Serena Confalonieri. Burning Bright

Serena Confalonieri, Burning Bright, Contemporary Cluster Apartamento, Roma I Ph. Serena Eller Vanicher

 

Dal 05 Novembre 2022 al 07 Gennaio 2023

Roma

Luogo: Palazzo Brancaccio

Indirizzo: Via Merulana 248

Telefono per informazioni: +39 06 3170 9949 ​

E-Mail info: info@contemporarycluster.com

Sito ufficiale: http://www.contemporarycluster.com


“..sempre mi era sembrato possibile che, attraverso l’ipnosi, per mezzo della meditazione oppure prendendo la droga adatta, avrei potuto cambiare la mia coscienza ordinaria in modo da essere in grado di conoscere dall’interno ciò di cui parlano il visionario, il medium e perfino il mistico.” 
Aldous Huxley, ‘Le Porte della Percezione’

Serena Confalonieri
 presenta Burning Bright all’interno degli spazi dell’Apartamento Contemporary Cluster, punto di riferimento per la cultura, il design e le arti visive a Roma, ospitato dalla prestigiosa location di Palazzo Brancaccio, tra i più importanti edifici del XIX secolo della capitale.

Visitabile dal 5 novembre 2022 al 7 gennaio 2023, Burning Bright è la prima mostra personale di Serena Confalonieri: un allestimento alla scoperta dell'immaginario sognante e colorato che permea tutti i progetti della designer. 
Il titolo rimanda alla poesia ‘The Tyger’ di William Blake, autore che per primo ha voluto esplorare il concetto di ampliamento della percezione. Serena Confalonieri presenta un percorso che racconta il suo lavoro sulla base della percezione del colore, attingendo alle ricerche di Aldous Huxley (estimatore della poesia di Blake a cui spesso fa riferimento) sulle alterazioni percettive conseguenti all'uso di droghe psichedeliche, descritte nel suo saggio ‘Le porte della percezione’. Burning Bright accompagna lo spettatore all'interno di un viaggio vibrante e coloratissimo, in cui la vista e tutti gli altri sensi vengono iperstimolati da cromie forti e pattern caleidoscopici.

La mostra ospita una selezione dei lavori di Serena Confalonieri: prodotti realizzati per importanti aziende del design - Gebrüder Thonet Vienna, Illulian, Lanificio Leo, l’Opificio, Medulum, MM Lampadari, Sambonet, Servomuto, Wall&Decò -  in varianti customizzate ad hoc per Burning Bright, progetti inediti e una selezione di pezzi provenienti dalle autoproduzioni della designer. L’insieme di questi elementi dà vita a un percorso psichedelico all’interno di 7 diverse stanze, creando un’esperienza che ci porta attraverso un viaggio mentale ma anche fisico, verso luoghi esotici e mistici. 

Il percorso espositivo


Il visitatore viene accolto da un’esplosione visiva: i sottopiatti della collezione Kyma, firmata dalla designer per Sambonet, creano una nube stellare sulle pareti che spinge ad avvicinarsi e prepara alla stanza successiva. Qui troviamole pipe ad acqua in vetro borosilicato Nebula, che portano immediatamente il visitatore ad immergersi in un’ambientazione cosmica ed allucinogena.

Proseguendo, si è accolti in una terza stanza, dove Serena Confalonieri inverte nuovamente i canoni narrativi tipici, decidendo di esporre la collezione Calypso non sull’asse verticale, ma in orizzontale, sopra una montagna di sabbia, creando una sorta di mandala. Tutto intorno, come fossero degli spettatori immobili o dei guardiani, i tre cabinet della collezione Parvati di Medulum, ispirati al tema della psichedelia anni 60 e al viaggio mentale e fisico verso mete lontane, in questo caso l’India.

Il lavoro con il colore prosegue anche nella quarta stanza, che si apre su due recenti prodotti disegnati da Serena Confalonieri che meglio raccontano la visione caleidoscopica e decorativa della designer: la collezione di lampade Venusdi Servomuto, proposte in nuove colorazioni custom, e il tappeto Laki disegnato per Illulian. Entrambi i progetti prendono le mosse e generano un movimento circolare, continuo e ripetitivo che incanta e stordisce allo stesso tempo.

Il percorso espositivo prosegue nella quinta stanza sul filone della produzione tessile con i nuovi plaid/arazzi disegnati per Lanificio Leo. La collezione rappresenta un’interpretazione della designer delle visioni di Huxley indotte dalla mescalina.  Si inizia con la percezione di forme colorate, mobili e geometricamente vive. Ben presto la geometria pura si trasforma in forme modellate, vaste e complicate che cambiano di continuo. Poi arrivano punti luminosi e frammenti di vetro colorato che ricordano frutta trasparente. Successivamente membrane di colore, punti di luce e linee a zig zag di colori lucentissimi. Queste si trasformano in nuvole ondose di sfumature brillanti in cui appaiono costruzioni. Sostituite poi da una montagna, un picco di inconcepibile altezza, uno svolazzare di drappi colorati e un’efflorescenza di pietre preziose. Alla fine una visione di onde verdi e purpuree che si infrangono sulla spiaggia con miriadi di luci della stessa tinta delle onde. 

Nella sesta stanza si viene accolti dai pouf Arcadia realizzati per Gebrüder Thonet Vienna e rivestiti con il tessuto Scott, disegnato da Serena Confalonieri per l’Opificio. Questi pouf sono volutamente caratterizzati da colori accesi e a contrasto per creare nel visitatore l’impressione di una percezione ampliata e la capacità di vedere i colori molto più accesi e le forme vibranti. Alle pareti troviamo una selezione di ricami realizzati dalla designer a mezzo punto che raffigurano dettagli di oggetti naturali da un punto di vista molto ravvicinato. È da queste distanze che “l’uomo perde la sua supremazia o svanisce del tutto” e la mente gli permette di andare oltre la forma degli oggetti e di perdersi in una visione che normalmente solo l’artista, il visionario o il mistico sarebbero in grado di penetrare. 

A conclusione del percorso espositivo, l’ultima stanza della personale di Serena Confalonieri ospita le lampade Layladisegnate per MM Lampadari e il wallpaper Starlight di Wall&Decò in una versione custom disegnata appositamente per Burning Bright. Una costellazione di stelle intermittenti che lascia una porta aperta su un universo vibrante e sugli infiniti universi creativi ai quali la designer si affaccia, dando vita ogni volta a oggetti funzionali caratterizzati da una continua ricerca di nuovi linguaggi espressivi.

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