I sommersi. Roma 16 ottobre 1943

I sommersi. Roma 16 ottobre 1943, Musei Capitolini, Roma

 

Dal 16 Ottobre 2023 al 18 Febbraio 2024

Roma

Luogo: Musei Capitolini

Indirizzo: Piazza del Campidoglio 1

Orari: tutti i giorni ore 9.30-19.30 24 e 31 dicembre ore 9.30-14.00 1° gennaio 2024 ore 11.00.19.30 Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura

Curatori: Yael Calò e Lia Toaff

Enti promotori:

  • Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali
  • Comunità Ebraica di Roma (Fondazione Museo Ebraico di Roma)

Costo del biglietto: intero € 16, ridotto € 14 (residenti € 15 / € 13), ridottissimo € 2 (per le categorie aventi diritto alla gratuità, ad eccezione degli studenti delle scuole elementari e medie inferiori, dei portatori di handicap e al loro accompagnatore, in occasioni di visite istituzionali e alle guide turistiche dell’Unione Europea)

Telefono per informazioni: +39 060608

E-Mail info: info.museicapitolini@comune.roma.it

Sito ufficiale: http://www.museicapitolini.org


In occasione dell’80°anniversario del rastrellamento del 16 ottobre 1943, quando a Roma oltre mille ebrei, tra uomini, donne, anziani e bambini, furono prelevati dalle loro case dai nazisti e deportati verso il campo di Auschwitz Birkenau, sarà ospitata dal 16 ottobre al 18 febbraio 2024 ai Musei Capitolini, Palazzo dei Conservatori, la mostra dall’alto valore documentale e memoriale dal titolo “I sommersi. Roma, 16 ottobre 1943”con l’intento di ripercorrere gli avvenimenti di quelle ore e riviverne i sentimenti, onorando il ricordo di coloro che non hanno fatto ritorno.

L’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Comunità Ebraica di Roma e Fondazione per il Museo Ebraico di Roma, rientra nel programma commemorativo dell’80°anniversario del rastrellamento degli ebrei da Roma del 16 ottobre 1943, realizzato con il contributo del Ministero dell’Interno. A cura di Yael Calò e Lia Toaff. Organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Catalogo Palombi editore.

La mostra offre un percorso dal forte impatto emotivo, ideato allo scopo di far immergere il visitatore nella dimensione di angoscia, spaesamento e violenza che subirono gli ebrei arrestati e, attraverso la realtà e la potenza di questa rievocazione, offre un’opportunità per riflettere insieme, come comunità, sulle cause e le conseguenze di quell’orrore. Al centro del racconto espositivo sonoi protagonisti della deportazione, ossia le donne, gli uomini e i moltissimi bambini che da quella tragica giornata furono letteralmente sommersi e acuisi vuole restituire un’identità e un riconoscimento proprio attraverso il ricordo.
 
Singole storie e cronache personali sono così ricreate attraverso una preziosa selezione di materiali conservati presso l’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma, l’Archivio Centrale dello Stato, l’Archivio di Stato di Roma, il Museo di Roma, il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano (CDEC), Biblioteca Nazionale dell’Ebraismo Italiano “Tullia Zevi” - Archivio Storico dell’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane, l’Archivio delle scuole Ebraiche di Roma, l’Istituto Gramsci di Roma, le famiglie prestatrici, l’Archivio dei Musei Vaticani, il Museo Barracco e il Museo Ebraico di Roma.

In mostra si alternano dipinti e disegni, fotografie, documenti, giornali e atti, in particolare documenti di identità, ricordi di trincea della prima guerra mondiale, articoli di giornale, fonogrammi della Questura, elenchi dei deportati, liste delle abitazioni delle famiglie ebraiche che finirono nelle mani dei gerarchi nazisti, messaggi scritti dalle persone arrestate con i mezzi più fortuiti. La vita spezzata emerge attraverso la suggestione e la potenza evocativa di tanti oggetti di vita quotidiana, nella cui intimità esplode la forza narrativa della storia: stoviglie, abiti, anelli, orologi, foto di famiglia, pagelle scolastiche.
 
Il viaggio nella storia proposto da questa mostra attraversa l’intera città di Roma, non solo l’ex Ghetto. I nazisti divisero infatti la Capitale in zone per procedere agli arresti in tutti i quartieri di Roma, che vengono evocati attraverso le storie dei singoli.
 
Pur ponendo al centro del racconto i sentimenti e le vicende individuali del 16 ottobre 1943, questa esposizione non è circoscritta a quelle ore e, con esse, a un solo specifico frammento di storia. Il dramma del rastrellamento del 16 ottobre non fu infatti un singolo episodio ma l’esito finale di una serie di soprusi e violenze ai danni degli ebrei di Roma. Un percorso cominciato con le leggi razziali del novembre 1938, intensificato dal terribile ricatto dei 50 kg d’oro e terminato nella violenza più totale con le deportazioni.
 
 


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