Di Carta. Edizioni e fogli di pregio tra antico e contemporaneo

Clementina Mingozzi, dalla serie Little Girl, Fuori Ombra Dentro, papirografia colorata

 

Dal 10 Ottobre 2018 al 03 Febbraio 2019

Torino

Luogo: Officina della Scrittura

Indirizzo: Strada da Bertolla all'Abbadia di Stura 200

Orari: Orari Giorni feriali, escluso il mercoledì dalle 9.00 alle 18.00 (ultimo ingresso alle 17.00). Ogni primo e ultimo weekend del mese dalle 10.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle 18.00)

Curatori: Pierluca Nardoni

Enti promotori:

  • Associazione Aurea Signa - Officina della Scrittura
  • Patrocinio di
  • Regione Piemonte
  • Consiglio Regionale del Piemonte
  • Torino Metropoli

Costo del biglietto: 8 euro intero, 6 euro ridotto per possessori di Abbonamento Musei, under 26 ed over 65. Gratuito per bambini fino a 12 anni, disabili con accompagnatore

Telefono per informazioni: +39 011 034 30 90

E-Mail info: info@officinadellascrittura.it



Officina della Scrittura, il primo museo al mondo interamente dedicato al Segno e alla Scrittura,continua nella sua intensa attività espositiva: apre a settembre la sesta rassegna in meno di due anni, espressione di una continua ricerca di percorsi di approfondimento sulle tematiche care al Museo.
 
Il nuovo progetto prosegue l’intenzione di celebrare per tutto il 2018 il binomio simbolico “Carta e Penna”, tema già centrale nella precedente mostra “Liber Fare. La collezione di libri d’artista dell’Accademia di Belle Arti di Palermo” e da intendersi come preparatorio rispetto alle molte iniziative previste per il Centenario di Aurora Penne (1919-2019), storico marchio torinese nella cui Manifattura è ospitato il Museo.
 
La mostra “DI CARTA”, nata da un’idea di Paola Gribaudo e il cui progetto scientifico è stato affidato a Pierluca Nardoni, giovane autore di esposizioni di successo come “Ejzenstejn. La rivoluzione delle immagini” alle Gallerie degli Uffizi, ed a Maria Gioia Tavoni, storica del libro di fama internazionale, sarà inaugurata il 10 ottobre alle 18.30 e aperta al pubblico dall’11 ottobre 2018 al 3 febbraio 2019
 
Prende vita lungo il percorso museale un vero e proprio excursus sulle potenzialità della carta lavorata a mano esplorate da cartai, tipografi ed artisti di ogni epoca, guidando il pubblico alla riscoperta del fascino estetico e del piacere sensoriale di un materiale raffinato e polivalente, che di frequente viene dato per scontato o, peggio, per spacciato.
 
«La carta e la scrittura a mano – afferma Cesare Verona, patron di Aurora – fanno parte dell’Uomo, della sua storia come del suo futuro. Troppo spesso e da troppe direzioni il loro valore viene messo in dubbio». La mostra, che ha ricevuto il sostegno di importanti associazioni e aziende del settore, come l’Associazione Italiana dei Musei della Carta e della Stampa (AIMSC), Fedrigoni e Fabriano, contribuirà a portare su tali aspetti attenzione e curiosità, anche grazie ad una ricca programmazione di attività laboratoriali e di approfondimento sul tema.

L’evento espositivo proporrà infatti sei sezioniall’interno delle quali le funzioni estetiche della carta si presentano in alcuni momenti esemplari. A cominciare dal mondo della creatività per i più piccoli, che unirà le preziose silhouette colorate di Clementina Mingozzi, sempre a cavallo tra l’illustrazione a l’animazione livedelle ombre cinesi, ai découpage di Giulio Gianini ed Emanuele Luzzati, celebre coppia della “carta animata” italiana, presente in mostra con alcuni dei più famosi film e con le relative tavole di ritagli originali. 
Ai colori sgargianti di queste esperienze farà riscontro la purezza tradizionale della carta lavorata al tino, colta nel suo multiforme rapporto col segno e con la scrittura. Si tratta di un itinerario tra antico e moderno che partirà con una serie di carte filigranate selezionate tra il XV e il XX secolo: sigillo di proprietà o vero e proprio marchio di fabbrica di una cartiera, la filigrana è il segno anonimo e “segreto” che entra nell’anima di un foglio di carta artigianale e lo caratterizza nella sua unicità. 
 
Da qui si passerà a una sezione sulla grafica d’arte, che tra incisioni e litografie svelerà il rapporto con la carta di alcuni importanti artisti tra Otto e Novecento, da Katsushika Hokusai ad alcuni grandi italiani da riscoprire come Emilio Mantelli Antonello Moroni
 
Il viaggio toccherà poi i lidi delle edizioni librarie in carte specialiin primisquelle della stamperia del piemontese Giambattista Bodoni. La carta delle edizioni bodoniane, ancora disinteressata alle logiche della produzione industriale, veniva scelta personalmente dallo stesso Bodoni tra alcune eccellenze “fatte a mano” e destinata a impreziosire le diverse edizioni di uno stesso volume, tra fogli lisci come la seta, o dalle dimensioni eccezionali, o ancora, magari, colorati. 
 
Si tratta di un aspetto poco noto dell’arte tipografica bodoniana, cui si collega, in una sezione successiva, una selezione di volumi della Alberto Tallone Editore, erede designata di quella straordinaria esperienza. Anche in questo caso la carta aggiunge grande valore estetico e sensoriale al libro, per una selezione persino più varia e consapevole di quella bodoniana: si potrà ammirare, tra le altre, la carta della Cina imperiale di fine Ottocento di un Gargantua et Pantagruel del 1949, oppure quella Misumi del Giappone adottata per un recente Silenzio di Giuseppe Ungaretti
 
L’ultima tappa dell’esposizione vedrà protagonista una selezione di veri e propri libri d’artistalibri oggetto, nei quali artisti degli ultimi cinquant’anni hanno reso la carta al tino assoluta protagonista della loro opera. Si andrà dunque dal genius loci Ezio Gribaudo e da Renzo Sommaruga, entrambi complesse figure di editori-pittori, fino a presenze internazionali come Alina Kalczyska Scheiwiller Catherine Bolle, passando per Giulia Napoleone.
 
La mostra, attraverso la ricchezza degli spunti proposti, auspica che la carta e il libro possanoritornare ad essere il veicolo di trasmissione di culturae di comprensione, recuperando il significato originale del “sapere”, così congiunto al “sapore” da farci riscoprire un gusto, un olfatto e, in questo caso più che mai, un tatto.

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