ne ha restituito la fruizione pubblica. Qui l’artista serba Katarina Zdjelar, con la curatela di Lorenzo Balbi, presenta un proge o espositivo che parte dal video Into the interior, girato al Royal Museum of Central Africa (RMCA) in Belgio, forse l'ultimo museo esplicitamente coloniale nel mondo, chiuso per restauro nel dicembre del 2013. L’opera registra alcuni degli ultimi momenti prima che la narrazione storico-culturale del museo volga al termine, contrassegnando la ne di un'epoca e rivelando il tentativo dell’istituzione museale di sintonizzarsi con le esigenze generazionali del presente.

Spostandosi nel centro storico, Yuri Ancarani stabilisce un rapporto emozionale con lo spazio contemplativo della Cappella di Santa Maria dei Carcera in Palazzo Re Enzo, arricchita dal wall drawing permanente di David Tremlett, presentando la video-installazione La malatta del ferro, a cura di Eva Brioschi. L’opera, realizzata durante le riprese di Piattaforma Luna, un film ambientato all’interno di una piattaforma petrolifera, si compone di una struttura in ferro su cui si innestano tre monitor ad alta risoluzione, assumendo una presenza scultorea, quasi totemica. Essa registra un evento inaspettato, la schiusa di alcune farfalle, che rompe per qualche ora la routine della vita sulla piattaforma. 
Roberto Pugliese si confronta con il seicentesco Teatro Anatomico dell’Archiginnasio con Transanatomy, un progetto espositivo, a cura di Felice Moramarco, incentrato sui processi di ibridazione tra uomo e macchina, animato e inanimato, naturale e artificiale. Sul tavolo in marmo posto al centro dello spazio, la scultura sonora Equilibrium Variant si anima grazie a due bracci meccanici che interagiscono mediante un sistema di feedback sonori, riproducendo una delle modalità con cui gli esseri viventi si costituiscono come soggetti, ovvero, tramite un processo di con nua negoziazione con l’ambiente esterno.

Il Museo internazionale e biblioteca della musica accoglie un intervento di Jacopo Mazzonelli, a cura di Chiara Ianeselli, che si concentra sul segno musicale inteso come alfabeto sonoro. Le opere, disposte nelle due sale dedicate agli eventi temporanei e all’interno del percorso espositivo al piano superiore, riflettono sull’origine delle composizioni musicali, portando in primo piano la natura degli strumenti. Centrale nell’esposizione è il lavoro ABCDEFG (2016-2017) costituito da sette pianoforti verticali dei primi del Novecento modificati dall’artista in modo da ridurre la loro capacità sonora solo a una delle se e note della scala musicale. Nella serata di sabato 3 febbraio il compositore Matteo Franceschini eseguirà la performance ABCDEFG [A Tuned Sculpture] per due esecutori e live electronics.

Nel Salone di Palazzo De’ Toschi Banca di Bologna continua l’esplorazione di alcuni degli artisti più interessanti della scena internazionale organizzando la prima personale in Italia dell’artista di origine canadese Erin Shirref, a cura di Simone Menegoi. La mostra si compone di due parti: un video, proiettato in dimensioni cinematografiche e una serie di sculture. Il video, che alterna sequenze filmate e di animazione, si incardina su una forma circolare che muta lentamente nel corso di quasi un’ora; la sua origine emotiva e concettuale è la visione, da parte dell’artista, dell’eclisse totale di Sole del 21 agosto 2017. Le sculture, che combinano materiali duraturi ed e meri, sono presentate in un allestimento che suggerisce modelli in scala ridotta e paesaggi.

Anche in questa edizione di ART CITY Bologna, la zona su cui insiste via Zamboni si connota per una particolare densità di iniziative culturali che attivano uno stretto dialogo con lo scenario storico urbano. The Grandfather Platform è un progetto site specific concepito da Luca Pozzi per la Sala dei Carracci di Palazzo Magnani, curato da Maura Pozza e promosso in collaborazione con Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e UniCredit nell’ambito del progetto artistico della Quadreria di Palazzo Magnani. La piattaforma ideata dall’artista permette, da una parte, di ammirare a distanza ravvicinata gli alti affreschi carracceschi, dall’altra di iniziare un viaggio dimensionale quantistico tra tempi diversi non linearmente interconnessi: dalle prospettive futuristiche della cosmologia e della fisica teorica del nuovo millennio al 753 a.c. anno della fondazione della città di Roma ed epicentro temporale non solo del nostro paese ma probabilmente dell'Europa intera.

La stessa via Zamboni, con i portici che si susseguono per un lungo tratto di percorrenza, diventa un originale dispositivo di visione, a passo e velocità variabile, per l’intervento di arte pubblica ideato da Home Movies, a cura di Giuseppe De Mattia.
L'installazione si compone di tre sequenze cinematografiche con immagini di archivio che simulano il movimento nella percezione di chi le vede passando a piedi o con un mezzo di locomozione. Percorrendo via Zamboni in un senso o in un altro si ha così una progressione, regolare o al contrario, di una sequenza a forte impatto cinetico sviluppata in senso orizzontale. A supporto dell’installazione temporanea, una performance audiovisiva sonorizza una lunghissima selezione di riprese effettuate da automobili in corsa. 

