Autunno Contemporaneo 2013

Autunno Contemporaneo 2013, Sala Santa Rita, Roma

 

Dal 20 Settembre 2013 al 10 Gennaio 2014

Roma

Luogo: Sala Santa Rita

Indirizzo: via Montanara 8

Orari: da martedì a sabato 11-19

Curatori: Simona Cresci, Daniela De Dominicis, Giulia Giovanardi, Alexandra Gracco Kopp, Daniela Cotimbo

Enti promotori:

  • Assessorato alla Cultura
  • Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale - Dipartimento Cultura

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 060608/ 06 67105568

E-Mail info: esterne.dipcultura@comune.roma.it

Sito ufficiale: http://salasantarita.wordpress.com/


Dedicata tutta al femminile la seconda edizione di Autunno Contemporaneo, in programma dal 20 settembre 2013 alla Sala Santa Rita. 
Protagoniste sono le artiste e le loro opere contemporanee concepite in stretta relazione con il monumento storico di Roma che ospita l'iniziativa. La rassegna nasce infatti dall'idea di coniugare i più diversi e innovativi linguaggi del contemporaneo con il particolare fascino dello spazio barocco della Sala Santa Rita, opera dell'architetto Carlo Fontana, in un dialogo assolutamente non convenzionale tra estetica del presente e identità architettonica barocca. 
Da settembre 2013 a gennaio 2014 si alternano quattro eventi differenti, tutti accomunati da un accurato studio dello spazio ospitante e costruiti appositamente per esso in un rapporto di reciproca valorizzazione. 
Le quattro installazioni utilizzano molteplici linguaggi e materiali: in JUMP ACROSS THE UNIVERSE, primo appuntamento di settembre, Federica Di Carlo lavora con resina e strutture di fili di rame; Elena Nonnis in MURALLA realizza una sorta di muro a secco accompagnato da ritratti cuciti su tela, mentre il progetto REHENES - OSTAGGI delle artiste argentine Elisabeth Aro e Silvia Levenson unisce diversi medium (installazioni, foto e video) per costruire un unico processo di significazione. Infine, in INNESTO #6, RI-ORIENTAMENTO, appuntamento di fine anno, Michela De Mattei utilizza una struttura in ferro per riproporre le linee perimetrali originarie dell'architettura della ex chiesa di Santa Rita. 
La seconda edizione della rassegna "AUTUNNO CONTEMPORANEO", è promossa dall'Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale - Dipartimento Cultura in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. 

PROGRAMMA 

20 settembre- 11 ottobre 2013 
JUMP ACROSS THE UNIVERSE di Federica Di Carlo 
A cura di Simona Cresci 

Federica Di Carlo rappresenta la sua condizione di giovane donna a confronto con una crisi generazionale tipica dell'epoca in cui vive. "Jump Across the universe" è frutto di due precedenti lavori, "I Saltatori" e "Stream of Consciousness", con i quali l'artista superava i turbamenti odierni attraverso i salti - qui intesi simbolicamente come sforzo fisico da compiere e strumenti necessari al superamento di un lutto subìto - e i pesci, simbolo per eccellenza di energia e vitalità, in rappresentanza della forza creativa dei suoi pensieri. 
I due elementi s'incontrano in questa installazione dove melograni intrappolati in una scultura rettangolare percorsa da una fitta trama di fili di rame rimandano a un video proiettato sull'altare raffigurante lo scatto dei saltatori. Il gesto ripetitivo del salto e della rottura di un melograno divengono il simbolo della forza vitale delle giovani generazioni che tentano di liberarsi dalla morsa della crisi. 

18 ottobre - 8 novembre 2013 
MURALLA di Elena Nonnis 
A cura di Daniela De Dominicis 

"Muralla" nella lingua sarda indica un alto muro a secco di confine inteso come negazione di accesso allo spazio, qui sarà un'installazione in due forme espressive di natura diversa unite dall'uso del filo: un'opera site specific e una serie di ritratti cuciti su tela. 
L'installazione è pensata come una sorta di "opposizione" tra un luogo sacro così imponente come la ex chiesa di Santa Rita e un'opera strutturata sull'intreccio di esili elementi che, senza voler competere con lo spazio, trova una sua dimensione di "difesa". 
La prima opera, posta all'ingresso, è infatti una sorta di barriera realizzata con fili annodati avvolti su fili di ferro in modo da negare l'accesso al pubblico. 
Inoltre, una serie di retro-ritratti, cuciti su tela di lino antico di varia grandezza, sono disposti in modo caotico e soffocante come gli ex voto nelle chiese che intendono suggerire, ma al tempo stesso negare, il luogo prima sacro e poi sconsacrato della Sala. 

15 novembre - 6 dicembre 2013 
REHENES - OSTAGGI di Elisabeth Aro e Silvia Levenson 
A cura di Giulia Giovanardi e Alexandra Gracco Kopp 

Elisabeth Aro e Silvia Levenson sono due artiste argentine da molti anni residenti in Italia. 
La loro proposta Ostaggi prende spunto dalla storia della Sala Santa Rita - un tempo chiesa consacrata al culto - rapportata al tema fondamentale della mostra: la condizione umana presentata attraverso la figura dell'ostaggio. 
Le artiste sfruttano le connotazioni simboliche e le caratteristiche formali opposte del vetro e del tessuto per costruire installazioni che riflettano sulle differenti strategie di reazione dell'uomo di fronte alla violenza e ai meccanismi coercitivi. Pur costruendo un percorso di senso unitario nella mostra si confrontano due prospettive opposte: al prevalere di un'immobilità drammatica e dolorosa (Levenson) fa da contrappunto un'apertura all'azione che affonda le radici nel pathos e nell'emotività (Aro). Elizabeth Aro e Silvia Levenson scoprono che l'erompere vitale di energie sopite e nascoste attraversa la realtà, nella sua dimensione quotidiana. 

13 dicembre 2013 - 10 gennaio 2014 
INNESTO #6, RI-ORIENTAMENTO di Michela De Mattei 
A cura di Daniela Cotimbo 

L'installazione trae spunto dall'antica posizione della chiesa di Santa Rita, originariamente posta ai piedi del Campidoglio. Nello spostamento dell'intera struttura e a seguito della rimodellazione urbanistica degli inizi del secolo scorso, la chiesa ha perso l'orientamento verso est che, nella simbologia religiosa, assume il significato di un legame con la terra di origine della Cristianità. 
Da qui il quesito posto dall'artista sulla necessità di ancorare lo spazio alla realtà circostante nel tentativo di cucire insieme passato e presente di questo luogo. 
L'installazione riprende gli elementi architettonici della Sala tramite una struttura in ferro che ripropone le linee perimetrali dell'architettura della chiesa ruotandone l'asse di circa 20 gradi. La rotazione coinvolge altare e balaustre giocando anche con le geometrie della pavimentazione. 


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