PPP. Una polemica inversa
Dal 30 Ottobre 2012 al 31 Dicembre 2012
Roma
Luogo: Palazzo Incontro
Indirizzo: via dei Prefetti 22
Telefono per informazioni: +39 392 2984600
E-Mail info: info@teoremacultura.com
Sito ufficiale: http://www.provincia.roma.it/percorsitematici
Ventidue artisti, undici poesie, una mostra. PPP. Una polemica inversa è il tentativo di rendere omaggio, attraverso la comunione fra poesia e arte, alla figura di uno fra i più grandi intellettuali del novecento europeo: Pier Paolo Pasolini.
Al centro del progetto l’opera poetica di Pasolini, undici componimenti in versi tratti da Le ceneri di Gramsci, La religione del mio tempo, Poesia in forma di rosa, Trasumanar e organizzar, saranno rielaborati creativamente da due generazioni diverse di artisti, alcuni fra i più importanti pittori, scultori e fotografi operanti nel panorama italiano e internazionale: Claudio Abate, Carla Accardi, Gianfranco Baruchello, Matteo Basilé, Veronica Botticelli, Laura Canali, Giuseppe Capitano, Gianni Dessì, Mauro Di Silvestre, Rocco Dubbini, Giosetta Fioroni, Nino Giammarco, Franco Gulino, Jannis Kounellis, Elena Nonnis, Nunzio, Giuseppe Pietroniro, Michelangelo Pistoletto, Oliviero Rainaldi, Pietro Ruffo, Maurizio Savini, Sten & Lex.
L’obiettivo è quello di attivare, per il fruitore, uno spazio virtuoso intorno al cui asse ruoteranno l’ispirazione poetica e la creatività artistica in un continuo rimando di suggestioni, simboli, concetti e creazioni estetizzanti che si fanno impressione e visione.
“Abbiamo pensato questa manifestazione – scrive il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti nella prefazione in catalogo (Editore Fandango Libri, 2012, euro 20,00) – come un’occasione per mischiare – nel segno dei suoi versi – linguaggi e persone, artisti e generazioni. E credo davvero che questo approccio libero e aperto rispetti profondamente una delle caratteristiche più particolari di Pasolini: tra i grandi intellettuali italiani del Novecento, non ce n’è stato uno più eclettico, uno così affamato di libertà espressiva e varia umanità. Questa mostra è anche un riconoscimento non formale o retorico ad un uomo che con le istituzioni ebbe un rapporto coraggiosamente conflittuale”
Una conferenza stampa alle ore 12, a cui parteciperanno Nicola Zingaretti, il critico d’arte Achille Bonito Oliva, lo scrittore e saggista Gianni Borgna e il curatore della mostra Flavio Alivernini, aprirà la giornata inaugurale per i giornalisti. Alle ore 18 gli stessi relatori introdurranno i visitatori alla visione della mostra presenziando all’apertura delle sale espositive (1° e 2° piano) di Palazzo Incontro, prevista per le ore 19. (La discussione verrà trasmessa in streaming sul sito di Radio Arte Mobile HYPERLINK "http://www.radioartemobile.it/"http://www.radioartemobile.it/). In una delle sale espositive, inoltre, sarà possibile assistere alla proiezione del film “La rabbia di Pasolini”, ipotesi di ricostruzione del film originale di Pier Paolo Pasolini realizzato da Giuseppe Bertolucci (da un’idea di Tatti Sanguineti)
“In un’epoca come la nostra, – afferma Achille Bonito Oliva nel suo saggio critico contenuto in catalogo- in un momento così difficile del nostro vivere in cui la politica si è fatta espropriare dall’economia e l’economia dalla finanza, la comunione tra il verbo poetico di Pasolini ed il deposito iconografico degli artisti può indicare la speranza ed il sospetto di un futuro migliore”
Al centro del progetto l’opera poetica di Pasolini, undici componimenti in versi tratti da Le ceneri di Gramsci, La religione del mio tempo, Poesia in forma di rosa, Trasumanar e organizzar, saranno rielaborati creativamente da due generazioni diverse di artisti, alcuni fra i più importanti pittori, scultori e fotografi operanti nel panorama italiano e internazionale: Claudio Abate, Carla Accardi, Gianfranco Baruchello, Matteo Basilé, Veronica Botticelli, Laura Canali, Giuseppe Capitano, Gianni Dessì, Mauro Di Silvestre, Rocco Dubbini, Giosetta Fioroni, Nino Giammarco, Franco Gulino, Jannis Kounellis, Elena Nonnis, Nunzio, Giuseppe Pietroniro, Michelangelo Pistoletto, Oliviero Rainaldi, Pietro Ruffo, Maurizio Savini, Sten & Lex.
L’obiettivo è quello di attivare, per il fruitore, uno spazio virtuoso intorno al cui asse ruoteranno l’ispirazione poetica e la creatività artistica in un continuo rimando di suggestioni, simboli, concetti e creazioni estetizzanti che si fanno impressione e visione.
“Abbiamo pensato questa manifestazione – scrive il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti nella prefazione in catalogo (Editore Fandango Libri, 2012, euro 20,00) – come un’occasione per mischiare – nel segno dei suoi versi – linguaggi e persone, artisti e generazioni. E credo davvero che questo approccio libero e aperto rispetti profondamente una delle caratteristiche più particolari di Pasolini: tra i grandi intellettuali italiani del Novecento, non ce n’è stato uno più eclettico, uno così affamato di libertà espressiva e varia umanità. Questa mostra è anche un riconoscimento non formale o retorico ad un uomo che con le istituzioni ebbe un rapporto coraggiosamente conflittuale”
Una conferenza stampa alle ore 12, a cui parteciperanno Nicola Zingaretti, il critico d’arte Achille Bonito Oliva, lo scrittore e saggista Gianni Borgna e il curatore della mostra Flavio Alivernini, aprirà la giornata inaugurale per i giornalisti. Alle ore 18 gli stessi relatori introdurranno i visitatori alla visione della mostra presenziando all’apertura delle sale espositive (1° e 2° piano) di Palazzo Incontro, prevista per le ore 19. (La discussione verrà trasmessa in streaming sul sito di Radio Arte Mobile HYPERLINK "http://www.radioartemobile.it/"http://www.radioartemobile.it/). In una delle sale espositive, inoltre, sarà possibile assistere alla proiezione del film “La rabbia di Pasolini”, ipotesi di ricostruzione del film originale di Pier Paolo Pasolini realizzato da Giuseppe Bertolucci (da un’idea di Tatti Sanguineti)
“In un’epoca come la nostra, – afferma Achille Bonito Oliva nel suo saggio critico contenuto in catalogo- in un momento così difficile del nostro vivere in cui la politica si è fatta espropriare dall’economia e l’economia dalla finanza, la comunione tra il verbo poetico di Pasolini ed il deposito iconografico degli artisti può indicare la speranza ed il sospetto di un futuro migliore”
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