Pier Paolo Pasolini. Da spazio espositivo a spazio espressivo
Dal 08 Maggio 2015 al 27 Giugno 2015
Roma
Luogo: Galleria Minima - Arte Contemporanea
Indirizzo: via del Pellegrino 18
Orari: dal martedì al sabato 16.30-19.30 o su appuntamento
Curatori: Mario Tosto
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 339 3241875
E-Mail info: galleria_minima@hotmail.it
Sito ufficiale: http://www.premioceleste.it/galleriaminima
Il giorno 8 Maggio 2015 alle ore 19.00 la Galleria Minima presenta “Pier Paolo Pasolini - Da spazio espositivo a spazio espressivo”, mostra collettiva di Claudio Andreoli, Paolo Bielli, Franco di Matteo, Giuseppe Palermo, Eros Renzetti, Mario Tosto e performance poetica di Sarina Aletta con intervista di Giovanni Lauricella di Agenzia Radicale, a cura di Mario Tosto.
Raccontare Pasolini con una sola immagine è riduttivo, visto che il suo percorso è stato cosi vasto. Sei gli artisti che in questo esperimento lo rappresenteranno a loro modo. Sei lavori 60x80 per ricordare i quarant' anni dalla sua morte. Insieme a lui sono scomparsi i luoghi di una vita, le case i paesaggi e in particolar modo i personaggi semplici della periferia romana. Amava farsi fotografare: narciso, è tante volte presente nelle sue poesie. Coraggioso e vitale ma anche dolce e sognante.
In un libro di interviste, Il mestiere di poeta, Pasolini scrive: “Il fondo del mio carattere non è il malessere, bensì la gaiezza, la vitalità, e questo io paleso non solo nell' opera letteraria ma nella vita stessa. Intendo per vitalità quell' amor di vita che coincide con la lietezza. E gaia, vitale, affettuosa è nell' intimo la mia natura: sono le continue angosce oggettive che ho dovuto affrontare che hanno esasperato gli aspetti del mio malessere”.
L 'estremo atto d'amore lo offre con i primi film come Accattone o Mamma Roma, descrivendo la rabbia di una realtà ormai scomparsa, ragazzi delle borgate che vivono nelle baracche e parlano solo romano, girano per la città con sguardi drammatici e spontanei. Scende nelle stesse strade in cui sono avvenuti gli incontri per difendere e rappresentare al meglio quel mondo. E' come un urlo che ci rende più veri e consapevoli di una società piccolo borghese, castrante e in pieno sviluppo.
Abbiamo ucciso Il Poeta, uno dei pochi del nostro novecento.
“Sono caduti dei modelli di comportamento e sono stati sostituiti da altri modelli di comportamento. Questa sostituzione non è stata voluta dalla gente, dal basso, ma sono stati imposti dal nuovo potere...” ( Pasolini prossimo nostro ).
“La mia corsa non e' una
cavalcata ma un essere
trascinato via con il corpo
che sbatte sulla polvere
e sulle pietre.”
(Pier Paolo Pasolini)
Raccontare Pasolini con una sola immagine è riduttivo, visto che il suo percorso è stato cosi vasto. Sei gli artisti che in questo esperimento lo rappresenteranno a loro modo. Sei lavori 60x80 per ricordare i quarant' anni dalla sua morte. Insieme a lui sono scomparsi i luoghi di una vita, le case i paesaggi e in particolar modo i personaggi semplici della periferia romana. Amava farsi fotografare: narciso, è tante volte presente nelle sue poesie. Coraggioso e vitale ma anche dolce e sognante.
In un libro di interviste, Il mestiere di poeta, Pasolini scrive: “Il fondo del mio carattere non è il malessere, bensì la gaiezza, la vitalità, e questo io paleso non solo nell' opera letteraria ma nella vita stessa. Intendo per vitalità quell' amor di vita che coincide con la lietezza. E gaia, vitale, affettuosa è nell' intimo la mia natura: sono le continue angosce oggettive che ho dovuto affrontare che hanno esasperato gli aspetti del mio malessere”.
L 'estremo atto d'amore lo offre con i primi film come Accattone o Mamma Roma, descrivendo la rabbia di una realtà ormai scomparsa, ragazzi delle borgate che vivono nelle baracche e parlano solo romano, girano per la città con sguardi drammatici e spontanei. Scende nelle stesse strade in cui sono avvenuti gli incontri per difendere e rappresentare al meglio quel mondo. E' come un urlo che ci rende più veri e consapevoli di una società piccolo borghese, castrante e in pieno sviluppo.
Abbiamo ucciso Il Poeta, uno dei pochi del nostro novecento.
“Sono caduti dei modelli di comportamento e sono stati sostituiti da altri modelli di comportamento. Questa sostituzione non è stata voluta dalla gente, dal basso, ma sono stati imposti dal nuovo potere...” ( Pasolini prossimo nostro ).
“La mia corsa non e' una
cavalcata ma un essere
trascinato via con il corpo
che sbatte sulla polvere
e sulle pietre.”
(Pier Paolo Pasolini)
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