Carla Manco. Just Women

Carla Manco. Just Women, 28 Piazza di Pietra, Roma

 

Dal 12 Ottobre 2013 al 23 Novembre 2013

Roma

Luogo: 28 Piazza di Pietra

Indirizzo: piazza di Pietra 28

Orari: 10.30-13/ 16-20; lunedì mattina e domenica chiuso

Telefono per informazioni: +39 06 94539281

E-Mail info: info@28piazzadipietra.com

Sito ufficiale: http://www.28piazzadipietra.com


Estremamente donne l’universo femminile nelle opere di Carla Manco | Testo critico di Alessandra Angelucci. 
Emozioni e pensieri, presenze e assenze di una vita si fondono insieme nelle opere dell’artista Carla Manco, disegnando una trama dai forti colori che non allontana, ma avvicina, che non urla, ma richiede attenzione. Spinta vitale del suo modus operandi è un respiro per l’amore, per l’anima, per quel mondo così ampio e complesso che trova il suo ritratto ideale nel volto di donna. 
Just Women è il titolo che l’artista di Atri affida al suo nuovo progetto, presentando all’osservatore la visione intima e consapevole che lei ha del mondo femminile e dei suoi molteplici volti. 
La donna, potenza istintuale e creativa, generatrice del mondo e luogo della bellezza nel tempo, si pone al centro dell’esperienza artistica di Carla Manco la cui creatività, sin dalle prime mostre, ha dato voce ai labirinti interiori, ai rossori e alle paure, alla purezza dei pensieri che corrono sulla linea del divenire e dell’imperfezione, quale è la vita. 
Nella ricerca che lei presenta si può cogliere tutta la forza di quel sentimento con cui l’artista si approccia al racconto della realtà quotidiana, affidando la scena alla figura femminile: l’amore, quale sentimento che unisce e alimenta, muovendosi lungo una temporalità che oscilla tra ragione e sentimento. 
Con forza cromatica, vivacità stilistica e gestuale, tipiche di chi ha fondato la sua formazione artistica sullo studio dell’arte grafica e del design, Carla Manco costruisce un discorso incentrato sulla donna, che presenta al fruitore per mezzo di un percorso parallelo, ossia attraverso accorgimenti tecnico-esecutivi dalla intensa carica suggestiva, che rimandano a linguaggi espressivi diversi. Da una parte i dipinti che, in maniera impattante, catturano lo sguardo e rendono evidente il simbolismo dai colori pop cui l’artista guarda: il cuore, quale sede degli istinti e della sensibilità, custode della memoria degli affetti; dall’altra parte i busti, che l’artista realizza volutamente secondo il principio della ″mancanza″, ossia privi di testa, rendendo evidente al fruitore non tanto ciò che fisicamente è presente - il corpo nella sua forma e nella sua materialità - bensì ciò che non è più presente qui e ora, ciò che non è più possibile afferrare, ciò che, metaforicamente, interpreta la ragione in opposizione alla passione cieca. 
Leit motiv delle opere rimane, comunque, la manifestazione del soggetto-protagonista (la donna) e di ciò che lo coinvolge interiormente: le aspirazioni e le iperboli, i silenzi e i sorrisi, la fisicità di un gioco a due la cui essenza non si riconosce nell’affermazione dell’″io″, piuttosto nella costruzione del ″noi″. 

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