Marco Réa. Specchi di carta
Marco Rea, Coi pensieri altrove, cm. 120x120
Dal 19 March 2022 al 23 April 2022
Roma
Luogo: Rosso20sette arte contemporanea
Indirizzo: Via del Sudario 39
Orari: dal martedì al sabato 11.00-19.30; domenica su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 06 64761113
E-Mail info: info@rosso27.com
Sito ufficiale: http://www.rosso27.com
Sabato 19 marzo 2022 alle ore 18.00 Rosso20sette arte contemporanea presenta la mostra personale Specchi di carta di Marco Réa, accompagnata da un testo critico di Valeria Arnaldi. In mostra venti opere su carta che racchiudono l'ultima produzione dell'artista.
Valeria Arnaldi presenta le opere di Marco Réa:
“Sono “specchi” che indagano l’anima, nell’eternità del suo essere, ma anche nell’istante-per-istante del divenire, le opere di Marco Réa, apparenti “grovigli” che, laddove sembrano confondere la forma, di fatto, la rivelano, portando in superficie profondità spesso sconosciute, o comunque non riconosciute, perfino da chi vi è immerso o ne è frutto. Basta seguire la “linea”: il segno corre, a volte, invece si fa lento, si prende la pausa di una curva più morbida, poi si ripiega su stesso, fino a creare un incastro di apparenti moltiplicazioni, che diventa indagine delle sfumature dell’Io, manifeste o invece inconfessate, e progressivamente in questo suo movimento finisce per farsi volto.
[...] Ciò che illustra, di opera in opera, è la storia di una singola figura ritratta, ma, attraverso di essa, anche quella universale dell’essere umano, tra filosofia e sentimento, passioni e tormenti. E sogni. [..] Nelle sue opere, la dimensione onirica si fa forma concreta a occupare spazio e sguardo fino a vestire parzialmente di sé la figura. Il sogno, componente dell’anima, lo diventa così anche dell’immagine.
[....] In questa ricerca artistica, nata durante la pandemia, più precisamente durante il lockdown, con creazioni eseguite con carta, inchiostro e amuchina, e ora evoluta per tecnica e visione, Marco Réa si ricollega ai lavori precedenti e alla riflessione sull’immagine femminile anche nella moda, ma va al di là, liberando paradossalmente l’immagine da se stessa. I suoi volti sono “mappe” che conservano emozioni, memorie, sentimenti, fantasie, delusioni. Sono ritratti di temperamento e carattere, di eternità e momento. E, in taluni casi, sono monumenti. Così, pressoché ogni opera su carta ha la sua “gemella” sul muro di una città: altro materiale, altre dimensioni, stessa intensità.”
Marco Réa, artista romano, nasce nel novembre del ’75. Ha condotto studi artistici dapprima al liceo, poi studiando fumetto ed infine laureandosi in storia dell’arte contemporanea. Per anni è a stretto contatto con la scena del writing romano e dei graffiti. Ha esposto in numerose gallerie in Europa, Stati Uniti, Giappone e collaborato con personalità di fama mondiale come Nick Knight, Kate Moss, Cloe Sevigny ecc.. Ospite in più di un'occasione presso l'Università della Sapienza di Roma e licei artistici italiani, ha tenuto laboratori di street art in scuole medie e centri di aggregazione giovanile. Dal 2005 al 2019 ha portato avanti la sua ricerca artistica definita dall'artista "De Brand" (intervento pittorico sopra manifesti pubblicitari), mentre dal 2020 ha sviluppato un percorso legato alla street art e agli stencil denominato "Grovigli" o line art. Protagonista indiscussa della sua ricerca rimane la donna e i suoi lati più intimi, emozionali e psicologici. Ha eseguito lavori per Disney/Marvel, Fendi, Mondadori Electa, Universal Pictures, Show Studio, Vogue Magazine, Liberty UK, Lampoon Magazine, ecc..
Valeria Arnaldi presenta le opere di Marco Réa:
“Sono “specchi” che indagano l’anima, nell’eternità del suo essere, ma anche nell’istante-per-istante del divenire, le opere di Marco Réa, apparenti “grovigli” che, laddove sembrano confondere la forma, di fatto, la rivelano, portando in superficie profondità spesso sconosciute, o comunque non riconosciute, perfino da chi vi è immerso o ne è frutto. Basta seguire la “linea”: il segno corre, a volte, invece si fa lento, si prende la pausa di una curva più morbida, poi si ripiega su stesso, fino a creare un incastro di apparenti moltiplicazioni, che diventa indagine delle sfumature dell’Io, manifeste o invece inconfessate, e progressivamente in questo suo movimento finisce per farsi volto.
[...] Ciò che illustra, di opera in opera, è la storia di una singola figura ritratta, ma, attraverso di essa, anche quella universale dell’essere umano, tra filosofia e sentimento, passioni e tormenti. E sogni. [..] Nelle sue opere, la dimensione onirica si fa forma concreta a occupare spazio e sguardo fino a vestire parzialmente di sé la figura. Il sogno, componente dell’anima, lo diventa così anche dell’immagine.
[....] In questa ricerca artistica, nata durante la pandemia, più precisamente durante il lockdown, con creazioni eseguite con carta, inchiostro e amuchina, e ora evoluta per tecnica e visione, Marco Réa si ricollega ai lavori precedenti e alla riflessione sull’immagine femminile anche nella moda, ma va al di là, liberando paradossalmente l’immagine da se stessa. I suoi volti sono “mappe” che conservano emozioni, memorie, sentimenti, fantasie, delusioni. Sono ritratti di temperamento e carattere, di eternità e momento. E, in taluni casi, sono monumenti. Così, pressoché ogni opera su carta ha la sua “gemella” sul muro di una città: altro materiale, altre dimensioni, stessa intensità.”
Marco Réa, artista romano, nasce nel novembre del ’75. Ha condotto studi artistici dapprima al liceo, poi studiando fumetto ed infine laureandosi in storia dell’arte contemporanea. Per anni è a stretto contatto con la scena del writing romano e dei graffiti. Ha esposto in numerose gallerie in Europa, Stati Uniti, Giappone e collaborato con personalità di fama mondiale come Nick Knight, Kate Moss, Cloe Sevigny ecc.. Ospite in più di un'occasione presso l'Università della Sapienza di Roma e licei artistici italiani, ha tenuto laboratori di street art in scuole medie e centri di aggregazione giovanile. Dal 2005 al 2019 ha portato avanti la sua ricerca artistica definita dall'artista "De Brand" (intervento pittorico sopra manifesti pubblicitari), mentre dal 2020 ha sviluppato un percorso legato alla street art e agli stencil denominato "Grovigli" o line art. Protagonista indiscussa della sua ricerca rimane la donna e i suoi lati più intimi, emozionali e psicologici. Ha eseguito lavori per Disney/Marvel, Fendi, Mondadori Electa, Universal Pictures, Show Studio, Vogue Magazine, Liberty UK, Lampoon Magazine, ecc..
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