Si ispira alla molteplici possibilità di lettura di un contesto museografico il progetto di visite guidate artistiche dal titolo Lo slancio, condotte da Alessandra Messali al Museo della Specola e a cura di Giulia Morucchio e Irene Rossini. Afferente al Sistema Museale di Ateneo - Alma Mater Studiorum Università di Bologna, il Museo della Specola conserva una complessa collezione che illustra lo sviluppo e l’evoluzione, nell’arco di quasi due secoli, della strumentazione e delle pra che astronomiche. Messali sceglie di lavorare sul rapporto tra astronomia e astrofilia: un tema già contenuto nella collezione di questo antico istituto - per esempio nelle tavole di Maria Clara Eimmart - ma che diventa centrale nella costruzione dell’artista nel momento in cui introduce la gura dell’amatore, colui che si rivolge al cielo non per lavoro ma per passione o vocazione. 

A breve distanza, la Fondazione Collegio Artistico Venturoli ospita Galerie, The Workshop, un evento performativo a cura di Chiara Vecchiarelli, co-prodotto da Arte Fiera nell’ambito di Polis. L’appuntamento rientra nel progetto più ampio Galerie ideato da Simon Asencio e Adriano Wilfred Jensen: una riflessione sul dispositivo della galleria come medium artistico e luogo di produzione e negoziazione del valore dell'opera. Il programma si articola in due momenti: all’interno di Arte Fiera vengono presentate opere immateriali, ovvero performative, mentre nella sede della Fondazione Collegio Artistico Venturoli viene proposto un public program sotto forma di workshop degli artisti "rappresentati" in fiera.

Il programma di ART CITY Bologna 2018 si conclude negli spazi di Dynamo velostazione con B-wall, il format che prevede di invitare un artista, con cadenza annuale, a realizzare un’opera murale nella sala all’ingresso della struttura, un hub di servizi dedicati alla mobilità in bicicletta. Nato come appendice del progetto Frontier - La linea dello stile in collaborazione con Dynamo, B-wall ha visto la partecipazione di Luca Barcellona nel 2016 e di Aris nel 2017, e ogni anno l'opera successiva cancella quella precedente. L'artista invitato per il 2018 è CT (Matteo Ceretto Castigliano). La sua ricerca, nata nell'ambito del graffiti writing, si è evoluta verso forme astra e di stampo minimalista. I cara eri diventano principi strutturali che vengono sovrapposti, ruotati, incastrati ottenendo sempre nuove soluzioni caratterizzate da piatte campiture cromatiche. Parte integrante dell'opera è la relazione con il contesto, la maggior parte dei suoi dipinti murali spontanei infa trovano sede in luoghi industriali abbandonati e periferici.

Anche nel 2018 ART CITY Bologna conferma la propria identità di progetto dedicato alla sensibilizzazione e all'avvicinamento di pubblici eterogenei e curiosi verso le pratiche artistiche contemporanee. In questa prospettiva, viene sviluppato un piano editoriale che prevede di accompagnare ogni progetto con una brochure esplicativa, disponibile gratuitamente al pubblico.
Per favorire l'accessibilità ai luoghi di ART CITY Bologna vengono inoltre riproposti orari di apertura ampliati nelle sedi coinvolte e un programma cartaceo con le informazioni utili sugli eventi promossi da ART CITY Bologna e sulle iniziative curate da soggetti che ricoprono un ruolo di primo piano nella programmazione culturale ed espositiva in città.

Anche il pubblico più giovane può avvicinarsi ai linguaggi dell’arte contemporanea attraverso speciali itinerari progetta dal Dipartimento educativo MAMbo. Per facilitare una fruizione partecipata le visite animate sono accompagnate da supporti didattici con contenuti specificamente pensati per bambini e ragazzi.    ART CITY WHITE NIGHT
Sabato 3 febbraio 20-24


L’arte contemporanea invade Bologna in occasione di Arte Fiera. E sarà un’invasione colorata, festosa, chiassosa, fatta di mostre e performance, happening ed eventi straordinari.

ART CITY WHITE NIGHT arriverà puntuale, come ogni anno, il sabato sera: poco dopo la chiusura della Fiera le decine di migliaia di appassionati potranno godere di un numero infinito di appuntamenti, in una notte bianca unica nel suo genere.
Da sempre la peculiarità di ART CITY WHITE NIGHT è quella di far arrivare l’arte non solo in gallerie e musei, ma anche in locali, negozi, osterie, caffè, centri privati e pubblici.

Dunque appuntamento imperdibile quello del 3 febbraio 2018, realizzato da BolognaFiere in collaborazione con il Comune di Bologna - Assessorato alla Cultura e gli operatori commerciali e culturali bolognesi. Tutti invitati, nessuno escluso. E la notte non sarà mai stata così viva.


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