Mercoledì del MArTA

Collana con vaghi in conchiglia, pasta vitrea, corniola e distanziatori in osso. Rivenuta presso il sito di Torre Castelluccia (Pulsano, TA), ripostiglio, scavi 1948-1950. Età del Bronzo Recente e Finale (1300-1000 a.C.)

 

Dal 17 Dicembre 2020 al 17 Dicembre 2020

Taranto

Luogo: Pagine Facebook e YouTube MArTA

Indirizzo: online

Orari: ore 18

Telefono per informazioni: +39 099 4532112

E-Mail info: man-ta.comunicazione@beniculturali.it

Sito ufficiale: http://www.museotaranto.beniculturali.it



Sarà il prof. Alessandro Vanzetti, Professore aggregato di Preistoria e Protostoria nell’Università “La Sapienza” di Roma, l'ultimo relatore della rassegna dei "Mercoledì del MArTA" questa volta collocata straordinariamente di giovedì 17 dicembre.
Dopo undici appuntamenti che hanno spaziato dal digitale al reale, tra l'archeologia del mito e dei riti, fino ai grandi approfondimenti su aree di scavo come Poseidonia e Pompei, si torna a Taranto con un focus interamente dedicato al Golfo di Taranto e al suo ruolo nell'area mediterranea.

Il Golfo di Taranto è uno spazio del mar Jonio contraddistinto da una particolare vicinanza delle coste: circa 350 km di coste separate tra loro da un braccio di mare di 100 km: troppo per una comunicazione giornaliera, ma poco rispetto a tante aree dei mari italiani - dice il prof. Vanzetti - Durante l'età del bronzo, in corrispondenza con l'instaurarsi dei rapporti con i navigatori micenei, il Golfo diviene un'area di interazione speciale con la Grecia e le popolazioni sulle sue sponde mostrano una parziale integrazione. Alla prova dei fatti, però, e in particolare con la fine dei contatti micenei, l'età del bronzo finale e poi soprattutto con l'età del ferro, si nota come prevalgano le differenze e le separazioni tra le sponde del Golfo di Taranto: le interazioni e integrazioni precedenti erano verosimilmente state indotte proprio dai rapporti egei.
Le terre bagnate dal Golfo rimangono tra le più avanzate socialmente della penisola, ma la riorganizzazione dei traffici mediterranei porta a un riassetto generale in cui il Salento nel suo complesso si distingue dalle altre coste - continua il prof. Vanzetti - L'esito in fase coloniale greca, che vede il Salento differenziarsi dalla Magna Grecia, è la conseguenza di questa divisione.
E’ l’omaggio a Taranto che nell’ultimo appuntamento dei “Mercoledì del MArTA” rivolgiamo alla città alla vigilia del Natale – spiega la direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto Eva Degl’Innocenti – sottolineando l’importanza di questo territorio, a cui tutta l’Italia ma anche l’Europa debbono molto, in termini di storia e soprattutto di ruolo, relazioni, scambi e insegnamento, nel cuore del Mediterraneo.

L'appuntamento è come sempre on line. Appuntamento il 17 dicembre (giovedì) alle ore 18.00 in diretta sulle pagine Facebook e YouTube del Museo Archeologico Nazionale di Taranto.

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