Genius loci. Dove abita il genio

CREF, installazione fontana con mani

 

Dal 16 Luglio 2020 al 02 Agosto 2020

Roma

Luogo: Sedi varie

Indirizzo: sedi varie

Curatori: Laura Calderoni

Enti promotori:

  • Open City Roma

E-Mail info: info@geniuslocifestival.it

Sito ufficiale: http://www.geniuslocifestival.it



Roma come luogo della scienza e della ricerca. È questo il focus del festival Genius loci. Dove abita il genio, che si terrà nella Capitale dal 16 luglio al 2 agosto e aprirà le porte dei luoghi dove la scienza vive, in un momento storico in cui, a causa della pandemia, l’importanza della ricerca è sotto gli occhi di tutti. Una grande rassegna di eventi tutti gratuiti: mostre, workshop, tour guidati per far conoscere a un pubblico allargato i posti e i protagonisti di una Roma meno nota, non la città dei fasti antichi e dell’arte ma quella, proiettata verso il futuro, dell’eccellenza nel progresso tecnologico, dei suoi tanti centri internazionali di ricerca e sperimentazione scientifica, che ne fanno un punto di riferimento nel mondo.

L’Agenzia Spaziale Italiana
l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il CNR, il Museo Storico della Fisica e Centro di Studi e Ricerche "Enrico Fermi"- CREF dei “ragazzi di via Panisperna” e ancora l’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, fiore all’occhiello della ricerca in Italia e motore della lotta al covid-19, sono solo alcuni dei luoghi normalmente inaccessibili che è possibile visitare grazie a tour guidati, che ne raccontano l’attività, la storia e le bellezze architettoniche.

Inaugurato nel 2018, il festival, realizzato dall’associazione culturale Open City Roma con la curatela di Laura Calderoni, giunge quest’anno alla sua terza edizione e, visto il grande successo di pubblico, diventa un format triennale con un programma che si articolerà annualmente dal 2020 al 2022.
 
Il festival “Genius loci. Dove abita il genio” è realizzato dall’associazione culturale Open City Roma in collaborazione con APS Tavola Rotonda, Fondazione Gimema onlus, La Scienza Coatta, Legambiente, con il contributo di Agenzia Spaziale Italiana, L’Archivio Centrale dello Stato, Centro di Studi e Ricerche "Enrico Fermi"-CREF, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Università di Tor Vergata - Orto botanico, IRCCS Lazzaro Spallanzani, Centro Sperimentale di Fotografia Adams.

Il programma: i luoghi e i protagonisti della scienza

13 tour guidati, 3 visite su piattaforme on-line, 3 workshop, ma anche performance, mostre e una web-serie. Questi i numeri degli eventi tutti gratuiti dell’edizione 2020 di Genius loci. Dove abita il genio, che quest’anno ha per tema l’ambientalismo scientifico.

Dalla medicina alla fisica, dalla biologia alle scienze spaziali, il festival Genius loci. Dove abita il genio permette a tutti di esplorare, tramite eventi fisici e on-line, i luoghi riservati ai ricercatori, come la sede centrale dell’Agenzia Spaziale Italiana, l’istituto che si occupa di attuare le missioni spaziali, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - con “Terrae motus” un viaggio architettonico e scientifico per ripercorrere la storia di Roma attraverso i suoi terremoti- fino al CNR, l’ente pubblico di ricerca scientifica fra i più innovativi al mondo - con la narrazione della storia di Guglielmo Marconi. Un percorso che consente di varcare le soglie di luoghi di grande rilievo architettonico e di toccare con mano la ricerca nelle sue dinamiche reali, nelle sue applicazioni pratiche, per comprendere l’importanza della cultura scientifica.

«In questo momento storico – afferma Laura Calderoni, curatrice del festival - la conoscenza scientifica è ancora più importante; questo non significa che dobbiamo diventare tutti scienziati ma che tutti dobbiamo sapere dove trovare le informazioni corrette per evitare la diffusioni di fake news e speculazioni, com’è accaduto e sta ancora accadendo per il covid-19».

Non a caso una parte del programma è dedicata alle visite dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, oggi al centro dell’attenzione mediatica per il suo ruolo chiave nella ricerca sul covid-19, che ha permesso di isolare il virus e di preparare alla scoperta di un vaccino.

Un tour guidato al Museo Storico della Fisica e Centro di Studi e Ricerche "Enrico Fermi"- CREF permetterà di immergersi nella storia dei “ragazzi di via Panisperna” -il gruppo di giovani fisici nucleari guidati da Enrico Fermi, che nel 1934 scoprì le proprietà dei neuroni lenti, dando l’avvio alla realizzazione del primo reattore nucleare- e di scoprire l’Orto Botanico dell’Università di Tor Vergata, che propone di diventare la più grande collezione di specie del genere Quercus esistenti.

