Da Duchamp a Cattelan. Arte contemporanea sul Palatino
Dal 28 Giugno 2017 al 29 Ottobre 2017
Roma
Luogo: Foro Palatino
Indirizzo: Via di San Gregorio 30
Orari: 8.30 - 19.15 dal 28 giugno al 31 agosto | 8.30 - 19 dal 1° al 30 settembre | 8.30 - 18.30 dal 1° al 28 ottobre | 8.30 - 16.30 29 ottobre | L’ultimo ingresso si effettua un’ora prima della chiusura del monumento
Curatori: Alberto Fiz
Enti promotori:
- Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma
- Associazione ALT - Arte Lavoro Territorio Arte Contemporanea
- Electa
Costo del biglietto: Intero 12 € | Ridotto 7.50 € comprensivo delle mostre in corso nell’area archeologica Foro Romano – Palatino – Colosseo | Riduzioni e gratuità secondo la normativa vigente. Lo stesso biglietto - valido 2 giorni - consente un solo ingresso al Colosseo, al Foro romano e al Palatino
E-Mail info: http://www.electa.it/contatti/
Sito ufficiale: http://www.electa.it
L’arte contemporanea torna a confrontarsi con l’archeologia nella mostra Da Duchamp a Cattelan. Arte contemporanea sul Palatino curata da Alberto Fiz, che presenta 100 opere - dal 28 giugno al 29 ottobre 2017- tra grandi installazioni, sculture, dipinti, fotografie e opere su carta di artisti provenienti da 25 diverse nazioni.
Accanto a maestri riconosciuti come Marina Abramović, Gino De Dominicis, Marcel Duchamp, Gilbert & George, Joseph Kosuth, Barbara Kruger, Richard Long, Allan McCollum, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Remo Salvadori, Mario Schifano, Mauro Staccioli, sono proposti i lavori realizzati da alcuni tra i più significativi esponenti delle ultime generazioni quali Mario Airò, Maurizio Cattelan, Anya Gallaccio, Cai Guo-Qiang, Claudia Losi, Paul McCarthy, Sisley Xhafa, Vedovamazzei e Luca Vitone. Non manca, poi, una serie di lavori realizzata da designer e architetti quali Ugo La Pietra, Gianni Pettena e Denis Santachiara.
All’interno dello Stadio Palatino e del peristilio inferiore della Domus Augustana, con le Terrazze e le Arcate Severiane, la mostra articola le sue tematiche essenziali: le Installazioni architettoniche in situ, efficace accostamento tra archeologia e arte contemporanea; le Mani, disegnate, fotografate, dipinte, scolpite, simbolo comunicativo e forza creatrice; i Ritratti, traccia identitaria per eccellenza e genere artistico dove gli antichi romani hanno primeggiato.
Architettura, identità, comunicazione, creazione sono temi che la contemporaneità interpreta spesso con disinvolta ironia, in maniera destabilizzante, rifiutando ogni dogma: a confronto con le maestose architetture dei palazzi imperiali del Palatino, questi materiali ci interrogano sul senso del tempo e della permanenza. Sono interventi, molti dei quali creati appositamente per questo progetto al Palatino, che non vogliono essere rassicuranti ma, senza chiedere permesso, i segni del presente suggeriscono differenti percorsi di comprensione dell’antico.
I lavori provengono dal Museo ALT creato dall’architetto Tullio Leggeri, tra i maggiori collezionisti italiani che, fin dagli anni ’60, ha caratterizzato il suo rapporto con gli artisti sviluppando i loro progetti e suggerendo soluzioni tecniche e creative. Tra le monumentali rovine, viene esposta una significativa selezione delle oltre 1000 opere che costituiscono la sua raccolta.
Dopo Post Classici (2013) e Par Tibi, Roma, Nihil (2016), anche da Duchamp a Cattelan. Arte contemporanea sul Palatino è promossa dalla Soprintendenza Speciale di Roma - Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ed Electa, questa volta assieme all’Associazione ALT - Arte Lavoro Territorio. L’ideazione è di Francesco Prosperetti e Alberto Fiz.
Oltre ad essere la guida della mostra, il catalogo edito da Electa affronta la relazione tra antico e contemporaneo e vuole essere un invito a riflettere sulla memoria, il significato delle rovine e le visioni della modernità. Insieme al saggio introduttivo di Alberto Fiz, sono pubblicati interviste e interventi di Marcello Barbanera, Alessandro D’Alessio, Ugo La Pietra, Tullio Leggeri, Gianni Pettena, Francesco Prosperetti e Luca Vitone. Le opere in situ sono accompagnate da esaurienti schede critiche e da un ampio apparato fotografico.
Orari:
dal 28 giugno al 31 agosto 8.30 - 19.15
dal 1 settembre al 30 settembre 8.30 - 19
dal 1 al 28 ottobre 8.30 - 18.30
il 29 ottobre 8.30 - 16.30
L’ultimo ingresso si effettua un’ora prima della chiusura del monumento
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