Esteban Villalta Marzi. EVM 013

Esteban Villalta Marzi. EVM 013, Centro Culturale Elsa Morante, Roma

 

Dal 30 Novembre 2013 al 09 Gennaio 2014

Roma

Luogo: Centro Culturale Elsa Morante

Indirizzo: piazza Elsa Morante

Orari: da lunedì a venerdì 9-19

Curatori: Gianluca Marziani

Telefono per informazioni: +39 06 50512953

E-Mail info: info.elsamorante@zetema.it

Sito ufficiale: http://www.centriculturali.roma.it/


Venerdì 29 Novembre presso il Centro Culturale Elsa Morante si inaugura la mostra personale dell'Artista Italo-spagnolo Esteban Villalta Marzi, dal titolo EVM 013.
Sono esposti i suoi ultimi lavori, donne forti aggressive e sceniche, Gladiatori ipermuscolari ed anche alcuni dei suoi mitici Supereroi (da Batman a Wolverine ad Hulk ), Icone accomunate da sfondi barocchi, filo conduttore che lega queste pitture e caratterizza la produzione pittorica di Esteban Villalta Marzi dell'ultimo decennio. 

EVM 013 
Gianluca Marziani 

Esteban Villalta Marzi presenta un nuovo ciclo pittorico, interamente sviluppato su grandi tele quadrate che accolgono il suo universo postbarocco e iperfemminile. Le sue donne compiono gesti circensi, si muovono come in uno show burlesque o in un fetish party. Loro, aitanti dominatrici dal gender aggressivo, cercano il centro della scena, quasi fossero dei tori arrabbiati dentro l’arena della corrida. Sembrano osservarci mentre assistiamo allo spettacolo del comune desiderio: le femmine che recitano e noi che ci godiamo lo show della figurazione, campo e controcampo per una pittura che mantiene alta la temperatura dell’ironia e la felice dimestichezza con il colore. 
POSTBAROCCO 
Tutti i lavori sono collegati da una serie di fondali omogenei, declinati su monocromie leggere ma calde. L’artista ha utilizzato richiami di epoca barocca, tratti da svariate fonti iconografiche, soprattutto italiane ma anche spagnole e di altra provenienza. Il fondale diventa così una quinta scenica, sorta di memoria viva che accoglie la spinta anabolica del presente, degli immaginari femminili con cui Villalta Marzi si confronta da oltre trent’anni. Per dare risalto alle silhouette delle sue supergirls, l’artista ha spento le tinte dei fondali, evocando una traccia del barocco d’origine, un perimetro che porta alle radici della forma antica, una memoria presente ma sottotraccia con cui invita alla visione del suo show figurativo tra richiami e invenzioni. 
IPERFEMMINILE 
Le donne di Villalta Marzi hanno corpi modellati dall’esercizio fisico, abbigliamento da show live, tacchi alti come richiede il dress-code scenico, posture toniche per accendere il desiderio e aumentare il pathos umano. Non manca nulla alla rappresentazione di stampo teatrale che l’artista esalta da sempre nelle sue storie pittoriche. Tutto è volutamente eccessivo e ipetrofico, scorre adrenalina in dosi massicce, lo scenario da fumetto sottolinea i livelli di finzione dentro l’apparenza del reale. Spesso, e a torto, si è parlato di legami con l’illustrazione davanti alla pittura di Villalta Marzi; in realtà c’entra la cultura pop in senso allargato, dove le radici spagnole e i caratteri italiani si sono fusi con attenti equilibri, così da mescolare la carnalità drammaturgica del mondo spagnolo e il teatralismo narrativo dell’universo italiano. In un legame così riuscito tra due culture mediterranee, non esisteva niente di meglio del Barocco come linea di congiunzione. 
BAROCCO + GIRLSSS = EVM 
La pittura di Villalta Marzi è rappresentazione figurativa, spettacolo nello spettacolo, pura esaltazione del set virtuale che diventa mondo autonomo e codice teorico. Il falso si trasforma nel reale e viceversa, non esiste confine quando il limbo figurativo ci trascina nella recitazione, in una simbiosi tra persona e attore che solo la pittura perfeziona in modo mimetico. Le sue iperdonne giocano davanti a noi e ricreano lo spettacolo della pittura: dove scorre il desiderio, la bellezza, la trasgressione, la crudeltà, la passione, la violenza… dove i sentimenti forti e le reazioni estreme vincono sulla vita reale, ricreando un mondo dentro il mondo, un acquario umano che solo il quadro reinventa ogni volta. 

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