E ancora, con il tour “Aqua Urbis” sarà possibile capire la meccanica dei fluidi attraverso l’esplorazione di 16 acquedotti romani, veri e propri capolavori di architettura, presenze importanti nella città, che celebrano il rapporto tra l’essere umano e l'acqua; mentre con la visita al quartiere EUR da Palazzo della Civiltà Italiana all’Archivio Centrale dello Stato, si potranno ripercorrere le vicende del complesso architettonico e urbanistico, ideato con il proposito di raccontare al mondo il genio italiano, intrecciate con alcune delle figure più importanti di scienziati e ricercatori dell’epoca. Fra i numerosi eventi di rilievo troviamo anche l’esplorazione guidata da Tullia Iori - storica dell'ingegneria strutturale e docente presso l’Ateneo di Tor Vergata - di ponte del Risorgimento e ponte Pietro Nenni, per raccontare “La sfida alla gravità” dell'ingegneria strutturale.
 
Trasversalità e ironia, la scienza non è mai stata così divertente

La scienza viene raccontata in modo semplice, ironico e multidisciplinare, attraverso il coinvolgimento di istituzioni e associazioni impegnate su fronti differenti, che restituiscono un’immagine della ricerca articolata e ricca di sfumature.

È il caso di La Scienza Coatta, progetto dell’associazione Tavola Rotonda, vero fenomeno comunicativo degli ultimi anni, in grado di attrarre un pubblico di giovani e giovanissimi, declinando in romanesco le più complesse tematiche scientifiche e ambientali: nelle performance “Mio nonno non buttava via niente”, che si svolgono all’ex cartiera di via Salaria, verrà trattato il tema dell’economia circolare, in collaborazione con il Circolo Legambiente Mondi Possibili, e con la web-serie “La fine del monno. Chi ha lasciato la tera sur foco?” La Scienza Coatta racconterà il cambiamento climatico in romanesco, mentre con il workshop “Dimosela tutta” gli studenti dell’ultimo anno delle scuole medie superiori saranno protagonisti di un laboratorio creativo, in cui verranno prodotti contenuti scientifici in romanesco per i canali social Instagram e Tik Tok.

«Durante il festival Genius Loci - sostiene Letizia Scacchi, architetto e storica della scienza, responsabile del progetto La Scienza Coatta, insieme a Paolo Barucca e Sandro Iannaccone- usiamo il nostro modo di divulgare la scienza, cercando di renderla leggera ma non superficiale, con immagini e testi dissacranti e ironici, usando i social network, dove siamo nati con il progetto dell’APS Tavola Rotonda, parlando di scienza in maniera papale papale, rigorosamente in romanesco».

La mostra “Robaccia. Le immagini del riciclo”, realizzata dal Centro Sperimentale di Fotografia Adams, porterà a riflettere in modo giocoso sul tema del rifiuto, in questo caso la carta cestinata nelle camere oscure, e sul come dallo scarto può nascere un nuovo linguaggio artistico. Il programma sarà inoltre completato da due mostre di fotografia e dalla visita all’ex Cartiera di via Salaria, accompagnata da performance teatrali sul tema dell’economia circolare.
 
Street art e fotografia

Il fitto programma, che si svolge in parallelo con i tour guidati, comunica il valore della scienza attraverso una serie di eventi che toccano ambiti differenti, riuscendo a far propria la maggiore ampiezza di respiro possibile della tematica scientifica. Non solo architettura, quindi, grazie all’esplorazione dei luoghi della scienza, ma anche discipline artistiche. «Genius Loci vuole fare avvicinare le persone alla scienza – afferma Laura Calderoni, curatrice del festival, del direttivo di Open City Roma - attraverso un approccio multidisciplinare, mettendo insieme l'architettura, l'arte, la storia, il teatro, la fotografia e i nuovi linguaggi multimediali. La scienza investe ogni campo della nostra vita e la sua divulgazione non può essere affidata a un linguaggio specialistico, al contrario è necessario trovare nuove forme di comunicazione, che riescano a coinvolgere e appassionare tutti».

I tour urbani andranno alla scoperta del grande murales che costeggia l’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, commissionato proprio da quest’ultimo e realizzato nel 2018, in occasione degli 80 anni dell'ospedale, che come una “Hall of fame” dei grandi medici e scienziati – a partire dal biologo del 1700 Lazzaro Spallanzani, a Jenner, Fleming, Urbani fino a Koch – celebra tredici personalità che hanno rivoluzionato la vita di tutta l'umanità con le loro scoperte scientifiche, dal vaccino per la tubercolosi, all'invenzione della penicillina. Un lavoro corale realizzato dagli street artist Kiv, alias Andrea Marrapodi, Gregorio Pampinella e Daniele Tozzi.

Ancora lungo i muri dello Spallanzani il tour guidato condurrà all’opera realizzata a maggio scorso dello street artist Harry Greb, che rappresenta l’abbraccio mancato ai propri cari, in una dedica significativa a tutte le vittime di coronavirus.

La visita all’ex Pastificio Pantanella, sede della Fondazione Gimema onlus, si concluderà davanti al murales realizzato dall’artista Gregorio Pampinella, che racconta in maniera simbolica l’attività della fondazione.

Spazio anche alla fotografia. Ogni anno per tre anni, infatti, un fotografo verrà invitato a realizzare la narrazione della scienza e dei suoi protagonisti; i cui contributi confluiranno poi in una mostra finale nel 2022. Per quest’edizione le foto di Francesco Cicconi daranno corpo al percorso “Medium”, un racconto per immagini in 2 scatti - un ritratto e uno still life – dell’attività degli scienziati attraverso i luoghi e i loro strumenti di lavoro.
 



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