Carlo Gianferro. Cittadini del mare

© Carlo Gianferro

 

Dal 03 Ottobre 2019 al 20 Ottobre 2019

Roma

Luogo: Museo di Roma in Trastevere

Indirizzo: piazza Sant'Egidio 1/b

Orari: da martedì a domenica ore 10.00 - 20.00, la biglietteria chiude alle ore 19.00

Curatori: Giovanna Calvenzi in collaborazione con Marta Posani

Enti promotori:

  • Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Costo del biglietto: Tariffe non residenti: Intero: € 6,00 Ridotto: € 5,00 Tariffe residenti: Intero: € 5,00 Ridotto: € 4,00. Salvo integrazione se presente altra mostra

Telefono per informazioni: +39 060608

E-Mail info: museodiroma.trastevere@comune.roma.it

Sito ufficiale: http://www.museodiromaintrastevere.it



Le Aree Marine Protette possono offrire un contributo decisivo allo sviluppo della piccola pesca facendone un laboratorio di sostenibilità  all’interno dei loro perimetri  ed un modello da esportare anche al di fuori delle zone tutelate. 

Dal 3 al 20 ottobre i momenti che scandiscono la vita e il lavoro dei pescatori artigianali saranno visibili nella nuova Mostra fotografica “Cittadini del mare”, un’esposizione di 50 suggestive opere del fotografo romano Carlo Gianferro installata al Museo di Roma in Trastevere e che verrà inaugurata mercoledì 2 ottobre alle ore 17.30 (piazza S.Egidio 1b).

La mostra è stata prodotta e realizzata dal WWF Mediterraneo al termine del progetto finanziato dalla UE - FishMPABlue2/programma Interreg MED– che vede come capofila Federparchi: nei tre anni di attività di FishMPABlue2 è, infatti, stato realizzato un lavoro di raccordo fra gli enti gestori delle AMP e  i pescatori, sperimentando nuove forme di collaborazione e partecipazione nelle Aree Marine.

L’esposizione è frutto del lavoro durato 9 mesi portato avanti del fotografo Gianferro che ha catturato la vita quotidiana dei pescatori artigianali che operano in quattro diverse Aree Marine Protette: Telascica in Croazia, Cap Roux in Francia, Zante in Grecia e Isole Egadi in Italia.  Nelle immagini scaturite da questo ‘microcosmo’ emerge il rapporto simbiotico tra pescatori artigianali ed ecosistemi marini e soprattutto, l’importanza centrale del loro ruolo per la tutela e la conservazione del nostro patrimonio più grande, il Mar Mediterraneo.

I risultati delle attività e in particolare l’impatto positivo, in termini ambientali, economici e sociali, della collaborazione fra la piccola pesca artigianale e le AMP, verranno presentati il 1° e il 2 ottobre a Roma presso la Commissione generale della FAO per la pesca nel Mediterraneo (via Vittorio Colonna 1, Roma; inizio ore 14) durante l’evento conclusivo del progetto FishMAPBlue2. 

Il Mediterraneo è un mare antico che ormai da decenni è messo sotto pressione dall’intervento umano. La pesca intensiva, quella illegale, e la scarsa attenzione alla risorsa in termini di tutela della biodiversità, hanno portato ad un sovrasfruttamento dell’88% delle risorse ittiche disponibili, con particolare riferimento a quelle maggiormente richieste dal mercato. L’inquinamento è ai massimi storici: la plastica rappresenta il 95% dei rifiuti in mare aperto, sui fondali e spiagge e provoca oltre il 90% dei danni alla fauna selvatica marina. A tutto ciò si aggiungono gli effetti devastanti del cambiamento climatico globale che provoca modifiche nell’ambiente marino e nelle condizioni di vita delle specie che lo popolano, facilitando la diffusione di specie aliene spesso in competizione con quelle Mediterranee, come dimostrato anche dal recente report IPCC (“Intergovernmental Panel on ClimateChange”). 

Il Presidente di Federparchi Giampiero Sammuri ritiene che i “Pescatori ed Aree Marine Protette hanno un rapporto di lunga data ed in miglioramento grazie anche al dialogo instaurato nel corso del tempo che ha consentito la diffusione di un modello di pesca sostenibile che andrebbe applicato su larga scala, non solo nelle AMP”
“In questo scenario, le donne e gli uomini che da generazioni rappresentano il patrimonio culturale e storico della pesca tradizionale del Mediterraneo, sono una risorsa fondamentale da valorizzare nella lotta alla perdita di biodiversità del nostro mare. Il loro coinvolgimento verso la creazione di nuovi modelli di pesca più rispettosi del mare è necessario e fondamentale, per il benessere e la sopravvivenza delle nostre specie endemiche, ma lo è altrettanto per i piccoli pescatori stessi che rischiano di scomparire come categoria. La valorizzazione del loro pescato di qualità, la diversificazione delle attività di pesca con particolare riferimento al pescaturismo dovrebbero essere incentivate come la formazione dei pescatori del futuro perché siano sempre più sentinelle e custodi della ricchezza del nostro mare e dell’identità costiera” afferma Donatella Bianchi, Presidente di WWF Italia. 

LA MOSTRA

Le fotografie raccontano con sguardo senza tempo il mondo dei pescatori artigianali, l’enorme bagaglio culturale di cui sono portavoce e a cui anche noi apparteniamo, ma contemporaneamente lanciano l’allarme sul rischio della fine di un’era. Il Mar Mediterraneo è spinto ai limiti delle sue possibilità, la piccola pesca artigianale è parte di questo “ecosistema allargato” e quindi anch’essa una quotidianità che rischia di scomparire. Per Federparchi e WWF è proprio da loro, pescatori e pescatrici artigianali, che si può ripartire, rendendoli motore del cambiamento per la ridefinizione di un futuro sostenibile e di convivenza tra l’uomo e la natura. La mostra è promossa da Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale, L’esposizione è curata da Giovanna Calvenzi in collaborazione con Marta Posani. Servizi museali Zètema Progetto Cultura.
A completamento della Mostra sono state realizzate anche 20 ‘video-pillole’girate in 6 paesi mediterranei i cui i pescatori (e pescatrici) raccontano cosa significa per loro il Mar mediterraneo, insieme agli altri ‘attori’ del progetto che sono al loro fianco.    

IL PROGETTO

Le fotografie sono state realizzate all’interno del progetto FishMPABlue2, finanziato dall'UE e sviluppato in 11 Aree Marine Protette - AMP del Mediterraneo. Il suo obiettivo è quello di preservare la biodiversità e gli ecosistemi naturali incrementando al contempo la sostenibilità della piccola pesca artigianale attraverso una migliore gestione delle AMP e una più stretta collaborazione con le comunità di pescatori. Le fotografie sono state scattate nelle seguenti AMP: Area Marina Protetta delle Isole Egadi, Italia · Riserva di Pesca di Cap Roux, Francia Parco Nazionale Marino di Zakynthos, Grecia · Parco Naturale di Telašćica, Croazia. 
Le aree marine protette del Mediterraneo (AMP) hanno dato, nel lungo termine, risultati positivi per le comunità locali ed in particolare per la pesca artigianale. Nel breve termine, tuttavia, la creazione delle AMP è spesso soggetta ad una forte opposizione da parte dei pescatori locali: le AMP possono essere percepite come una limitazione delle loro attività e quindi dei loro redditi. Il progetto FishMPABlue2 affronta i conflitti e propone soluzioni. Il progetto si basa sui buoni rapporti di collaborazione tra i gestori delle AMP e i pescatori e sviluppa nuovi modi per migliorare la governance attraverso la cogestione della pesca artigianale.  


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